Neurologia Ospedale Udine

 
4.2 (12)

Recensioni dei pazienti

2 recensioni con 2 stelle

12 recensioni

 
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Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Etica e professionalità?

Ricovero preteso in osservazione dal medico accettante al Pronto Soccorso, nonostante visita del neurologo di guardia dott. Merlino che ti ritiene dimissibile, con referto radiologico di TAC che evidenzia compressione al nervo vestibolare alla base del cervelletto per sospetta ischemia, per la quale ti sei presentata manifestando sintomi anomali mai manifestati prima nella tua vita. Nella degenza vengono effettuati esami ematici di laboratorio non a digiuno, rilevando un'inesistente glicemia e somministrandoti anche farmaci anti colesterolo in presenza di valori di riferimento del colesterolo ben al di sotto dei limiti di norma. Risposte ricevute dopo aver preteso spiegazione: farmaci che si somministrano per pura prevenzione!! Ischemia rilevata dalla TAC che viene banalmente confinata con osso fuori posto. Risonanza con esito negativo, ma che nulla indica circa la presenza dell'occlusione ischemica. Lascio a chi legge ogni debita conclusione!

Patologia trattata
Tremori e perdita di equilibrio.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Esperienza centro UVA

In seguito a ripetute e sempre più gravi mancanze di memoria, ho portato mia madre al centro UVA di questo reparto. Le è stato somministrato dalla prima visita la Rivastigmina in cerotti giornalieri da 4,6 mg., aumentati a 9,5 mg. alla seconda visita. Come unico care giver di mia mamma, non sono stato minimamente informato sul farmaco, solo sul metodo di somministrazione, tantomeno sugli effetti collaterali che poteva provocare, e soprattutto il fatto (come è accaduto) che questo farmaco potesse provocare effetti devastanti e neppure in che percentuale potesse giovare, che, da come successivamente sono stato correttamente informato da uno specialista privato, è abbastanza minima. Dall’inizio dell’assunzione del cerotto a 9,5 mg. sono cominciate le sincopi, gli svenimenti, le perdite di coscienza, compresa una chiamata al 118 e un ricovero ospedaliero dal quale è risultato che mia madre soffriva di bradicardia sinusale. Sono venuto successivamente a conoscenza che le sincopi e la bradicardia risultano fra gli effetti collaterali della Rivastigmina, nonostante ciò, alla successiva visita da me richiesta, il farmaco non le è stato tolto, ma solo dimezzato e sincopi e svenimenti sono continuati. Nello stesso periodo è iniziato un calvario di accertamenti, analisi, visite, controlli per risalire alla causa degli svenimenti, che avrebbe potuto essere evitato se qualcuno dei medici UVA mi avesse informato in modo corretto fin dall'inizio. Ad una successiva visita, sempre su mia richiesta (e ogni volta si presentava un medico diverso) dati i miei sospetti su quel farmaco le è stato finalmente tolto, ma è stata richiesta una visita cardiologica per accertare se “veramente” le sincopi fossero dovute alla Rivastigmina, nonostante mia madre non avesse mai sofferto di malattie cardiache fino a quel momento. Da quel giorno niente colassi, svenimenti o sincopi. Il cardiologo (e non il neurologo del centro UVA) ha definitivamente accertato che le sincopi erano dovute alla Rivastigmina, sottolineando l’evidenza della sparizione degli svenimenti dopo la sospensione del farmaco. Un periodo infernale che avrebbe potuto essere evitato interrompendo fin da subito la terapia, soprattutto dopo il ricovero tramite 118, sarebbe bastato leggere le due parole sulla lettera di dimissioni, da me presentata: “bradicardia sinusale”. All’ultima visita, ennesimo medico mai visto, da cui speravo un cambio terapeutico, le è stata prescritta la vitamina E, e come in una ferramenta mi è stato risposto “non c’è altro”.

A fronte della mancanza completa di informazioni a chi sta vicino ad un ammalato di Alzheimer, al distacco completo dal paziente, all’incompetenza dimostrata sulla (unica) terapia prescritta, all'ultima cinica frase “non c’è altro”, non capisco, in senso pratico, a cosa serva questo centro UVA.

Mia madre è ancora molto scossa da tutta questa brutta esperienza e dalla paura causata dalle molteplici sincopi.

Patologia trattata
Alzheimer.
Esito della cura
Nessuna guarigione
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