Neurologia San Gerardo Monza
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Visita aperitivo
Luogo suggerito dal medico di base, come scientificamente affidabile, dopo brevi peregrinazioni in altri istituti. Porto mio padre, ammalato di PD, che da anni assume - su indicazioni - solo Levodopa, e dall'inizio della malattia. Non sono soddisfatto dell'approccio al problema applicato altrove, anche perché dopo alcune letture, peraltro ad accesso pubblico, scopro che vi è una fascia piuttosto ampia di farmaci da assumere in associazione al tradizionale, che migliorano la qualità della vita.
Accompagno in una saletta mio padre: siamo accolti da tre giovani. C'è una strana atmosfera pre-aperitivo. O forse esagero in questa valutazione, perché sono preoccupato. Espongo il problema, e su richiesta la mia insoddisfazione per l'approccio superficiale e sbrigativo applicato negli altri istituti, basato solo su una rimodulazione del farmaco, senza alcuna indicazione sul regime dietetico, stile di vita, utilizzo di altri supporti farmaceutici.
La (credo) maggiore per età, e (sicuramente) responsabile del servizio, con fare piuttosto aggressivo, mi liquida malamente con un "cosa si aspettava", e pochi minuti abbandona il gruppo.
Rimaniamo in compagnia di una silente ragazza e di un'altra: una dattilografa che, dopo una verifica funzionale della camminata e di altri aspetti standard, redige un bollettino di qualche riga, che fotografa banalmente la realtà.
Chiedo, per testare il livello di competenza ed aggiornamento delle dottoresse (ho un dottorato in fisica, non sono un medico), che cosa esiste "sul mercato" da associare al farmaco in uso, ben conoscendo la risposta. Mi vien detto che "al massimo si cambia la terapia al sopraggiungere di incontinenza".
Mio padre, persona silenziosa per natura, è allibito, e risponde, come suo solito in questi casi, a monosillabi, passando come sulla soglia della demenza.
Ci fanno uscire, e ci consegnano la documentazione consistente nel bollettino di sui sopra, con l'assicurazione (fornita su mia richiesta) di aver almeno valutato le diagnostiche aggiornate che mi ero procurato la settimana precedente il meeting.
La responsabile scientifica (dotata di pubblicazioni sui disordini del movimento) non riappare. Dopo cinque giorni dai nuovi suggerimenti sul l'assunzione di Levodopa (dose di molto appesantita) mio padre fatica a portare il cucchiaino alla bocca, avendo una settimana prima guidato l'automobile.
È chiaro che non ci metterò più piede. Mi scuso con mio papà. Preferisco l'automedicazione, anche per questi casi seri.
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