Marrelli Hospital di Crotone
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Intervento per ernia iatale
Sono stato operato il 12 luglio del 2022 di ernia iatale con cardias incontinente, non riscontrando poi alcun beneficio, ma solo un peggioramento della sintomatologia. Subito dopo essere stato dimesso ho iniziato a vomitare, con una serie di sintomi che mi rendevano la vita impossibile, non potendo più alimentarmi, dimagrendo ed arrivando ad essere anemico. Mi sono recato più volte dal chirurgo spiegando le mie condizioni di salute, ma non sono mai stato preso in considerazione; mi veniva detto sempre che ci voleva tempo e che era tutto normale, non facendomi fare nemmeno ulteriori accertamenti per capire il problema. Preso dalla disperazione sono andato a fare una manometria esofagea, dalla quale è venuta fuori una mancanza della peristalsi esofagea dovuta alla plastica Nissen 360 troppo stretta. Così prendo di nuovo appuntamento con il chirurgo che, dopo averla visionata, dice che non era vero niente, addirittura che l'esame non era stato eseguito bene. Nel frattempo la mia salute peggiorava giorno per giorno, allora mi consulto con un chirurgo di Roma, il quale mi suggerisce di fare una Rx dell'esofago con pasto baritato, dalla quale risulta una grave stenosi esofagea con acalasia e dilatazione esofagea. Ho preso un appuntamento per una visita con questo chirurgo il quale, dopo aver letto il referto e viste le immagini della Rx, dice che necessito di un secondo intervento urgentemente, convertendo la plastica Nissen in toupet, cioè invece di 360 a 270, col tentativo di liberare l'esofago bloccato dal primo intervento.
A distanza di quasi 5 mesi dall'intervento ho ancora problemi, non posso mangiare roba solida in quanto mi è rimasta una porzione di esofago ristretta come ha evidenziato l'ultima Rx fatta 20 giorni fa con acalasia: in pratica l'esofago non spinge il cibo per farlo arrivare nello stomaco. Dovrei fare delle dilatazioni pneumatiche che non mi risolveranno il problema. Tengo a precisare che prima di sottopormi al primo intervento era tutto regolare, a parte il cardias incontinente con reflusso gastroesofageo. Esperienza bruttissima.
Chirurgia oncologica
Nostra madre, ricoverata per un intervento chirurgico, ha dovuto arrangiarsi fin dalla prima sera del ricovero. Le sue richieste di aiuto sono state ignorate; ha chiesto pannolini per problemi di incontinenza (aveva con sè già alcuni pannolini, ma ha esaurito la scorta), ma richiesta rifiutata, invitandola a farseli portare da noi (cosa che poi abbiamo fatto).
La colazione non arriva mai prima delle ore 8.00, la mamma (età 78) svegliandosi all'alba doveva aspettare ore per mangiare qualcosa.
Assistenza degli infermieri scadente.
Eccellente invece l'assistenza medica. Quindi consiglio di parlare prima con il medico, sperando che sia di aiuto per il malato.
Auguroni a tutti e un grazie speciale al dottor Umberto Torchia.
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