Neurochirurgia San Raffaele
Recensioni dei pazienti
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Pessima esperienza
Per diagnosi di adenoma ipofisario, eseguito visita privata con il Prof. Mortini. Dal reparto mi hanno ripetuto che avrebbero provveduto ad inserirmi in lista di attesa. Aspetto mesi ma non ricevo alcuna notizia.
Poi una chiamata: dapprima sarebbe stato entro l'estate, poi via email dopo diversi solleciti la tempistica è diventata entro fine anno, poi addirittura non mi avrebbero messo in lista di attesa perchè non è prioritario secondo loro. Parliamo di adenoma ipofisario secernente.
Dopo mesi, durante il quale la mia condizione di salute è peggiorata, chiedo il preventivo. Quello è arrivato subito, non ci sono liste di attesa per quello.
In sostanza il paziente è ritenuto un fastidio se non effettua l'intervento in solvenza??
Sconsiglio assolutamente questo reparto e questo ospedale, che usa un modello sanitario dove al centro non c'è la salute della persona ma il business. Questa almeno la mia personale esperienza.
Pessima esperienza
In seguito ad una risonanza magnetica in cui veniva evidenziato la presenza di un meningioma, ho prenotato una visita privata con il Prof. Mortini, il quale ha subito optato per un intervento con la tecnica Gamma Knife, senza effettuare un esame istologico perché il referto della risonanza magnetica parlava appunto di meningioma.
La scarsa umanità e freddezza da me percepite durante la visita, mi hanno spinto a rivolgermi al Prof. Olivi, il quale ha optato per un intervento e di effettuare un esame istologico. Esame istologico che è stato la mia più grande fortuna, perché ha evidenziato come non si trattasse di meningioma, bensì di un tumore maligno che non può essere trattato con Gamma Knife.
Insoddisfatta delle modalità
Mi sono recata dal professore per poter avere un ulteriore consulto, essendo in un momento per me delicato in cui devo decidere se affrontare o meno un intervento, o se vi siano altre soluzioni valutabili.
Si sa che la sanità ha un costo, e pertanto pago 250 euro. Dopo aver atteso 1 ora e mezza il ritardo (ma ok può succedere), mi riceve per una prima visita che in tutto è durata un quarto d'ora, fornendomi risposte un po' generiche che non mi hanno poi esaurito del tutto nelle mie domande. Al termine, essendo in attesa di ulteriori referti, restiamo che lo avrei contattato così da decidere se diventare sua paziente o comunque ascoltare un suo parere. Inoltro tutto via email perchè reperirlo per telefono è impossibile. Bene, ma poi il nulla... dopo una settimana nessuna risposta...
L'unico documento che ho in mano sono 3 righe scritte a penna con calligrafia illeggibile per chiunque e nessuna traccia recuperabile nei loro computer interni.
Se questo è il risultato di 250 euro di visita beh, forse avrei evitato di recarmi fino a Milano!!!
Se si potesse tornare indietro
Dopo essermi sottoposto a visita privata con il dott. Boari, il 21 settembre 2018 sono stato operato da un chirurgo (dott. Filippo Gagliardi) che non avevo mai visto prima.
Dopo l'intervento ho visto peggiorare nettamente la mia situazione, e a nulla sono serviti due mesi di riabilitazione. Alla fine il dirigente del reparto riabilitativo viene a salutarmi, e mi dice che purtroppo il danno ai nervi è irreversibile - e nessuno può asserire che il danno fosse preesistente all'intervento o dovuto all'intervento.
Solo io lo so, so che prima riuscivo a fare tutto e adesso non arrivo più nemmeno a fare le piccole cose.
Pessima esperienza
Un fortissimo dolore alla schiena che non mi ha permesso più di muovermi agevolmente, di dormire sdraiata e di stare più di dieci minuti in piedi, mi ha portato a cercare con urgenza una visita specialistica (per il mio dottore della mutua erano solo dolori dell'età... no comment). Ho prenotato quindi una visita a pagamento con il dott. Carlo Mandelli, che mi era stato consigliato.
Mentre ero sdraiata sul lettino, senza dirmi niente mi ha piegato la gamba verso il torace. Il dolore è stato indescrivibile. Piangevo sul lettino dal male. Non riuscivo più a muovermi, non riuscivo più a rialzarmi dal lettino e il dottore non ha avuto la minima cura nell'aspettare che mi sentissi meglio per poter affrontare di rialzarmi dal letto. Palesemente aveva urgenza di chiudere l'ambulatorio. Alla fine mi ha dato in tutta fretta degli esami da fare, il cui esito avrei dovuto portare nel suo studio di Vimercate. Concludo dicendo che la notevole mancanza di empatia e di cura del paziente, mi spinge a sconsigliarlo.
Gamma knife
Racconto la mia storia:
A giugno 2005, all'età 43 anni, sono stata sottoposta a trattamento con Gamma Knife perchè in corrispondenza della porzione anteriore della fossa cranica media di sinistra, vi è la presenza di una formazione espansiva ovalare adesa alla convessità interna della grande ala dello sfenoide, con diametro trasverso massimo di circa 1,6 cm., compatibile con un meningioma. Da allora ho avuto un alternanza di cefalee acute ed irriducibili ancora più frequenti, ma soprattutto con un peso alla nuca, pulsanti, accompagnate da nausea. L'alimentazione è stata ridotta all'essenziale: niente alcolici, solo mezzo bicchiere di birra a volte; niente derivati del latte, niente cioccolata. Ho contattato il dr. Picozzi e Franzin e si sono lavati le mani come Pilato, dicendomi che le mie sofferenze erano da ricercare altrove e non nel trattamento subìto.
A ottobre 2005 sono stata ricoverata al “MONDINO” per persistenti cefalee che dopo controlli sono risultate essere legate ad esiti di trattamento Gamma Knife per meningioma alla grande ala dello sfenoide, consistente in un esteso edema presente nel lobo temporale. Ho seguito le prescrizioni assumendo la paroxtina e cortisone (la somministrazione di quest’ultimo è stata prolungata da Picozzi dopo che ha dovuto costatare dalla RM gli effetti dell'irradiazione, fino marzo 2006.
A marzo 2006 circa, ho avuto un mancamento annunciato da una sensazione inspiegabile, associato a cedimento delle gambe ed a brividi di freddo. E’ durato 10 primi circa. La simile sensazione la sera successiva, mentre ero in poltrona a casa ma in modo molto più lieve. Lunedì successivo mentre scendevo le scale di casa, dopo aver guidato, mi venivano a mancare le gambe, che sembravano muoversi in autonomia.
Quest’ultima sensazione anche successivamente.
Ha avuto dolori nelle articolazioni soprattutto delle mani e sensazione di freddo molto intenso, internamente. Se muovevo la testa all’indietro o in basso, cominciava a pulsare con sensi di nausea/vomito.
A maggio 2006 sono stata di nuovo al Mondino, dopo una serie di accertamenti, è stato appurato che l’edema, che comunque non era scomparso con il cortisone, si era riesteso per cui ho cominciato a riprendere il cortisone, un gastroprotettivo e gabapentin. Avevo insensibilità ai talloni e dolori soprattutto alle spalle, oltre le cefalee, ero aumentata di peso, dormivo poco. Un eminente neurochirurgo a settembre 2007 a refertato così:
"Lunga storia clinica di un complesso di disturbi legati evidentemente ad un focolaio edemigeno post-attinico (radiochirurgia per meningioma sfenoidale sx).
L’ultimo controllo RM documenta iniziale regressione dell’edema temporo parietale più rostrale. Il fenomeno dovrebbe proseguire “sua sponte”.
Consiglierei di procedere con la copertura anticomiziale ed i sintomatici finora adottati, confidando nella risoluzione del problema
In alternativa si potrebbe tentare di accelerare il risultato con l’exeresi chirurgica della lesione; riserverei l’opzione solo al caso in cui la clinica dovesse peggiorare. "
Ho sempre dolori lancinanti alle spalle Nel mese di novembre 2008 ha avuto un flusso emorragico che malgrado un'isteroscopia per poliposi effettuata il 16 dicembre 2008 u.s.,in anestesia totale, durante la quale sono stati asportati oltre 4 polipetti, non si arrestava. La diagnosi istologica è stata: IPERPLASIA GHIANDOLARE POLIPOIDE DELLA MUCOSA ENDOMETRIALE. Il ginecologo ha ritenuto che la terapia cortisonica abbia influito sull'attività dell'ipofisi e che pertanto abbia alterato il ciclo riproduttivo, ne è conseguita l'asportazione dell'utero. La mia esistenza è ormai compromessa dalla sofferenza cerebrale causata dall'edema che, malgrado la terapia a base di gabapentin e topiramato, che a quanto sembra devo assumere a vita, non si riduce. Ho cefalea quotidiana 24 ore al giorno, nausea da quando metto i piedi a terra la mattina, inappetenza e non ce la faccio a fare nulla, una vita spenta e rovinata. Per questo leggere tutti questi complimenti mi disgusta, nessuno mi ha informato sui possibili effetti della gamma knife, nè mi ha sottoposto subito dopo il trattamento ad una cura a base di mannitolo per ridurre subito l'edema, come tutti concordemente hanno commentato, ma dopo.
Ecco questa è la mia esperienza, nessun angelo ma tanta superficialità ed ancora oggi sono alla ricerca di una cura che mi consenta di fare una vita sopportabile.
QUEL CHE PENSO DEL REPARTO DI NEUROCHIRURGIA
non essendo competente non discuto la parte medica; comunque secondo me i medici sono molto latitanti e soprattutto freddi e quasi indifferenti in questo reparto, vanno sempre rincorsi e per avere risposte sull'andamento del paziente, possono passare anche alcuni giorni. le risposte comunque non sono mai del tutto esaurienti e comprensive.
Secondo me non hanno capito che i pazienti, sono esseri umani che vanno anche coccolati, per fortuna c'ero io, perche altrimenti mio marito, impossibilitato a qualsiasi movimento di arti e di linguaggio, sarebbe stato abbandonato a se stesso.
Questi SIGNORI dovrebbero andare in chirurgia vascolare al settore Q (non e' molto lontano) per fare un piccolo corso di UMANITA', perche' quel reparto e' veramente il PARADISO del paziente.
sono veramente delusa.
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