Medicina di Urgenza Cannizzaro
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Ottimo reparto d'urgenza
Dopo essere stato dimesso il 20/03/2023, dopo un intervento di riposizionamento di PEG effettuata in altro nosocomio, il giorno 21/03/2023, dopo una brutta nottata passata con febbre alta e dolori addominali, sono stato trasportato nella tarda serata dal 118, presso il PS di questo ospedale.
Che dire, appena arrivato mi sono stati immediatamente, fatti prelievi, visita gastroenterologica e TC addome, e subito impostata una terapia in merito ai sintomi riscontrati.
Il 22/03/2023, dopo una notte passata in osservazione con la febbre a 39°, la mattina mi visita la Dott.ssa Vecchio e, dopo aver descritto i miei sintomi, decide di impostare una terapia antibiotica in quanto la stessa sospetta pure una polmonite. il pomeriggio invece la dott.ssa Valastro che ringrazio decide di farmi fare una TC torace che conferma quanto sospettato.
Così fui ricoverato presso la sezione divisionale MCAU. Qui ho avuto modo di conoscere il dott. Giovanni Salerno, una persona competente ed alla mano che a subito preso il carico la mia situazione iniziando ad impostare una terapia per la polmonite e per lo pneumoperitoneo secondario all'intervento PEG riscontrato alla TC addome. Dopo una nottata passata con il "febbrone a 40", l'indomani pomeriggio il Dott. Salerno, in accordo con l'altro nosocomio dove fui operato, decise di farmi trasferire.
Non smetterò mai di ringraziare tutti questi medici, gli infermieri, gli operatori del 118 e gli OSS di turno in quei giorni, per la loro professionalità e passione nel lavoro che quotidianamente svolgono. Grazie ancora.
Grande professionalità e umanità
Personale competente, dotato di professionalità e nello stesso tempo di grande umanità.
Esperienza positiva
Siamo stati fortunati a trovare la bravissima dottoressa Antonia Tonzuso, di turno quella sera che siamo arrivati al P.S. dell'ospedale Cannizzaro di Catania, dopo l'avventura che avevamo avuto al P.S. di Militello Val di Catania. La dottoressa si è attivata a fare tutti i controlli di diagnosi e cura ed è grazie a lei che il paziente è sopravvissuto, curandogli in tempo la setticemia. Col cambio turno non si è visto più nessun medico, nemmeno una bottiglietta d'acqua per bere. Sempre il mio grazie va alla dottoressa Tonzuso.
GLI ANGELI DELLA NOTTE
19/04/2022, ore 23:45, trasportato d'urgenza da una professionale e gentile équipe di primo soccorso (autoambulanza) al reparto di Pronto Soccorso sito presso l'Ospedale Cannizzaro di Catania dove, terminati i dovuti accertamenti anti-Covid ed entrato con celerità nel reparto in oggetto, fui immediatamente assistito da un infermiere, il quale con molto garbo e professionalità iniziò subito a prepararmi (prelievi etc.) così come da sicuro protocollo, prima di sottopormi alle cure dello staff medico specializzato.
Portato successivamente nella così definita Zona Gialla, fui immediatamente preso in consegna dallo staff medico, Dott.ssa Valentina Fiore, Inf. Giovanni Lo Bue, Inf. Carmen Doria, Inf. Salvatore Tirendi (mi scuso se mi fossi dimenticato di chi fosse altresì presente). La dottoressa ed équipe, ai quali va tutta la mia riconoscenza, avendo immediatamente compreso la potenziale gravità della situazione, con immensa professionalità, umanità, senso del dovere ed altruismo, rasserenandomi riuscirono ad evitare il peggio, rinormalizzando in poco tempo il mio stato di salute anche psicofisico, per poi tenermi in osservazione sotto la loro vigile ed umana professionalità.
Ricovero di mia madre presso Medicina d'urgenza
Pessime, anzi inesistenti, informazioni riguardo lo stato di salute della ricoverata.
Dimissioni di mia madre in condizioni pessime per quanto riguarda il suo stato di pulizia.
Mi rivolgerò all'URP del vostro ospedale.
Come passare 10 ore al Pronto Soccorso
Il 118 con l’ambulanza porta mio cognato a seguito di un incidente stradale al Pronto Soccorso del nosocomio catanese.
Entrata ore 15.00, uscita dopo circa 10 ore. Non penso serva aggiungere altro.
Che ci siano carenze del personale non è una buona giustificazione: le carenze si colmano con nuovi contratti/assunzioni, o con una buona gestione del personale.
Ottimo servizio
Venerdì, cioè giorno 2/12/2016, dopo essere stato al pte di Giarre, il medico mi ha consigliato di recarmi al pronto soccorso di questo ospedale. Arrivato qui mi hanno messo in codice giallo e dopo un'attesa di 30 minuti circa mi hanno visitato. Mi hanno fatto fare una tac che è risultata negativa, una eco addome che ha evidenziato distensione gassosa della cornice colica, esami di laboratorio che hanno evidenziato modesto aumento del cpk e analisi delle urine che hanno evidenziato chetoni+++ ph5.5.
Dopo giorni di osservazione mi hanno ricoverato in reparto. I medici del pronto soccorso sono stati gentilissimi e bravissimi. Ringrazio in particolar modo il dott. Salvatore Mazza per la sua competenza e la sua professionalità, grazie ancora.
Fate qualcosa per migliorare il pronto soccorso!!
Fate qualcosa, per questo reparto ci vorrebbe più pulizia! Più controllo e un reparto solo per il codice rosso. Non si può vedere quella quotidiana massa di persone nel corridoio buttate sulle barelle con sangue dappertutto! Non è giusto. Ci vuole più personale (e più professionalità..!!!).
Una brutta avventura finita bene
Professionalità e competenza.
A seguito di una caduta in moto sull'Etna, ho avuto diverse escoriazioni e un trauma al piede sinistro che non riuscivo ad appoggiare a si presentava tumefatto. Sono stata accompagnata al Pronto Soccorso con l'ambulanza che staziona al Rifugio Sapienza. Il personale si è accusato del trasporto con attenzione, competenza e professionalità.
Al Pronto Soccorso mi è stato assegnato un codice verde, ma sono stata sistemata su una barella dove ho atteso il mio turno assistita dal personale infermieristico, che mi ha tenuta aggiornata sui tempi di attesa per la visita. Durante l'attesa ho potuto osservare gli sforzi del personale e della guardia per mantenere ordine privacy e pulizia nonostante i forte afflusso di pazienti.
Quando è stato il mio turno, il medico si è dimostrato cortese e in radiologia sono stati professionali e veloci. Il personale dell'OBI ha fatto il possibile per farmi sentire a mio agio e lasciarmi tranquilla durante l'attesa del referto e mi ha aiutato a lasciare la struttura in taxi quando sono stata dimessa.
Ringrazio tutto il Personale per avermi assistita con professionalità.
Sporco!!!
Reparto sporco sporco sporco. Cesti pieni d'immondizia, macchie di sangue sul pavimento non pulito a dovere, bisogna stare attenti a non toccare nulla, bagni neri incrostati che è meglio non utilizzare. Personale da chiamare più e più volte prima di ricevere degna assistenza, stanchi di fare tutto e infastiditi per il minimo problema. Solo 2-3 infermieri incontrati sembrano più umani. Oggi ho cambiato io lenzuola e pannolone a mio padre poichè sembra che niente qui sia compito loro. Si rifiutano di accompagnare i pazienti in bagno per non avere responsabilitá in caso di incidenti. Se le lenzuola si sporcano non ce ne sono di pulite e bisogna portarsele da casa. Non c'è sapone, carta igienica.. sembriamo un paese sottosviluppato.
Che squallore, che vergogna..
Inoltre un dottore del reparto, maleducato, scorbutico, poco professionale (usa lo smartphone mentre gli si chiedono notizie dei pazienti), risponde in maniera seccata e poco cordiale.
Il consiglio è: cambiare professione!
Se ci fosse di meglio sarebbe da evitare!
pronto soccorso
Turnistica infinita, ho dovuto aspettare 2 giorni prima di essere visitata.
Ambienti sporchi e poco funzionali, personale assente.
Ho trascorso una notte in astanteria con di fronte la lettiga di un anziano sporco di escrementi che continuava a fare i suoi bisogni di fronte agli altri pazienti, con una puzza tremenda. L'infermiera si è vista solo ad inizio turno, poi tutta la notte totalmente assente; l'operatore socio sanitario, di fronte all'anziano sporco di escrementi, lo ha coperto con una coperta di lana senza pulirlo; il medico di turno, di fronte alle nostre lamentele, si è rifiutato di agire e richiamare l'infermiera al lavoro. Ho passato la notte in corridoio per evitare quello "spettacolo indecoroso". Anche lì sangue, dei pazienti urgenti, lasciato per terra. Inutile dire che la prossima volta farò video e foto.
Malasanità o... strafottenza
Il 7 agosto u.s. a mezzogiorno ho fatto una brutta caduta all'indietro e per miracolo sono riuscito a non sbattere la testa, ma bensì l'osso sacro. Non mi sono mosso e mia moglie ha chiamato il 118, che è subito intervenuto. Da quel momento ho avuto attorno persone di alta professionalità ed attenzione nei miei riguardi fino al pronto soccorso dell'ospedale Cannizzaro, dove anche qui sono stato accudito con attenzione alla Tac, dove, scongiurati altri problemi, si è evidenziata la frattura di una vertebra, la L1. Dopodichè l'ambulanza di Pedara mi ha tolto il ..tutore(?) che mi teneva dritta la schiena ed è stato sostituito da qualcosa di simile dell'ospedale. Fatta la diagnosi, mi hanno riportato in astanteria in attesa di essere ricoverato in Ortopedia.
Durante l'attesa, improvvisamente un infermiere o portantino senza avvisarmi mi ha spinto di fianco, mi ha tolto il tutore della schiena, mi ha rimesso supino e mi ha alzato lo schienale a 45 gradi, provocandomi un dolore atroce alla schiena. L'ho subito chiamato dicendogli di rimettermi in orizzontale, in quanto avevo una vertebra fratturata. Mi ha abbassato con la stessa velocità folle così come aveva fatto tutte le altre operazioni ed è andato via.
Ad un mese ho fatto la RX di controllo e relativa visita, dove si sono comparate la Tac e la Rx. Con sorpresa del medico e mia, abbiamo visto che la vertebra, che fino alla TAC era composta, al riscontro è risultata schiacciata nella parte anteriore e frantumata.
Avendo avuto cura durante il periodo di convalescenza, sia nei movimenti che nell'alzarmi dopo i 25 giorni con l'uso del tutore e non aver avuto alcun problema o dolore che sia, sono rimasto interdetto alla scoperta della vertebra frantumata.
A questo punto desidero ringraziare tutto il team che ha avuto cura della mia persona: dagli addetti all'ambulanza fino al personale della Tac e nel reparto di ortopedia; richiamare l'attenzione di quella persona che, non curante del mio stato, mi ha trattato come un sacco di patate e sperare che si renda conto del mal fatto che, a detta dei medici, mi porterà conseguenze per tutta la vita.
Certo che non mancherà a questa direzione la via più opportuna per sensibilizzare il personale in questione e, soprattutto, qualche cafone che dovrebbe essere a scaricare pietre anzichè al pronto soccorso. Simili individui infangano il ben fatto di operatori coscienziosi e professionali.
Nel ringraziare anticipatamente per la cortese attenzione,
porgo cordiali saluti.
Alfio Pennisi
Amara esperienza
Arzillo NOVANTASEIENNE in piena capacità intellettiva prima e dopo l'avvenimento.
Ricoverato alle ore 09,00 con tremendi dolori al capo (soffriva piangendo silenziosamente e con immensa dignità), malgrado le suppliche, al pronto soccorso si decidono di visitarlo alle ore 14,45; alle 19,00 fanno una radiografia ed una tac e si ritorna ancora in attesa in astanteria fino alle ore 21,00, prima di decidere il reparto di destinazione. Finalmente si esprimono! Diagnosi: problemi polmonari, pochi minuti e viene trasferito in medicina, sistemato in un lettino gli viene messo un pannolone e digiuno, assetato, fino al giorno successivo. L'indomani attaccano una flebo, nessuno dice cosa è e a che cosa serve; né medici, né tantomeno infermieri (rischio veloce allontanamento). Per ben due giorni non viene toccato fino a quando (forse per le nostre insistenze), un medico ci contatta e, dopo parole vaghe si esprime:- che volete, è ultranovantenne! Rispondo: allora dottore che dice, lo buttiamo dalla finestra? Replica: non volevo dire questo. Ma poi, la sostanza è che, lo stesso primario visitandolo e ascoltando da noi i sintomi esplode:- Ma che ci fa qui? Doveva essere portato in neurologia! Chi vi ha detto che sono problemi polmonari? Viene subito stilata una prima terapia. L'indomani fanno cambio lenzuola e finalmente pulizia personale, poi ci comunicano che possiamo continuare le cure a casa con i medici privati. L'indomani a casa trasferendolo nel letto scopriamo che il suo corpo aveva tre notevoli piaghe, una al tallone che ha richiesto l'aiuto del chirurgo. Le molteplici piccole ischemie non hanno determinato grossi problemi, ma la profonda piaga al tallone e soprattutto le due piaghe sul corpo- che impedendogli di stare su una sedia lo hanno costretto a letto fra raschiamenti e medicazioni dolorosissime- hanno minato il suo spirito e la sua volontà di vivere e stanco si è abbandonato alla morte.
Credo che gli ospedali siano per tutti: ricchi e poveri, piccoli ed ultranovantenni e credo pure che prima o poi tutti diventeremo vecchi, anche ultranovantenni! NESSUN COMMENTO!
Altri contenuti interessanti su QSalute