Neurochirurgia Campus universitario Venuta
Recensioni dei pazienti
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La mia esperienza
Sono stata operata in questo reparto il 22 febbraio 2013 per asportazione di ernia del disco lombare L4 L5 più esplorazione del canale vertebrale.
Mi hanno operato il Prof. Giorgio Volpentesta e la Dott.ssa Federica Deodato.
Nulla da dire su questo reparto, se non cose positive: dalla pulizia, alla gentilezza, alla disponibilità e professionalità di tutto il personale.
Ringrazio tutti!
Un ringraziamento particolare va al Prof. Volpentesta, persona di grande professionalità ed umanità che ha saputo tranquillizzarmi e darmi il coraggio per affrontare l'intervento... ero terrorizzata.
Grazie Prof.!!! Ho ricominciando a vivere la mia vita :).
F.Teresa
Angelo di nome e di fatto
Mi chiamo Salvatore Crudo e purtroppo, come tanti di voi, ho fatto il mio calvario negli ospedali:
dopo avere avuto un incidente stradale nel 2010 con esiti catastrofici (lesione D11 L1 e fuoriuscita del liquido spinale) sono stato trasportato nell'ospedale della mia zona (VV) e, dopo aver litigato da moribondo com'ero con dottore e altri (mi dicevano fosse impossibile visitarmi dato che avevo troppo dolore), per mia fortuna alla fine mi hanno trasferito nell'unita di neurochirurgia di Germaneto, dove ho conosciuto il PROF. LAVANO, il quale con molta professionalità, ma soprattutto umanità e umiltà, si è occupato di me.
Io non so quanto ho parlato con lui, se 10 minuti o un'ora, dato che avevo la colonna vertebrale spezzata in più parti e un edema polmonare ecc..., ma so solo che lui è stato subito chiaro, parlandomi dei vari interventi che sarei andato a subire.
Vi assicuro che dopo tre anni tutte le cose che lui mi disse corrispondono a verità.
IO non finirò mai di ringraziare lui in prima persona (non faccio gli altri nomi per non dimenticarne qualcuno), gli altri dottori, i tirocinanti, la capo sala, infermieri, fisiatri, fisioterapisti, OSS, inservienti, addetti alla mensa.
Dopo quasi un anno di ospedale in giro per l'Italia (imola montecatone, rizzoli bologna, ecc.) tutti fanno i complimenti (altri neurochirurghi) per l'esito degli interventi e quando sentono che li ho fatti in calabria non ci credono.
Penso che, se a qualcuno non va come si sperava l'intervento, non sia giusto dare sempre la colpa ai dottori.. sarebbe invece meglio pensare a come ci sta girando la fortuna in quel momento ..
Personalmente non finirò mai di ringraziare la divisione di Neurochirurgia del policlinico Universitario di Germaneto anche per la disponibilità datami anche oggi.
Grazie e mille volte grazie di reristere in un territorio difficile come il nostro.
Esperienza personale
Fa male sentire parlare negativamente di strutture che funzionano, nonostante il periodo poco favorevole a causa di varie problematiche tra cui il piano di rientro, che danneggia ulteriormente i pazienti bisognosi di cure.
Ad aggravare questa già precaria situazione, si aggiunge un territorio già fortemente penalizzato per posizione, scelte politiche e "cultura" poco propense al cambiamento.
In tutto ciò non bisogna però dimenticare strutture in cui esistono realtà quasi impensabili, quale l'equipe di Neurochirurgia diretta magistralmente dal Prof. Angelo Lavano.
La mia storia inizia tanti anni fa, sono stata costretta a viaggiare per l'Italia e non solo per varie e gravi problematiche legate alla salute. A queste problematiche si sono susseguite numerose spese che ho dovuto sostenere personalmente, tra cui un intervento subìto a Vienna a totale mio carico. Il proseguirsi delle terapia e di interventi mi costringeva a rientrare in Calabria, non potendo sostenere più ulteriori spese.
Mi sono affidata, previa informazioni avute peraltro da Professionisti del nord Italia, alla divisione di Neurochirurgia del policlinico Universitario di Germaneto. Si sono dimostrati dei professionisti di alto valore professionale e umano che hanno fatto del loro meglio per affrontare la mia difficile situazione!!!
Sono passati ormai 9 anni e, vista l'esperienza personale, posso consigliare a tutti i calabresi, prima di intraprendere un qualsiasi e sicuramente legittimo viaggio della speranza, sarebbe opportuno informarsi correttamente sulle varie realtà esistenti, che sicuramente lavorano in difficoltà ma che cercano, nonostante tutto, di dare un degno servizio ai cittadini!!!
Io ci ho creduto ed oggi dico a tutti gli operatori di detto servizio grazie di esistere!!!
Maria Teresa
Una seconda possibilità di vivere
Sono il Sig. Leone Bernardo nato nel 1957, abito a Luzzi in provincia di Cosenza. Il mio calvario è iniziato nell'anno 2000 quando per la prima volta fui operato di Ernia al Disco L4-L5 nel Reparto Neurochirurgia di Cosenza dal Prof. Corriero. Scusatemi se faccio nomi ma purtroppo amo la verità e la precisione. Dopo l'intervento mi accorsi che camminavo a fatica, non riuscivo a stare in piedi.. immaginate quante lacrime e sospiri amari come il veleno sospiravo dentro di me. Così cominciai a consultare i migliori specialisti d'italia a spendere tanti soldi; le città che ho girato per cercare una diagnosi al mio grosso problema sono state Napoli, Bologna, Modena, fino ad arrivare in Germania: mi fu diagnosticata una stenosi lombosacrale, oltre all'intervento sbagliato. Così pensai che ero destinato a subire un altro intervento, mi recai all'Ospedale Rizzoli di Bologna, ove mi dissero che, per effettuare l'intervento, volevano 25000.0000 milioni, ma io non possedevo quella cifra così non poteva essere effettuato l'intervento. La mia situazione fisica peggiorava di giorno in giorno, ero ormai inchiodato a vivere sulla sedia a rotelle, però riuscii a trovare un'amica che mi portò all'Ospedale Gemelli di Roma, dove fui operato riuscendo a conquistare il 40 per cento delle mie forze. Ma tutto questo durò solo tre mesi, iniziarono nuovamente forti dolori che sembravano allucinanti, mi sentivo spaccare l'anima, non riuscivo a stare in piedi, non riuscivo a stare a letto, i giorni per me erano bui senza sole e senza speranza; avevo solo l'età di 48 anni, immaginate che cosa dovevo soffrire, sentirmi un verme, una nullità.
Un giorno incontrai una persona che, pur di aiutare gli altri, dà tutto sè stesso impegnandosi fino al limite, mi vide piangere e si avvicinò e mi chiese cosa avessi; io gli spiegai tutto, così lui mi disse: molto probabilmente hai trovato la persona che può aiutarti e mi disse che la figlia, la Dott.ssa De Rose, lavorava al Reparto Neurochirurgia di Germaneto (CZ) e così immediatamente mi portò da lei. Appena la vidi mi fece un sorriso e fu quel sorriso che è come se mi dicesse fidati, sono la persona che può aiutarti, che ti darà la vita, il sorriso e l'amore che hai perduto. Cosi decise di portarmi nel Reparto Neurochirurgia di Germaneto, ove mi sono sentito di essere a casa mia, con dottori eccellenti come il Prof. Lavano, uomo splendido e di una professionalità accogliente, sicuro e deciso, ogni parola che usciva dalla sua bocca ti faceva sentire sicuro di essere capitato nelle mani giuste. Così un giorno di primavera mi condussero nella sala operativa e mi fu impiantato il primo Neurostimolatore Midollare con generatore che funzionava a batteria, che doveva durare due anni. Dopo l'intervento, precisamente il terzo giorno, i miei dolori iniziarono a diminuire sempre di più, fino a scomparire; mi vedevo che iniziavo a fare i primi passi, non mi sembrava vero di stare in posizione eretta, scoppiavo a piangere di gioia e a gridare di felicità.
Il personale, dottori e infermieri, mi facevano tutti gli auguri, mia moglie scoppiò a piangere e immediatamente andò a comperare una bottiglia di spumante e un grande vassoio di dolci e cosi si festeggiò. In seguito mi fu impiantato quello che si carica a corrente elettrica, che adesso porto con tanta gioia fino al momento che si chiuderanno per sempre i miei occhi. Lavoro, guido l'autovettura, finalmente posso essere un uomo senza difficoltà, quando vado a letto spengo il neurostimolatore con il telecomando, la mattina prima di alzarmi lo accendo. Per cui, cosa mi rimane da dire..: Grazie, Grazie, Grazie a tutti.
Ma certamente un forte abbraccio immenso e caloroso lo rivolgo al Prof. Lavano, alla Dott. De Rose e a suo padre, che mi hanno dato ancora una volta la vita, la gioia di vivere e, quando vado a trovarli al reparto, mi sento di entrare in un luogo di pace, amore e solidarietà, che nel mio vagare di ospedale in ospedale non ho mai trovato.
Riconoscimento per professionalità e umanità
Mi sembra strano leggere giudizi così negativi sulla Neurochirurgia di Germaneto, perché la mia esperienza è stata completamente diversa. Nel mese di dicembre dello scorso anno mio marito è stato ricoverato e, per quanto possibile, curato presso il reparto di Neurochirurgia. Purtroppo l’infausta diagnosi di glioblastoma non gli ha lasciato scampo e il 4 settembre corrente è deceduto. Vorrei esprimere anche a nome delle mie figlie il più sentito ringraziamento al Professore Lavano, allo staff medico, al personale infermieristico ed ausiliario, per la competenza e la professionalità profusa nelle cure, per quanto vane, stante la gravità della diagnosi. Mi preme far giungere anche il mio profondo riconoscimento per la pazienza e l’umanità che hanno circondato mio marito ed i famigliari. Nel corso dell’elogio funebre, seguito alle esequie, le mie figlie ed io abbiamo pensato di rendere pubblici questi nostri sentimenti, rivolti anche alla Dr. Marisa De Rose, la quale ha prestato la sua preziosa collaborazione nel seguire mio marito anche a domicilio, senza altro fine che quello di cercare di attutirne le sofferenze e guidare la famiglia nella difficile gestione del paziente. Ed è per questi motivi che è stato lanciato un appello ai presenti per devolvere una donazione in favore del reparto.
Grazie per sempre,
Alessandra
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