Medicina Ospedale Mirano
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La tragedia di mia madre
Voglio raccontare l’incredibile avventura che sta vivendo mia Madre all’interno dell’ospedale di Mirano. Si chiama Ornella Agostinelli (30/9/1930). Circa 20 giorni fa è stata ricoverata nel reparto di medicina, al terzo evento di pronto soccorso per iperglicemia. Al secondo dopo una visita al centro diabetico ci era stata solo consigliata una dieta piu’ stretta. Mia madre è gravemente ammalata di scompenso cardiaco, e da 10 anni circa la porto con una certa frequenza in ospedale perche’ venga ricompensata, e torna a casa.
Sfortunatamente in medicina non riuscivano a compensare lo squilibrio diabetico ed io avevo messo in guardia il dott. Pegoraro del suo pregresso e che doveva avere molta attenzione con i medicinali per i problemi cardiaci.
Dopo 10 giorni di degenza, la trovo bloccata a letto perché si è rotta il coccige all’interno del bagno, dopo essersi lavata senza assistenza, e gli infermieri erano stati avvertiti di tale intenzione, come conferma la testimone in degenza nella stessa camera.
Nella doccia non esiste nulla per sostenersi, andate a vedere il bagno del letto 18.
Da quel momento fino a ieri la terapia ha annientato le funzionalità renali di mia madre, che ha iniziato ad avere vomito 3 giorni fa, e lentamente a perdere il respiro, fino a ieri.
Verso le 12.00 vengo chiamato dagli infermieri che mi chiedono di correre in ospedale perche’ la situazione di mia madre era gravissima. La trovo cianotica senza respiro, con problemi cardiaci indotti dalla dissennata terapia medica. Chiedo per quale ragione non fosse stata immediatamente trasportata in Unità coronarica ai primi segni di mancanza di respiro, ed il giovane medico presente (uno specializzando) mi dice che la cardiologia era stata avvisata ma che bisognava attendere ancora un po’, ci sono dei tempi da rispettare!! Io li supplico di portarla immediatamente in cardiologia, ma niente da fare, e lei stava morendo!!!!
Telefono subito al Prof. Francesco Di Pede, cardiologo di mia madre, lo passo al giovane medico e da quel momento parte una corsa forsennata fino in unità coronarica. In 2 minuti mia madre è in dialisi e ora non so che aspettative di vita possa avere. Rilevo incompetenza, inefficienza, incredibile superficialità, se non correvo subito lasciando l’ufficio mia madre ora sarebbe certamente morta, come da conferme verbali ricevute in Unità Coronarica. Mia madre ha sicuramente un cervello ancora giovane per morire così stupidamente.
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