Medicina 1 Ospedale Prato
Recensioni dei pazienti
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Mia madre, Magni Ilde, è stata ricoverata una settimana da voi per fibrillazione atriale e vari scompensi. Ne è uscita (senza che nessuno ci dicesse niente) con polmonite e versamento pleurico. Ora è ricoverata in Geriatria.
Io purtroppo non ero a casa perchè, vista l'esperienza avuta con una sorella tanti anni fa, mi ero ripromessa di non far mettere più piede in reparto nè ai miei cari, nè a maggior ragione a me stessa.
Figlia di paziente
Ho portato qui mia madre con una polmonite, dopo essere stata dimessa dal reparto di neurologia da mezz'ora. Il ricovero in medicina 1 è stato un incubo durato 40 giorni. Mi sono accorta io che le avevano causato un'ulcera da decubito e solo dopo molta mia insistenza hanno tentato di curarla, senza nessun impegno e senza che sia stata mai vista da un medico. Quando è stata dimessa aveva una piaga di 4° grado che le infermiere del servizio ADI non avevano mai visto in un paziente dimesso, ma casomai una lesione così è causa di ricovero in ospedale. Vogliamo parlare poi della puntura di insulina che le stavano per fare per sbaglio e che solo grazie alla nostra sorveglianza abbiamo scampato?? Sorvoliamo su tutto il resto, però le uniche cose che mi sono rimaste in testa sono l' ignoranza e la cattiveria di alcuni Oss, che sono il primo riferimento disponibile per i pazienti e da cui partono poi tutti i trattamenti; l'impossibilità di fare tutto degli infermieri, a causa del poco numero di personale, che purtroppo quindi, di conseguenza, delegano molto ai famigerati Oss. Le visite blindate di tutto il personale ai pazienti, mentre in altri reparti con malati problematici è molto gradito e richiesto l'aiuto. Anche i medici sono in numero inadeguato e si appoggiano alle opinioni degli infermieri, spesso senza visitare effettivamente i malati.
Disorganizzazione
Padre diabetico, infartato, cirrotico, con polmonite bilaterale e piede con ulcera da diabete da oltre 9 mesi, è stato ricoverato per ascite.
Mio padre è stato trattato come un malato terminale, non perché lo sia, ma semplicemente perché inutile spendere soldi per degli esami o trattamenti per una persona di 79 anni con una situazione comunque compromessa; il fatto che poi questa persona possa vivere altri 6 mesi come 6 anni, non significa niente?
OLTRE UNA SETTIMANA A LETTO IMMOBILE SENZA MATERASSO ANTIDECUBITO nè fisioterapia, nè assistenza, TERAPIA COMPLETAMENTE IMPROVVISATA, INSULINA? QUANDO CE NE RICORDIAMO.. DOBBIAMO FARE LA PARACENTESI URGENTE, ANZI NO, FACCIAMO SOLO IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO. SERVE LA TAC, l'abbiamo richiesta urgente = MAI FATTA. NON SI SA CHI SIA IL REFERENTE, HO PARLATO CON CINQUE MEDICI DIVERSI OGNUNO CON UN PARERE DIVERSO DALL'ALTRO E QUEST'OMINO LASCIATO A MARCIRE SU UN LETTO... REGREDENDO IN UNA SETTIMANA TUTTO QUANTO FATICOSAMENTE RICONQUISTATO IN TRE MESI DI DURO LAVORO A SEGUITO DI UN PRECEDENTE RICOVERO.
Nessuno gli ha guardato il piede, che necessita di medicazione almeno due volte la settimana.
PARACENTESI non effettuata nonostante ammonio oltre i cento i dolori e le dimensioni enormi dell'addome, che gli impediscono qualsiasi movimento.
Ricoverato a ortopedia per mancanza di posti letto, poi spostato in chirurgia ma in carico a medicina polifunzionale, situata al piano sottostante.
Lasciato un pomeriggio intero a urlare dal dolore addominale senza che nessuno intervenisse, solo al cambio del turno infermieristico (perché qui l'assistenza è soggettiva) sono stati fatti antidolorifici senza nessun accertamento per capire la causa del dolore (febbre a 38.5).
Dicono che lo rimanderanno presto a casa, chissà come faremo a gestirlo immobilizzato a letto con un addome delle dimensioni di una mongolfiera, ma ormai lo sanno tutti che in quest'ospedale non si curano le persone, si rimandano a casa. D'altronde con tutti quei posti letto in meno...
Non lo consiglio
Dire che siano lenti è dire poco e gran poco viene fatto per migliorare la vita del paziente. Personalmente sto cercando il modo di far cambiare ospedale a mio padre. E' all'ordine del giorno perdere dati continuamente, sbagliare cure e non fare esami diagnostici..
Abbiamo amici medici che spingono e grazie ai quali riusciamo a sopravvivere a questo reparto, ma senza saremmo persi..
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