Neurochirurgia Ospedale Bufalini
Recensioni dei pazienti
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Esperienza negativa
Mi è stato consigliato un intervento per rimuovere un angioma osseo del cranio per poi eseguire una cranioplastica. Tornata a casa la mia mano non si muoveva più, poiché una infezione aveva oltrepassato la meninge. Dopo dieci giorni ho subìto un altro intervento per rimuovere la protesi in PMMP, un materiale che si può infettare facilmente poiché viene preparato al momento e inglobando bolle di aria trattiene i batteri. Nessuno mi aveva detto fosse il materiale meno sicuro. Succede di essere ”sfortunati”, ma non esiste che ti promettano di risistemarti per poi invece liquidarti dicendoti che si può stare con un buco in testa - perché è così che sono rimasta... La mia testa rimarrà per sempre deformata e ormai l'ho accettato. Quello che invece non posso accettare è come sono stata trattata da persone di cui mi fidavo e che stimavo. Tutti possono fare errori, ma nessuno, soprattutto un medico, ti può voltare le spalle e lasciare da solo...
Almeno posso dire che, dopo due settimane di antibiotici e cortisone, mi hanno curato l'infezione e la mia mano è tornata quasi normale, ma il foro in testa mi rimarrà a vita.
Delusione
A 75 anni è stata diagnosticata (2016) demenza senile mista da un geriatra in un'altra struttura.
A gennaio 2019 viene escluso l'idrocefalo da un primario neurologo, sempre nella struttura del geriatra.
A luglio 2019 mi rivolgo in libera professione al Dott. D’Andrea che, contrariamente, conferma tramite ulteriore esame un idrocefalo normoteso e che conferma alla paziente di metterla in lista per fare derivazione del liquor.
Tutt’ora, dopo 6 mesi, mia mamma non è ancora stata chiamata.
Ho provato più volte e volte a sollecitare, ma mi è stato risposto che lo deve eseguire la dottoressa Tomassini.
Purtroppo a mia mamma, se le fosse stato diagnosticato nel 2016 come da evidente Tac eseguita in quell’anno, ora non sarebbe ridotta quasi a uno stato demenziale in cui si trova.
Sono molto delusa per ciò che è successo: prima il danno e poi la beffa.
Capisco che mettere le mani su una persona anziana e oramai danneggiata cerebralmente non sia attraente, ma almeno darle la possibilità di mantenere un minimo di autonomia nel camminare mi sembra il minimo che si possa fare, dopo il danno ricevuto.
Stendo un velo pietoso sul grado di pulizia
Personalmente ho sperimentato una stanza con bagno in corridoio, sei posti letto, serramenti che non chiudono (entra il freddo ed io indosso solo un camice) ed una promiscuità inimmaginabile. Mi ha richiamato alla mente certe immagini dei manicomi degli anni Venti.
Bravi e competenti i medici e buona nel complesso l'assistenza.
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