Istituto Tumori Regina Elena Roma
Recensioni dei pazienti
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Asportazione nevi sospetti
Conosco l'ex Primario, il Prof. Franco Di Filippo. Di Filippo è un ottimo chirurgo, il migliore che ci sia. Preparato, serio, onesto, sa il fatto suo: lo conosco da una vita, e mi ha sempre messo a mio agio.
Io ho dei nevi in tutto il corpo e pregressi casi di melanoma in famiglia. Sono sempre stati nevi tranquilli, ma siccome possono trasformarsi negli anni, il prof. mi consiglia, quando è necessario, di asportarli (ovviamente quando la circostanza lo richieda).
Mi sono rivolto proprio al Prof. Di Filippo perchè, oltre ad essere il number one della chirurgia oncologica generale e della mammella, è anche un ottimo chirurgo dei nevi. Lui ha seguito per un periodo anche mio padre, affetto da un leiomiosarcoma retroperitoneale con metastasi polmonari. Lo ringrazio 10000 volte il Prof. Di Filippo, e sono felicissimo di averlo conosciuto!
Carcinoma alla mammella
Sono stata operata dal Dr. Botti per una quadrantectomia alla mammella. Lo ringrazio vivamente per la sua professionalitá e per la velocitá con cui mi ha fatto fare tutti gli esami prima e dopo l'operazione. Pollice verso invece per l'oncologa che mi ha fatto vivere un incubo per volermi sottoporre a tutti i costi ad una chemioterapia senza voler aspettare il risultato di un oncotype, che poi ha confermato l'inutilitá della stessa. Fortunatamente ho preteso di vedere il risultato del test prima di iniziare qualsiasi terapia. Premetto che per un motivo a me sconosciuto, questo risultato ha ritardato stranamente moltissimo ad essermi consegnato. Ho dovuto faticare per averlo a suon di telefonate, ma l'attesa mi ha dato ragione. Mi chiedo cosa sarebbe successo se invece mi fossi fatta convincere a fare una terapia che nel mio caso sarebbe stata inutile. Sono rimasta molto traumatizzata da questo comportamento, tanto che ho lasciato l'IFO e mi sono rivolta ad un altro oncologo.
Disapprovazione
Mio marito è stato in cura nel reparto oncologia dell'Ifo per quasi un anno per K polmonare con metastasi ossee. Ha eseguito chemioterapia Cisplatino, Alimta, Xalcori come da protocolli Europei, seguito dall'oncologo dott. Milella e dalla dott.ssa Cerimbelli. Per la radioterapia è stato seguito al S.Filippo Neri. Ad aprile una metastasi creo' una frattura patologica dell'omero, quindi con dolori atroci; io mi recai all'Ifo e non mi ricevette nessuno dei due oncologi, l'infermiera gentilissima mi disse che che le era stato detto dal medico che dovevo rivolgermi ad un PS, cosa assurda...Io mi aspettavo almeno che gli facessero una Rx e che lo ricoverassero per un intervento, vista l'urgenza. Dopo circa 10 giorni di dolori atroci al collo e alla gamba, stessa cosa, stesso trattamento, e di nuovo mi dicono di recarci al PS, perché da loro non c'è questo servizio e i ricoveri sono programmati. Siamo arrivati quindi di nuovo al PS del San Filippo Neri, dove è stato applicato un port cut per i problemi di vene, visto che dopo un anno di terapie all'Ifo non avevano ancora applicato (probabilmente per il costo?). Inutile dire che mio marito era ormai un paziente terminale...
Al S.Filippo abbiamo trovato personale umano sia al reparto di PS che al reparto della terapia del dolore, che al reparto della medicina fast, dove è stato assistito come una persona e non come un protocollo, fino alla fine!!! Dopo la sua morte ho chiamato l'Ifo - reparto oncologia - per disdire tutti i 6 appuntamenti che avevano previsto per fare altre 6 sedute di chemioterapia. Ebbene: non mi hanno chiesto neanche il perché... Umanità 0!!
Troppo tempo...
A mio padre, monorene, è stato diagnosticato un tumore all'unico rene che gli è rimasto. E' dai primi di dicembre che sta in lista e deve essere operato dal prof. Gallucci. Ma ancora non viene chiamato. Tutti sappiamo quanto sia importante la velocità con cui si agisce, in questi casi, per riuscire a mantenere almeno una parte dell'organo. Chiedo se a qualcun'altro è già successo di attendere cosi a lungo e cosa posso fare per far sì che mio padre venga operato. Non ci danno nemmeno alcuna informazione circa le tempistiche.
Day Hospital A: troppi pazienti, pochi oncologi
Ieri avevo appuntamento alle 10.40 con l'oncologo: sono stata ricevuta dopo 2 ore, e dopo altre 2 ore mi hanno fatto la flebo biologica, sono uscita alle 18.00 dall'IFO. Il reparto scoppiava di pazienti, gli oncologi sono pochi in relazione ai malati e gli infermieri (solo 2) seguono 30-40 persone contemporaneamente (ma forse di più), sono trottole, non si fermano mai.
Sarebbe utile che Cognetti qualche volta si facesse un giro in reparto per vedere coi suoi occhi come funziona, visto che i pazienti aumentano ma gli operatori no.
Un ospedale particolare
Il mio incontro con il reparto di Ematologia risale al 2008. Devo dire che il dott. F. Pisani si distinse subito per cortesia ed esperienza. La caposala Signora Adriana mi accolse come una mamma. Fui seguita dalla Dott.ssa Dessanti, giovane molto brava ma un tantino "freddina". Sono ancora in contatti con lei per via dei controlli, che al momento sono buoni. Una parola buona anche verso la dott.ssa Micheli del reparto di radioterapia, molto brava e preparata, mi informò nel dettaglio. Consiglio questo ospedale, anche se molto triste in quanto si parla solo di tumori, ma almeno provano e riescono a curarli se presi in tempo.
Poca umanità, ma capisco che se i medici che ti salvano la vita e sono ancora precari per i tagli che continuano a fare a danno della sanità e quindi ala comunità, l'approccio del medico non è dei migliori, purtroppo.
Non mi sono trovata bene
Sono stata operata per un carcinoma alla mammella. Dopo la visita oncologica ho dovuto attendere circa due -tre mesi per l'operazione, che è andata abbastanza bene. Dopo sono iniziate le difficoltà, in quanto mi hanno mandato subito a casa e dovevo tornare per le medicazioni. Già lì le cose sono peggiorate e soprattutto ho dovuto aspettare mesi e mesi per la radioterapia (dovrebbe essere fatta entro tre mesi dall'operazione) e alla fine ho dovuto farla in altra struttura. Le visite oncologiche me le hanno rimandate tanto che alla fine ho dovuto farle intramoenia per avere la terapia e poi in seguito mi sono dovuta rivolgere privatamente. Ho avuto grosse difficoltà anche per avere la cartella clinica, senza la quale non potevo andare altrove a curarmi. Forse hanno troppe persone. Non lo consiglierei.
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