Neuropsichiatria Ospedale Bambini
Recensioni dei pazienti
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Pronto soccorso pediatrico
Siamo in pronto soccorso dalle 6.00 di mattina e mio figlio ha in corso un attacco di panico dalle 4.30 di notte. Ore 9.00 la neuropsichiatra risulta dispersa, forse in reparto? Ma non dovrebbe assistere prima le urgenze del pronto soccorso? Inoltre alle 6.00 di mattino non c'era nessuno all'ingresso; ma se un bambino sta molto male??? Pessimo tutto.
Competenza ma ambiente difficilissimo per genitori
Mi sono trovata col mio bimbo di 1 mese e mezzo sequestrata nel reparto di NPI dopo una prima valutazione che devo dire è stata fatta con cura, attenzione e anche delicatezza. Dentro il reparto, invece, il clima è opprimente. Infermieri-carabinieri che si rivolgono ai genitori in modo brusco, sbrigativo e poco rispettoso. Ci si trova reclusi e guardati a vista giorno e notte, omologati ad un trattamento che invece ha senso (credo, spero) per altre patologie, soprattutto per tutelare pazienti con comportamenti pericolosi per la propria e altrui salute. Non tutti i medici poi stanno attenti alle basi minime sindacali per il trattamento dei pazienti e dei genitori. Io allattavo, ma il pasto era per mio figlio (questo riguarda l'amministrazione non i medici). Quindi dovevo abbandonarlo implorando ad una vicina di letto (mamma di paziente adolescente) di guardarlo e correvo al bar. Cosa ben più grave, ho scoperto che mio figlio era cieco sentendo alcuni medici che lo stavano valutando borbottare tra loro cose come "lo operiamo se vale la pena, tanto non ci vede lo stesso". Altri medici invece sono meravigliosi. Dal dott. Giordano (che mi spiegava la situazione con umanità e speranza, dicendomi la verità) a soprattutto alla dottoressa Paola Martelli, che segue in day hospital nostro figlio da ormai 5 anni. Bravissima, competente, rispettosa, decisa, seria, umile, disponibile, professionale, non si arrende mai.
Alcuni operatori per l'EEG sono angeli; altri il contrario. Idem per il personale infermieristico che forse a sua volta patisce un clima difficile, in reparto. Una bella roulette russa e, in quelle condizioni, vi assicuro che fa la differenza tra uno stato d'animo comunque sereno, pur nel dolore, e l'avvilimento e lo sconforto più totale.
Meravigliosa invece l'assistenza spirituale. Una sorgente d'acqua fresca. Non negatela mai ai pazienti che la richiedono!
La cosa essenziale da salvare assolutamente, è che hanno inquadrato correttamente e tempestivamente la situazione del nostro bambino.
Reparto triste
Il mio bambino dal Niguarda è stato trasferito in neuropsichiatria infantile.
Io in 3 settimane non avevo mai versato una lacrima, ma nel mettere piede in questo reparto e vedere infermieri poco sorridenti, con mazzi di chiavi per aprire e chiudere porte, le varie limitazioni che ci sono state elencate, bagno in camera chiuso a chiave eccetera, mi sono scese.
Io capisco che ci siano patologie che vadano curate con certe limitazioni, ma allora fate due reparti distinti... Il mio bimbo per 3 giorni si è estraniato da tutto ciò che accadeva intorno a lui e, credetemi, non sono cose piacevoli per un bambino di 9 anni.. Il personale è poco sorridente e poco gentile e, credetemi, in questo reparto ci vorrebbe un sorriso a 40 denti, a volte aiuta più di tante pastiglie..
L'unico ringraziamento che voglio fare, e di vero cuore, è per il dottor CLAUDIO CEREDA, medico di grande professionalità e umiltà, che ho ammirato tantissimo per come ha gestito il mio Luca.
Profonda delusione
Scarsa umanità, assenza quasi totale di sorrisi, infermieri che sgridano genitori sessantenni dandogli del tu (sfruttando il loro senso di smarrimento ed impotenza). Pazienti con gravi patologie psichiatriche abbinati in stanza con casi di tutt'altra natura. Tranne rare eccezioni di un paio di medici e delle OSS (da segnalare che alcuni praticanti già manifestano ora arroganza, figuriamoci tra qualche anno...) la situazione generale è veramente disarmante.
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