Neurochirurgia Villa Sofia Palermo
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
La mia esperienza in neurochirurgia
Posso dire che la mia esperienza presso la neurochirurgia di Villa Sofia è stata positiva! A partire dal personale sanitario di reparto e quelli della sala operatoria, ringrazio tutti e in particolar modo il dott. Gambadoro per la sua disponibilità e la sua empatia. È stato molto esaustivo nelle spiegazioni sull'intervento che ho dovuto fare. Anche le tirocinanti OSS sono state molto disponibili, nonostante la poca esperienza.
Intervento su ernia cervicale
Sono stato operato di ernia cervicale c5-c6 con inserimento di cage.
Operazione non riuscita, in quanto la protesi inserita non si è osteointegrata.
La cosa assurda è che dopo numerose visite, mi veniva detto che era tutto in ordine, nonostante i dolori atroci!!
Poca serietà da parte di chi mi ha operato, sostenendo che fossi un malato immaginario, nonostante ci fosse una pseudoartrosi.
Intervento glioblastoma
A mio papà nel 2020 è stato diagnosticato un cancro al cervello, glioblastoma di quarto grado. Lo hanno operato a Villa Sofia perché hanno detto che non si poteva perdere tempo. Dopo 2 mesi mio papà si fa la risonanza e la massa gli era cresciuta 7 centimetri e mezzo.
Ernia cervicale C5-C6
Operato di discectomia e artrodesi intersomatica per ernia cervicale c5-c6 nel luglio 2020, a distanza di quasi 2 anni sto ancora male.
Dai vari esami effettuati dopo l'operazione, risulta ancora parte del disco nel tratto operato. In più, leggendo la cartella clinica, scrivono che l'ernia è a destra, mentre dalla risonanza portata da me è scritto esplicitamente che è a sinistra. Spero che leggano la recensione, ho 41 anni anni è una vita finita!
Stabilizzazione vertebrale
Intervento di stabilizzazione vertebrale effettuato da una signora Dottoressa di cui al momento non si fa il nome.
In sintesi, la stessa posiziona e riposiziona, facendo durare l'intervento circa 10 ore, una vite in maniera errata andando a toccare la radice ed innescando un dolore cronico neurologico che si manifesta dalla fascia lombare alla gamba, e che non va più via.
Dopo varie visite di controllo per capire l'origine del dolore, la dottoressa non riusciva a capire il perché di questo problema, malgrado l'elettromiografia che indicava chiaramente il punto della sofferenza (ovvero la vite posizionata male) e che a suo dire con un trattamento di terapia del dolore si sarebbe risolto.
Morale della favola! Dopo 9 mesi di cure neurologiche, ortopediche, riabilitative e terapiche del dolore, siamo andati per l'ultima volta al Villa Sofia per fare il punto della situazione, e capire il perché di tutto questo inutile calvario. La signora Dottoressa ci congedava dicendo e mettendo per iscritto che la soluzione sarebbe stata lo smontaggio di tutta l'apparecchiatura di stabilizzazione, lasciando scoperta una bruttissima frattura ancora non guarita e che non sarebbe stata in grado di resistere senza un supporto meccanico. Dopo tali dichiarazioni, siamo volati a Milano, trovando una struttura all'avanguardia e tutte le risposte al caso.
Infatti siamo in attesa di un altro intervento riparatore per risolvere il problema causato al villa Sofia di Palermo. Vi faremo sapere eventuali sviluppi.
Non posso dire grazie...
Mio marito, Pietro Armanno di 67 anni, è morto venerdì 8 febbraio c.a. dopo atroci sofferenze per aver subìto un intervento in data 7 gennaio c.a.
Era stato ricoverato il 22 dicembre 2012 e, dopo avere fatto una RM con contrasto, era venuto fuori che aveva un tumore benigno in testa.
Ma non fatevi ingannare da questo termine benigno, perchè tutto il resto è invece maligno.
Sono risentita con il dott. Fiumara... per non averci prospettato fin dall'inizio che si trattava di un intervento così delicato e pericoloso per il post-operatorio, di averci fatto firmare il consenso informato solo cinque minuti prima di andare in sala operatoria (mio marito la mattina si era fatto la barba e la doccia da solo) e in definitiva di non averci dato la possibilità di decidere di non farlo operare affatto e godersi gli ultimi momenti della sua vita circondato dall'affetto dei suoi cari, invece che in un ambiente freddo e sterile assistito dal personale medico infermieristico.
Le ultime parole di Pietro sono state: vigliacchi....aveva capito tutto ed aveva capito che non ce l'avrebbe fatta.
Non posso dire grazie... il mio cuore e il mio intelletto, offuscati dal dolore per la perdita del compagno della mia vita, mi vietano di farlo.
Altri contenuti interessanti su QSalute