Medicina Ospedale Brindisi
Recensioni dei pazienti
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Ricovero di mia madre
A parte le restrizioni, che potrebbero essere giustificate dai tempi che corrono, ho trovato veramente una strafottenza nel trattare i pazienti mai vista prima - e credetemi, a causa dei miei due genitori malati, di ospedali ne ho visti e stravisti. Non azzardatevi a chiedere informazioni sulle condizioni di salute dei vostri cari, o nel fare notare qualcosa (la presunzione regna sovrana).
La tutela per gli utenti dovrebbe essere reale, non fantomatica.
Ringraziamenti
Voglio ringraziare il reparto di Medicina dell'Ospedale Di Summa - Perrino di Brindisi, dove ho trovato Dottoresse e Medici gentilissimi e davvero preparati, infermiere educate e volenterose, Oss ed inservienti eccezionali e premurosi! Tutto il personale è molto PROFESSIONALE: ascoltano con attenzione prima di parlare e procedere con cure avventate in quanto giovani, ma proprio per questo davvero preparati nella gestione dell'attività professionale sanitaria ottimale e di conseguenza dei relativi pazienti. Un ambiente familiare che non trascura la professionalità e l'esperienza con l'aggiornamento continuo. E sono infine, ma non per questo meno importante, soprattutto tutti tolleranti, ognuno a modo Suo, nel rispetto reciproco di ogni singola persona. Le medicine abbelliscono le cose, e questo è bello. Ma il personale sanitario che ricerca l'empatia con il paziente è di sicuro la medicina migliore per la sanità mentale! Ringrazio per la professionalità, le cure e per tutto ciò che hanno fatto per me. GRAZIE.
Grazie
Grazie a tutti i medici della Medicina interna per aver capito il mio problema, e averlo risolto.
Grazie in particolare al dottor Pietro Gatti e alla simpaticissima e bravissima infermiera con i capelli corti e gli occhiali.
Ho sperato dal primo momento di salvare la mamma..
Vengo avvisato per telefono che mia madre stava avendo una crisi respiratoria, forse causata dal reflusso alimentare che aveva ostruito le vie respiratorie stando sdraiata; premetto che mia madre l'ho sentita per telefono mezz'ora prima che andasse a letto, aveva pranzato e stava bene, quindi hanno chiamato il 118 per portarla poi dopo al pronto soccorso del Perrino. Sono il figlio e vivo a Roma, al pronto soccorso ci è arrivata con l'ossigeno e qui dopo averla visitata ed accertamenti vari l'hanno portata alla OBI.
Il giorno dopo il 29/7 , aspettando per molte ore, chiedendo di sapere di mamma, venivo avvisato che di lì a poco l'avrebbero portata al pronto soccorso per decidere la sua destinazione. Felice di incontrare la mamma, ho ancora aspettato, fino a quando sono stato chiamato ed invitato ad accompagnarla al reparto di Medicina Interna al 3° piano. E' arrivata in barella, con maschera ed ossigeno, appena l'ho vista l'ho chiamata... le sono scese le lacrime. Siamo arrivati al 3° piano Medicina Interna e sono venuti incontro due medici (uomo e donna) e pronti per portare barella e mamma per visitarla. Dopo poco tempo sono venuti a riferire sulle condizioni di salute di mia madre: crisi respiratoria, del liquido nel polmone, e poi ha 92 anni... quindi grave... gravissima.
Premetto che mia madre fino al momento del ricovero non ha mai avuto alcun problema grave se non quello di stare su una sedia a rotelle per molto tempo, e pochi farmaci. Mi chiedo, come mai, cosa costava dire... faremo tutto il possibile (era appena arrivata!) invece di dire gravissima, ha 92 anni ecc.
Ho visto tanta solitudine nella sua stanza, ho portato i ricambi, magliette e pigiama mai utilizzati. Con enorme dispiacere ho visto mia madre che per cambiarle la maschera dell'ossigeno in questo reparto le hanno procurato escoriazioni sia sul naso che sulla guancia coperti da una vistosa benda. La mamma non poteva parlare e niente poteva fare!!! Ho notato un giorno che era finita la boccetta per la flebo; ho chiamato io qualcuno per farlo presente. Hanno parlato di cura antibiotica, di altro... ma mai nessuno di Voi è venuto in mia presenza a vedere la mamma, per chiarire tutto quello che stavano facendo, oppure se serviva ancora l'ossigeno per recuperare. Tutto questo cosa costava? Mia madre poi è morta, e me ne dispiace tanto...
SIETE I MIEI ANGELI
In questo reparto ho trovato tutto quello che può servire a portare in salute una donna in fin di vita con tre infezioni in corso dovute a delle circostanze fuori dal reparto. Avete preso mia madre sul punto di non ritorno. Cari dottori ,mi avete detto che mia madre è viva per miracolo, ma il mio miracolo siete STATI VOI che non avete lasciato un attimo la mia mamma, e con tanto amore e professionalità siete stati in grado di farla tornare a casa senza pericolo di vita. Ringrazio il prof. Pietro Gatti per la sua splendida squadra di dottori, infermieri e O.S.S..
Un grazie davvero di cuore a tutti voi.
Con affetto, la figlia di Di Leo.
Klebsiella.
Stafilococco.
Ottimo reparto
Mio padre e' stato ricoverato in questo reparto un mese e dieci giorni. Lo ho assistito tutto il tempo. Ringrazio medici, infermieri, OSS etc. per la professionalità e umanità verso mio padre, sostenendomi moralmente fino alla fine. In particolar modo il mio ringraziamento va al dott. Paolo di Giuseppe, che ha dimostrato professionalità, umanità e tanta disponibilità. Grazie di vero cuore a tutti da me e da mio padre, ormai diventato un angelo....
Buon reparto
Ho avuto modo di frequentare il reparto diverse volte perchè mio padre è stato ricoverato più volte in questi anni per una malattia al fegato. Devo dire che, a fronte dell'impegno di tutto il personale sia infermieristico che medico, vi sono carenze di personale che non permettono una assistenza completa come vorrebbero dare gli stessi operatori. Le competenze mediche vengono a volte sopraffatte dalle evidenti carenze. La maggior parte degli infermieri lavora con encomiabile sacrificio e vivere accanto a loro a volte giorno e notte ci fa capire quanto sarebbe necessario che non fosse lasciato tutto alla buona volontà. Ho trovato molta umanità e presenza costante dei medici e del primario, che quotidianamente visita i malati e ci ascolta quando vogliamo qualche spiegazione.
Buon reparto
Mia madre è stata qui ricoverata per una insufficienza respiratoria ed ho potuto apprezzare la competenza e l'umanità di tutto il personale medico ed infermieristico.
Considerazioni varie
La competenza medica viene sminuita notevolmente dalla mancanza totale dell'interazione medico, paziente, parenti dell'ammalato. L'ammalato viene assistito in maniera distaccata e trattato come una pratica Amministrativa da smaltire. Poca comunicabilità, non è previsto nessun giorno di colloquio e, se si ha bisogno di conoscere la patologia del proprio caro, si viene trattati in maniera sgarbata da tutti i medici del reparto. La parola d'ordine è: io non so niente, ho appena iniziato il mio turno e non ho tempo! Nessuno sa niente di quello che fa l'altro (eppure basterebbe aprire una cartella medica per aggiornarsi o meglio, basterebbe un coordinamento tra medici; o manca deliberatamente la volontà di comunicare con i parenti e l'ammalato?). L'unico disponibile è il primario, dott. Sarli, che molto probabilmente non è al corrente di questi comportamenti dei suoi collaboratori. Mio padre è stato ricoverato per una trasfusione di sangue, è stata diagnosticata un'ulcera gastrica in via di guarigione, pare abbia contratto un'infezione ospedaliera, considerata normale. Mio padre, portato a casa, ci ha purtroppo lasciato dopo una settimana.
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