Medicina 2 Ospedale Treviso
Recensioni dei pazienti
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Degenza in II Medicina
Leggo con rammarico che il Dr. Angelillis è andato in pensione. Questo perché ha assistito mia moglie dal 2018 fino ad ottobre 2020, quand'è mancata, con disponibilità, competenza, gentilezza, grande umanità. Mi duole constatare che queste qualità non appartengono ora a questo reparto. Una mia carissima amica, ricoverata da 40 giorni, è stata trasferita la scorsa settimana in "malattie infettive" perché contagiata da Covid. E' stata dimessa ieri e riportata in II Medicina con le lacrime agli occhi: non voleva tornare, avendo ricevuto nel reparto appena lasciato quell'assistenza che dovrebbe essere garantita dovunque. Da poco c'è un nuovo primario - e sappiamo che la qualità dei reparti è sempre legata alla qualità del primario - per cui è lecito sperare che quello nuovo sia migliore.
Ottimo reparto, elogi al dott. Valenti
Ho conosciuto principalmente il dottor Pietro Valenti, che mi ha seguito durante la mia degenza in reparto: un medico, per quanto mi riguarda, altamente competente e, cosa che aggiunge valore, una squisita persona che in ogni momento ti fa sentire a tuo agio e al sicuro!
Inoltre, anche dopo le dimissioni, si è interessato chiamandomi a casa ed adoperandosi per agevolarmi nei successivi controlli in day hospital! Non finirò mai di essergli riconoscente!
Grazie dottor Valenti!
Le lunghe giornate in prognosi riservata
Era il 2003 e mia mamma è stata ricoverata con una situazione molto compromessa. Il primo dottore che ho incontrato del reparto è stato il Dott. De Nardi. non potrò mai dimenticare le sue parole "Restate qua, può morire da un momento all'altro", lascio immaginare come siamo rimasti. Mia mamma era stata ricoverata perchè mandata dal medico di base per una cura, aveva 56 anni e nessuna patologia a noi nota. Poi la prima emergenza è passata e il secondo incontro durante il periodo di prognosi riservata è stato con il Dott. Zenesini, anche in questo caso c'è una parola che mi ripeteva dopo il turno di visita, "stabile", non era tenuto a dirmela, c'erano i ricevimenti per quello, ma mi guardava negli occhi e la sussurrava. Mia mamma non c'è più dal 2003, ma lui aveva fatto in modo che la prognosi fosse sciolta e che tornasse a casa. Il mio ringraziamento per la sua umanità va a lui, alla Dott.ssa Facchini, a suor Sabrina e a un infermiere di cui non ricordo il nome ma che alla mattina quando passava aveva sempre una battuta per tutti.
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