Istituto Tumori Regina Elena Roma
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Centro prelievi analisi IFO
Ho prenotato 2 giorni lavorativi prima per le analisi del sangue, tramite Cup, per il giorno 5 marzo 24 ore 8:30. Adesso sono qui in struttura, sono le 10.00, i terminali non funzionano, mancano ancora molte persone prima di me, e ancora non mi chiamano per fare il prelievo. Capisco il caos dovuto ai terminali (cosa che all'Ifo succede spesso, non capisco il perché mi è capitato soltanto qui) ma la gestione dei pazienti è decisamente pessima. Persone ammucchiate in sala, senza posti a sedere, le finestre chiuse, il terminale per vedere i numeri è un solo schermo che se ti vuoi spostare per trovare posto a sedere rischi di non vedere quando è il tuo turno. Ma il direttore sanitario del centro prelievi dov'è? In sala prelievo solo tre infermieri, tutto questo non è all'altezza dell'Ifo. Non è la prima volta che succede.
Per finire, per ritirare le analisi bisogna tornare in sede perché i pazienti di oggi devono ritirare a mano. Scandaloso.
Organizzate meglio!
Operato in Chirurgia toracica per tumore polmonare
La vita ci riserva tante cose ed operarsi per un tumore al polmone - lobectomia superiore sinistra + linfoadenectomia ilo-mediastinica - non è un’esperienza facile da affrontare.
Ci si arriva con incredulità, difficoltà ad accettare la diagnosi, tanti interrogativi, ansia, paura e tanto altro.
Gestire questo percorso è un compito difficile e complesso per tutta la famiglia: bisogna accogliere, informare e tranquillizzare i pazienti; garantire una seria professionalità medica e chirurgica, offrire una degenza in un ambiente specializzato confortevole e sempre in condizioni igieniche perfette; prestare un’assistenza tecnica, assistenziale e infermieristica di qualità, attenta e scrupolosa; continuare a curare bene i pazienti dopo l’intervento, nei seguenti controlli e procedure.
Fare tutto questo con grande umanità e cortesia, salvaguardando sempre la dignità dei pazienti, dando loro supporto psicologico, non solo fisico, e mostrando affezione in uno dei momenti più difficili della loro vita, allora si raggiunge l’eccellenza meritando molta gratitudine e molti elogi.
Far funzionare il reparto di chirurgia toracica in tutte le sue componenti e per tutti i pazienti è prerogativa di Grandi medici, DOTTOR ENRICO MELIS, a cui auguro una lungimirante carriera meritatissima.
Durante tutto il ricovero il DOTTOR ENRICO MELIS, da vero leader armonizzando tutto il personale, è sempre stato presente con i molteplici passaggi quotidiani, pronto a darti spiegazioni, e non solo... anche da casa in orari impensabili chiamava per monitorare lo stato di salute.
Svolgere questa professione a questi livelli, è merito di una passione e di una vocazione unica ed esemplare con la famiglia che supporta i grossi sacrifici, giorni interi fuori casa, oltre il dovuto.
Un grazie a tutto lo staff del reparto di chirurgia toracica e tutto il personale di collaborazione in servizio presso il reparto di oncologia e l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma, vera eccellenza italiana.
Ringrazio tutti. Professionisti, ciascuno per la sua area di competenza, sempre presenti e disponibili ad accogliere le esigenze dei pazienti in qualsiasi momento, facendoti sentire di essere seguito e non abbandonato nel letto di un ospedale.
Ho constatato in diverse occasioni l’amore per il lavoro svolto.
I reparti in perfetta sinergia collaborano tra di loro, offrendo un valore aggiunto alla salute dei pazienti.
Grazie a tutti!!! Che Dio vi sia sempre vicino.
Dottor Melis, le sarò sempre grato, ancora grazie!
Carcinoma polmonare con metastasi vertebrali
Un enorme delusione. Dopo aver atteso un mese per il ricovero finalizzato alla cura del carcinoma polmonare con metastasi ossee alle vertebre - diagnosticato al Sant'Eugenio e confermato all'Israelitico - finalmente mio marito è stato ricoverato all'IFO per 20 giorni, nei quali non gli hanno fatto nulla, solo terapia del dolore, poi stupendosi che alla ultima Tac il tumore si osse esteso!!!
Potessi tornare indietro cambierei tutto il percorso per cercare di prolungare la vita di mio marito il più possibile. In due mesi se ne è andato soffrendo tantissimo. Forse bisogna essere un rapper famoso per essere assistiti adeguatamente, mio marito era un semplice impiego statale.
Urologia IFO
A tre anni dall'intervento di prostatectomia radicale eseguito dal Dott. Giuseppe Simone, volevo ringraziare il reparto di Urologia dell'Ifo per l'assistenza fornita, in particolar modo il Dott. Aldo Brassetti per la sua professionalità e disponibilità.
Oncologia - chemioterapia
Sono 5 ore che attendo, causa mancanza di medicinale, di essere sottoposta a chemio.
Se sono fortunata uscirò dall'ospedale per le 16.00 o per le 17.00, e non è la prima volta che succede.. Come al solito noi siamo numeri e non persone. È vergognoso, quello oncologico dovrebbe essere un reparto funzionante e organizzato, invece ogni volta c’è un problema con la farmacia!
Visita postumi metastasi ossee
Recentemente ho fatto una visita per ripetizione di metastasi ossee a colonna vertebrale ed anca a seguito di carcinoma polmonare ( asportato e senza postumi alla TAC). Anche se in cura al reparto polmonare, mi sono informata per la visita specifica da un oncologo ortopedico proprio perché il tumore osseo a distanza di tre anni comincia a dare le sue controindicazioni alla radioterapia effettuata ed ho dolori sul bacino e rigonfiamento al sacro iliaco destro.
Pensate che il medico non ha neanche acceso il computer per vedere dove fossero le metastasi trattate e si e' limitato a leggere il referto della nuova TAC, copiando quanto descritto da un altro dottore consultato in precedenza, forse considerato che il tumore per il momento è bloccato dall'immunosoppressore che assumo da tre anni, però lui non ha avuto neanche la curiosità di un parere personale!
Mi ha suggerito che fino a che sono in piedi posso godermi la vita e che per i dolori potrò rivolgermi alla terapia del dolore; e che se comunque tornerò con la nuova TAC al controllo, sarà preferibile andare sempre a pagamento considerato l'elevato numero di persone agli ambulatori, "tanto signora, non mi sembrate persone con le pezze!".
UOSD Sarcomi e Tumori Rari - osteosarcoma
Nella cura dell'osteosarcoma hanno sbagliato il percorso di cura e mio figlio di 18 anni è morto.
Negli ultimi periodi si rifiutavano anche di rispondere al telefono. Alla fine siamo andato al Rizzoli di Bologna.
Asportazione nevi sospetti
Conosco l'ex Primario, il Prof. Franco Di Filippo. Di Filippo è un ottimo chirurgo, il migliore che ci sia. Preparato, serio, onesto, sa il fatto suo: lo conosco da una vita, e mi ha sempre messo a mio agio.
Io ho dei nevi in tutto il corpo e pregressi casi di melanoma in famiglia. Sono sempre stati nevi tranquilli, ma siccome possono trasformarsi negli anni, il prof. mi consiglia, quando è necessario, di asportarli (ovviamente quando la circostanza lo richieda).
Mi sono rivolto proprio al Prof. Di Filippo perchè, oltre ad essere il number one della chirurgia oncologica generale e della mammella, è anche un ottimo chirurgo dei nevi. Lui ha seguito per un periodo anche mio padre, affetto da un leiomiosarcoma retroperitoneale con metastasi polmonari. Lo ringrazio 10000 volte il Prof. Di Filippo, e sono felicissimo di averlo conosciuto!
Paziente con LNH
"Frequento" da più di 10 anni, in qualità di paziente oncoematologica, l'IFO di Roma, e posso dire solo grazie a tutti. Ci siete stati sempre, quando avevo bisogno di terapie e di attenzioni, e per me siete diventati come una seconda famiglia in grado di darmi in ogni occasione accoglienza, aiuto e solidarietà. A partire dalla dott.ssa Romano e dott.ssa Renzi, per arrivare ad ogni singolo membro dello staff del DH di Ematologia ed alla dott.ssa Chiara Falcicchio, psicologa, che mi ha sostenuta ed aiutata a gestire e superare le mie tante ansie.
In questi anni ho incontrato molte belle persone, professionisti validi e competenti, e non posso che essere grata a tutti. L'ultimo ennesima riprova soltanto ieri. Sono stata sottoposta ad un esame ecografico eseguito dalla dott.ssa Fulvia Elia, che con me è stata professionale ma femminilmente empatica, e che mi ha dato dei consigli che seguirò. Complimenti alle varie e diverse figure professionali di cui la struttura dispone, ma complimenti anche all'organizzazione ospedaliera. Il referto mi è arrivato direttamente online a sole 24 ore dall'esame.
Sono davvero orgogliosa di vivere in un Paese ed in una Regione che si sono occupati bene della mia salute, regalandomi anni di importanti esperienze di vita. Grazie di cuore a tutti.
Magnifici
Un'eccellenza in Italia. Competenti, cortesi e umani.
Non affidabili
Disdicono Pet Tac f.d.g. 5 ore prima per guasto macchina, costringendomi a rivolgermi in altra struttura e perdendo 20 giorni, che con certe patologie sono fondamentali...
Chirurgia Plastica - sostituzione protesi mammaria
Un grazie di cuore a tutto lo staff del reparto di Chirurgia Plastica. Partendo dal Dott. Maurizio Costantini per arrivare all'anestesista, di cui purtroppo non ricordo il nome ma persona dolcissima; e poi a tutto lo staff infermieristico, che con i loro sorrisi e grande professionalità hanno contribuito a rendere la mia degenza sicuramente meno stressante.
Grazie ancora, siete un faro di luce per noi pazienti.
Reparto Oncologia
Sconsiglio. Intera giornata ad aspettare una trasfusione, tanta difficoltà sempre per le comunicazioni, zero supporto psicologico, troppa fretta a fare la visita di controllo, in caso di urgenza impossibile contattare la dottoressa, che con tutte queste tecnologie e WhatsApp, pare una beffa.
Quello che non mi va giù è poi che i malati disperati portino regali per le feste: i medici secondo me non dovrebbero accettare.
Carcinoma basocellulare
Una vera delusione.
Inviato da dermatologia per sospetto epitelioma dal chirurgo plastico dott.ssa Claudia Romani, al sottoscritto, invalido al 100 x 100 e in cura presso l'Umberto Primo per linfoma, viene programmata l'escissione e l'asportazione della neoformazione TRA 10 MESI.
Evviva la sanità italiana.
Lascio a voi ogni commento.
GRAZIE IFO
Nel 2014 fui operata dal Prof Enrico Vizza per un K endometriale: non lo ringrazierò mai abbastanza.
Da allora, per altre patologie, sono stata seguita dalla pneumologa Dott.ssa Maria Papale, che si prende cura con scrupolo e cortesia dei miei polmoni, e dalla endocrinologa Dott.ssa Barnabei, che vigila con attenzione sul mio nodulo vascolarizzato. Grazie di cuore ad entrambe.
Nel 2019, facendo controlli di prevenzione, mi è stato refertato un K squamoso infiltrante all'ano. Naturalmente sono corsa dal Prof. Vizza il quale, dopo avermi rassicurata, mi ha consigliato la procedura giusta.
Sono stata presa in carico dall'Oncologo Dott. Giancarlo Paoletti, che con la rigorosa applicazione del "suo" Protocollo Nigro, ha delineato la terapia da seguire, con ottimi risultati. Grazie infinite a lui per la disponibilità ed il tempo dedicatomi e grazie per essersi coordinato, nell'affrontare le problematiche che quotidianamente emergevano, con gli altri Specialisti che mi hanno seguita.
Sono quindi stata assistita dall'ambulatorio di Radioterapia, dove ho incontrato personale altamente qualificato ma soprattutto umano, attento, scrupoloso. Che dire della Dott.ssa Biancamaria Saracino?!? Straordinaria, precisissima, sempre presente, un punto di riferimento indispensabile in un costante lavoro d'èquipe finalizzato a dare risposte esaustive alle problematiche dei pazienti. E gli Infermieri, i Tecnici di radioterapia... tutte persone che fanno il loro lavoro con dedizione e passione. E'stato grazie a loro che non ho avuto paura della terapia, affrontandola senza sentirmi sola.
Devo citare anche il Day hospital B dove, in una situazione di difficoltà per il numero enorme di pazienti, il Personale lavora con precisione e gentilezza. La Dott.ssa Massimini corre da un paziente all'altro ricordandosi tutto di tutti, (è una vergogna che sia ancora precaria !!) e gli infermieri che spiegano, tranquillizzano, accolgono con un sorriso tutti. Grazie per aver trasformato momenti orribili in attimi di strana serenità.
Come dimenticare il Dott. Canestrari che, con precisione millimetrica e garbata gentilezza, applica e controlla dispositivi venosi indispensabili alle terapie, Grazie anche a Lui ed alla sua èquipe.
Grazie alla Dott.ssa Pelagalli, con un sorriso disarmante fa scomparire un dolore allucinante ad al suo gentile assistente Sig. Gianni.
La Dott.ssa Sancez, nutrizionista, mi ha tolto in due giorni uno dei sintomi peggiori, con dieta appropriata e qualche prescrizione.
Al Personale del Centro prelievi: la Sig.ra Giulia, il Sig. Davide, che si ricordano dei pazienti e seguono le loro vicissitudini (ma come fanno ???) e non meno importante la Sig.ra Eliana, persona di riferimento indispensabile,precisa, consegna i referti quotidiani consapevole della loro importanza Grazie a Tutti.
L'IFO è un patrimonio di professionalità ed umanità inestimabile e deve assolutamente essere implementato nelle risorse economiche e professionali. Le Istituzioni, che ne hanno il potere, devono difenderlo da chi, per mere ambizioni economiche, vorrebbe depauperarne le risorse a tutto vantaggio di Strutture private le quali, sebbene convenzionate, hanno come unico traguardo il profitto economico e non la salute dei cittadini.
Durante le terapie, durate mesi, ho conosciuto tanti pazienti venuti all'IFO perchè nelle loro Regioni non hanno la garanzia di un'assistenza degna, anche per queste persone e le loro famiglie L'IFO deve essere tutelato.
Avere un cancro è un'esperienza devastante ma affrontarla nel contesto che ho cercato di descrivere aiuta sicuramente sia per l'aspetto clinico che emotivo.
GRAZIE A TUTTI.
Prenotazione PET
Presentata a mano e via email richiesta PET PSMA il 9/10/2019 al reparto di Medicina Nucleare. Allo stesso tempo, per fortuna, presentata la stessa domanda ad Aosta, Meldola, Bologna, Sant'Agata. Ho ricevuto da queste ultime nel giro di tre giorni un appuntamento mentre l'IFO, AD OGGI (16/11) NON SI E' FATTO ASSOLUTAMENTE SENTIRE . Abito a 5 km. dall'IFO, ma sono dovuto andare a Bologna Sant'Orsola per effettuare la PET. Al Sant'Orsola ho trovato grande professionalità e altri tre romani tutti con la mia stessa esperienza con l'IFO, e tutti decisamente delusi dalla struttura romana.
Psicoterapia ECCELLENTE
Sono arrivata all'IFO dopo una chemioterapia neodiuvante per ridurre un carcinoma triplo negativo alla mammella e sono stata sottoposta a mastectomia bilaterale. Il percorso è stato molto lungo e sconvolgente : prima intervento di asportazione e inserimento di espansori, che pian piano sono stati fatti arrivare al volume opportuno, e successivi interventi ricostruttivi. All'interno della struttura sono stata supportata a livello fisico dai fisioterapisti, che mi hanno aiutata nella riabilitazione al termine di ogni intervento ed insegnato gli esercizi da fare autonomamente. Fondamentale però è stato il supporto psicologico, indispensabile in una situazione che cambia completamente la prospettiva di vita. La dottoressa Maggi mi ha seguito in incontri settimanali individuali, all'occorrenza mi ha indirizzato per approfondimenti dal neurologo e mi ha inserito in un percorso di terapia collettiva dove ho avuto modo di confrontarmi con pazienti con una storia analoga alla mia. Il supporto di cui ancora usufruisco è fondamentale per la serietà e professionalità con cui viene svolto: la dottoressa Maggi rimane un saldo punto di riferimento che mi aiuta ancora a restare i piedi nel modo migliore, quando tutto sembra difficile e si ha paura del futuro. Partendo dal presupposto che la salute mentale, lo stato d'animo e il desiderio di buona salute del paziente, sono strettamente collegati con l'efficacia delle terapie cui si viene sottoposti, questo percorso psicologico diventa irrinunciabile. I medici aiutano il paziente a guarire dalla patologia oncologica ma resta una ferita indelebile difficile da comprendere per chi non ha avuto questa esperienza in prima persona o per chi non si occupa delle implicazioni psicologiche e della fatigue che ne possono derivare. La dottoressa Maggi coglie, approfondisce e aiuta nella cura di questi aspetti che accompagneranno il paziente nella sua futura nuova vita. Per tutto questo e per accompagnarmi nella comprensione che la mia è ormai una nuova vita, non finirò mai di ringraziarla.
Radioterapia
Ho avuto una visita con il dottor Sanguineti, responsabile della Radioterapia. Sono rimasta insoddisfatta sia a livello medico che sotto il profilo umano. Capisco che la malattia per cui è stata richiesta una consulenza fosse molto grave, ma mi sarei aspettata sicuramente più umanità, e magari anche migliori risposte sugli argomenti trattati.
Il mio Medico è DIFFERENTE
La prima volta che sono arrivata all'IFO, ad ottobre 2018, passando davanti alle enormi statue, ero convinta di ritirare i risultati della mammografia ed andar via per non tornare mai più. Ed invece, siccome la vita non è stata un mio progetto, da allora sono stata qui innumerevoli volte. Ho subìto due interventi chirurgici: una quadrantectomia a dicembre 2018 e, a gennaio 2019, la mastectomia bilaterale con innesto di protesi. Quando il dottor Fabio Pelle mi ha detto "si sieda" (mentre io, già con la penna in mano, volevo solo firmare il ritiro degli esami e scappare), ho capito dal tono della voce e dalla "solennità" dell'aria che si respirava nella stanza, dalle espressioni sui volti dell'infermiera e della dottoressa presenti, che si trattava di una cosa grave. Lui, il dottor Pelle, nonostante cercassi di dissimulare, ha capito immediatamente il mio stato d'animo: un po' per esperienza, un po' per la sua indole empatica e per la sua sensibilità ha compreso che doveva rassicurarmi. Ha compreso che doveva rispondere a tutte le mie inesauribili domande (e non erano e non sono state poche). C'è sempre stato, non si è mai negato, mai risparmiato, non si è mai trincerato dietro impenetrabili silenzi. E questo, unitamente alla sua incomparabile bravura ed alla sua umanità è stato ciò che mi ha permesso di affrontare il CANCRO e venirne fuori. Oggi, sono passati solo 75 giorni dall'intervento più importante, ma sono guarita fuori e dentro, sto bene e sono tornata alla mia vita di prima. Come prima, più di prima. E di questo non ho mai dubitato. Per questo, dico che "il mio chirurgo è differente". E, pubblicamente, lo ringrazio per questo.
Cancro alla prostata e metastasi ossee
Mio papà era stato operato per cancro alla prostata molto grave nel 2012 ed era andato poi tutto benchè, finchè all'IFO non hanno deciso di interrompergli le cure... Così gli sono venute metastasi ossee che sono andate sempre peggiorando e non sono stati in grado di fare NULLA! Nulla per lui... nessuna terapia proposta ha funzionato e nessuno c'ha capito mai niente.
Carcinoma polmonare
Nel Marzo del 2017 scopriamo che mia madre (53 anni) è affetta da un tumore polmonare. Iniziamo tutto l’iter (TAC, PET e biopsia) che ci porta a definire il tipo di tumore. Entriamo in contatto con la dottoressa Cecere la quale, forte della sua convinzione, ci dice chiaramente che mia madre non può essere operata iniziando così l’iter di preparazione alla chemioterapia e radioterapia. Veniamo "aggrediti" dal dottor Milella, perché in quei due mesi di completa angoscia non avevamo avuto il tempo di eliminare dei calcoli renali che fin dall’inizio erano stati segnalati al personale medico. Scegliamo quindi di chiedere un secondo parere al dottor Rendina, chirurgo toracico del Sant’Andrea, che invece ci dà parere positivo sull’operabilità. Veniamo convocati dal dottor Facciolo, chirurgo toracico dell’Ifo, che in uno scarico di colpe generale ci dà anche lui parere positivo sull’operazione. Rimaniamo quindi nella struttura dell’Ifo, seppure con qualche perplessità. Mia mamma affronta l’operazione, che dà esiti positivi (2 linfonodi negativi e margini di resezione puliti). Si sottopone quindi a 4 cicli di chemioterapia e comincia ad avere dolori forti a livello della spalla di destra. Questa sintomatologia è stata trascurata per ben 4 mesi da parte dei medici, che decidono in fine di ricoverarla, scoprendo una recidiva locoregionale costale e metastasi vertebrali che non ci vengono nemmeno segnalate. Vengono applicate 10 sedute di radioterapia e mia mamma viene dimessa comunicandoci che “i mezzi per contrastare il tumore ci sono tutti e non abbiamo una data di scadenza”. Tornata a casa la situazione peggiora visibilmente, tanto che mia madre non riesce più a camminare a causa di una sindrome compressiva del midollo dovuta alla radio. Tra la disperazione più totale, la dottoressa Cecere non ci risponde al telefono per 15 giorni e quando ci presentiamo al controllo ci fa accogliere dal dottor Milella, che comunica direttamente a mia madre che non c’è più nulla da fare e, rivolgendosi a noi famigliari, ci dà una scadenza di tre mesi. Un oncologo dovrebbe sapere in che condizioni psicologiche si trova chi affronta questa malattia maledetta, mia madre sentendo le parole del “dottore “si è lasciata completamente andare e dopo una settimana ci ha lasciato. Io studio medicina e spero proprio di non diventare mai una persona priva di sensibilità emotiva.
Sappiate farvi rispettare
Ancor prima di entrare nella rinomata struttura, molta gente fuma esattamente sotto i cartelli di divieto fumo. Fin qui nulla di nuovo, tutti noi conosciamo il rispetto per il prossimo e la civiltà che ci distingue dal resto dell'Europa.
Peccato, però, che tra i trasgressori ho visto anche alcuni dipendenti dell'ospedale, tra cui una guardia giurata che in teoria prende uno stipendio per garantire l'ordine e il rispetto delle regole.
Che nel gazebo del bar ci fosse un mio familiare già nauseato e stremato dalle chemio, non fregaga nulla a nessuno: non uno tra i numerosi presenti ha avuto l'istinto di redarguire i fumatori. Ho dovuto protestare io.
Uno dei ragazzi preposti ai telecomandi TV continuava a chattare con lo smartphone mentre gli chiedevo il rinnovo di un telecomando. Anche lui contribuiva a modo suo all'avanguardia della Struttura.
In una clinica privata la cortesia e la professionalità sono acquistate dal paziente a 500 - 2000 euro al giorno: in questa Struttura convenzionata ho incontrato sì medici, infermieri e segretari professionali, umani e collaborativi, ma anche veri burocrati che ti considerano alla stregua un numero finché sei ricoverato; una volta dimesso, non sei neanche più quel numero. Tra le lacune riscontrate: alcuni lividi di 5 cm. per via di un ago inserito (su pelle giovane) da operatori non molto all'altezza. Inoltre la mia familiare (38 anni) ha dovuto fare un esame intramoenia, pagandolo altrimenti avrebbe aspettato mesi. Nessuno si è preoccupato di telefonarci tempestivamente il responso. Nel frattempo il dolore diviene difficilmente controllabile. Ho dovuto insistere io al telefono, facendo a volte un patetico slalom tra medici e segretari educati ed altri burocrati sbuffanti, finché ho ottenuto telefonicamente il responso: il bravo medico che me l'ha dato si è pure stupito che chi ha elaborato l'esame non ci avesse avvisato malgrado il responso fosse pronto.
Sul portone d'ingresso dell'Ospedale c'è scritto "la Persona prima di tutto". Andrò a ricontrollare sul vocabolario il significato del termine "avanguardia".
Offro a tutti un consiglio da amico: affidatevi a questa struttura ma SAPPIATE FARVI RISPETTARE.
Ambulatorio ortopedia oncologica
Volevo ringraziare l'infermiera Laura Santoro, in servizio presso l'ambulatorio di oncologia ortopedica, per la professionalità, pazienza e attenzione con cui si rivolge a noi pazienti! In un servizio sanitario che fa buchi un po' dappertutto, vedere la solerzia di questa professionista riempie il cuore!
Un altro grazie infinite al dott. Favale, che riesce sempre a tranquillizzarmi, ottimo professionista anche lui! Grazie di cuore.
Il mio respiro..
Sono stata operata al seno sinistro mastectomia dal dottor Anza, persona professionale, il top, sicuro di sé. Dal momento in cui sai di avere questa malattia, è difficile anche respirare, le preoccupazioni sono tante.. e trovare una persona che ti dà certezza è avere il top. Ho due figli e non mi è mai stato semplice lasciarli, ma ora lo faccio volentieri perché è solo entrando in una struttura come il regina Elena che ho trovato il respiro e la certezza che andrà tutto bene.
Grazie a tutta l'equipe, attiva 24/24 ore. Grazie.
Visita dermatologica
Mia moglie martedì 5/07/2017 alle ore 17.00 e' entrata per farsi una visita dermatologica ed il dermatologo in questione neanche l'ha guardata in faccia praticamente - ed intanto quando siamo entrati ci ha salutato a malapena e quindi ci ha liquidati in meno di due minuti di orologio. Abbiamo pagato 30 euro di ticket per sentirci dire "tutto a posto". Io dico, un minimo di perdita di tempo anche per far vedere buona volontà da parte del medico, invece nulla di tutto ciò.. Io sono un infermiere del 118 di Roma che opera in area critica, affiancando anche medici, e l'esperienza all'IFO è una tra le più deludenti avute.
Ambulatorio prelievi
In varie occasioni mi sono rivolta al centro prelievi e ho trovato sempre operatori capaci e cortesi, magistralmente coordinati dalla signora Eliana. Tutte le figure professionali partecipano affinchè risulti fluido il percorso dalle casse al prelievo. Le informazioni sono sempre precise e dettagliate; le difficoltà (anche quelle create in altre strutture o da altri professionisti) vengono sempre risolte con grazia ed umanità. Grazie.
Carcinoma alla mammella
La Sanità Italiana trova spazio nelle cronache e tra i media, troppo spesso per i casi di "malasanità" che rimbalzano prepotentemente di casa in casa, molto più raramente si pongono accenti diversi. Io sono stata ricoverata per un problema molto molto serio per ben due volte presso l'Ifo nel reparto di chirurgia plastica, diretto dal Prof. Roy de Vita, l'ultima volta il 2 maggio 2017. Sono stata operata dal dott. Marcello Pozzi coadiuvato da un equipe straordinaria di medici, infermieri e personale vario che mi hanno accolta, accudita e "coccolata". Il terrore che serpeggiava nei più profondi meandri del mio cuore, si è dissolto difronte all'umanità e alla professionalità di tutti quelli che per un motivo o l'altro si sono avvicinati al mio letto e a me! Voglio tributare a loro la mia più profonda gratitudine. Grazie!! Veramente grazie, siete stati tutto quello che si vorrebbe in momenti così difficili della vita, Grazie!! ad ognuno per il proprio ruolo e competenza e a tutta l'organizzazione. Siete riusciti a trasformare un incubo in uno dei miei ricordi più belli.
Carcinoma alla mammella
Sono stata operata dal Dr. Botti per una quadrantectomia alla mammella. Lo ringrazio vivamente per la sua professionalitá e per la velocitá con cui mi ha fatto fare tutti gli esami prima e dopo l'operazione. Pollice verso invece per l'oncologa che mi ha fatto vivere un incubo per volermi sottoporre a tutti i costi ad una chemioterapia senza voler aspettare il risultato di un oncotype, che poi ha confermato l'inutilitá della stessa. Fortunatamente ho preteso di vedere il risultato del test prima di iniziare qualsiasi terapia. Premetto che per un motivo a me sconosciuto, questo risultato ha ritardato stranamente moltissimo ad essermi consegnato. Ho dovuto faticare per averlo a suon di telefonate, ma l'attesa mi ha dato ragione. Mi chiedo cosa sarebbe successo se invece mi fossi fatta convincere a fare una terapia che nel mio caso sarebbe stata inutile. Sono rimasta molto traumatizzata da questo comportamento, tanto che ho lasciato l'IFO e mi sono rivolta ad un altro oncologo.
Indignata
Mio padre è stato operato per un tumore al pancreas nel centro Pancreatico Europeo che si trova nell'Ospedale di S. Annunziata di Chieti dal Prof. Di Sebastiano: ospedale eccellente, infermieri e dottori di un umanità pazzesca che hanno trattato mio padre come fosse il loro. Vi consiglio di prenderne nota per chiunque soffra di questa patologia, considerate che noi siamo partiti da Roma.
Mio padre deve fare solo una chemioterapia preventiva e ci siamo rivolti qui all'ospedale del Regina Elena e abbiamo fatto una visita con il Dott. Milella, che ci invitava a prendere velocemente appuntamento per i cicli di chemioterapia al Reparto. (su di lui ho poco da dire, se non che non era a conoscenza di una struttura come quella di Chieti e che con ineducazione mi ha mandato a fare le fotocopie al posto della sua segretaria dopo aver pagato una visita 200 euro).
Ci dirigiamo al Reparto e, dopo aver aspettato 10 minuti perché era vuoto, si affaccia una infermiera che era alquanto scocciata di darci retta; questo era il giorno 21 marzo ore 17.00 (e mi piacerebbe tanto risalire al suo nome). Ci accompagna in una stanza sbuffando, dicendo che i medici non capiscono niente perché è quasi impossibile trovare un appuntamento a breve per iniziare la chemioterapia (il medico dove eravamo stato 10 minuti prima, ci aveva detto che dovevamo sbrigarci ad iniziare la chemio perché eravamo entro il tempo limite, due mesi dell'intervento, avvenuto il 26 gennaio). Aggredisce mia madre perché appoggiandosi sulla scrivania credeva leggesse i nominativi sul suo computer, poi dopo 5 minuti viene chiamata da qualcuno e lascia il suo pc aperto dove tutti avrebbero potuto farne accesso.
Tornando, faceva le smorfie e prendeva in giro una dottoressa che le stava chiedendo qualcosa.. Questa donna è una vera incapace anche a prendere appuntamenti, ora vi spiego il perché:
a modo suo ci spiega che ogni stanza è destinata ad un tumore diverso e che i pazienti non possono essere mischiati perché c'è il rischio che le terapie vengano sbagliate. Continuando a sbraitare ci indica un posto libero il 6 Aprile nella stanza della mammella (alchè mi fa capire che tutto quello che aveva appena detto erano cavolate); è incapace di usare il pc, non riesce a prendere appuntamento (apparentemente) e fa slittare tutto al 20 Aprile nella stanza giusta. Allora io le chiedo perché adesso non sia più possibile prendere appuntamento prima in una stanza diversa; la sua risposta, sempre con molta maleducazione, è stata che il terminale non lo prendeva e che non si poteva fare.
Usciti da lì ci rivolgiamo al Gemelli, dove sono stati molto tempestivi nella prenotazione, così oggi chiamiamo il centro IFO per disdire l'appuntamento del 20 Aprile e il tizio al telefono ci risponde che risultavano invece (a nostra insaputa) appuntamenti dal 6 Aprile al quale mio padre non si sarebbe mai presentato!! Ma vi rendete conto???
In ultimo vorrei spendere due parole per quell'infermiera: spero tanto per lei che non si trovi mai dall'altro lato della scrivania, ma in questo caso le servirebbe per capire come ci si SENTE.
Ringraziamento alla Dott.ssa Piarulli
Devo ringraziare la Dott.ssa Loredana Piarulli che, oltre ad essere un chirurgo di eccellenza, è stata nei miei confronti di una umanità incredibile e con la sua disponibilità ed attenzione mi ha aiutata ad affrontare con serenità il mio problema.
Zero competenza e nessuna umanità
Un parente a me strettissimo é stato operato nel reparto di neurochirurgia di questo ospedale da un professore consigliatomi come uno dei migliori in Italia, e dalla sua assistente, per una vertebroplastica. L'intervento é andato male, non riuscendo a portarlo a termine. Da un mese oltretutto il paziente non cammina più e il medico che l'ha operato non si è mai, e dico mai, affacciato a vederlo dopo l'operazione.
Tumore polmonare con metastasi ossee
Mio padre è giunto alla IFO dopo aver scoperto la malattia, che ormai era al 4° stadio. Subito mi sono reso conto dell'ambiente dove mi trovavo: freddo, dove le persone malgrado la malattia a volte incurabile, vengono trattate solo come dei numeri!
Viene sottoposto a cicli di chemioterapia che determinano una riduzione della massa cancerosa al polmone, ma per essere preso in cura e prima di effettuare la chemioterapia è passato molto tempo per la loro assurda burocrazia!! Poi ci impongono di trovare una struttura per poterlo sottoporre a cicli di radioterapia, perché da loro prima di eseguirla avrebbe aspettato mesi!! Mio padre è morto in un altro ospedale, ormai distrutto nel fisico e nella mente.. A distanza di tempo non ci ha mai chiamato nessuno dell'IFO per sapere del paziente, che come struttura oncologica di riferimento ed eccellenza avevano preso in carico!
Disapprovazione
Mio marito è stato in cura nel reparto oncologia dell'Ifo per quasi un anno per K polmonare con metastasi ossee. Ha eseguito chemioterapia Cisplatino, Alimta, Xalcori come da protocolli Europei, seguito dall'oncologo dott. Milella e dalla dott.ssa Cerimbelli. Per la radioterapia è stato seguito al S.Filippo Neri. Ad aprile una metastasi creo' una frattura patologica dell'omero, quindi con dolori atroci; io mi recai all'Ifo e non mi ricevette nessuno dei due oncologi, l'infermiera gentilissima mi disse che che le era stato detto dal medico che dovevo rivolgermi ad un PS, cosa assurda...Io mi aspettavo almeno che gli facessero una Rx e che lo ricoverassero per un intervento, vista l'urgenza. Dopo circa 10 giorni di dolori atroci al collo e alla gamba, stessa cosa, stesso trattamento, e di nuovo mi dicono di recarci al PS, perché da loro non c'è questo servizio e i ricoveri sono programmati. Siamo arrivati quindi di nuovo al PS del San Filippo Neri, dove è stato applicato un port cut per i problemi di vene, visto che dopo un anno di terapie all'Ifo non avevano ancora applicato (probabilmente per il costo?). Inutile dire che mio marito era ormai un paziente terminale...
Al S.Filippo abbiamo trovato personale umano sia al reparto di PS che al reparto della terapia del dolore, che al reparto della medicina fast, dove è stato assistito come una persona e non come un protocollo, fino alla fine!!! Dopo la sua morte ho chiamato l'Ifo - reparto oncologia - per disdire tutti i 6 appuntamenti che avevano previsto per fare altre 6 sedute di chemioterapia. Ebbene: non mi hanno chiesto neanche il perché... Umanità 0!!
Radiologia: contrattempi!!!
Appuntamento ore 8.00 per una radiografia (ticket già pagato il giorno prima per abbreviare i tempi).
Ore 8.45 faccio presente come mai mio figlio ancora non sia stato chiamato; viene chiamato subito per farmi contenta; dopo 15 minuti mi chiamano per farmi firmare l'autorizzazione in quanto minorenne ed esce dopo circa 35 minuti.
Grazie a loro ha perso la gita scolastica che avevo già pagato... mi hanno risposto che i contrattempi ci possono essere: certo, ma non di un'ora e 20 minuti!!
Visita oncologica IFO Roma
Sono stata visitata dalla dott.ssa Fabi (oncologa) in intramoenia: oltre ad essere in ritardo di un'ora, si presenta senza quasi neanche salutare. Una volta seduta, mi ha detto l'indispensabile, senza incoraggiarmi per niente, anzi, l'ho trovata fredda e distante.
Intervento riuscito ma paziente defunto
A mio nipote lo scorso anno è stato diagnosticato un tumore al pancreas. Per quasi un anno è stato trattato con chemioterapia e radioterapia e fin qui tutto bene. Nessun disturbo. Il 22/05 i medici decidono di asportare pancreas e milza, intervento riuscito perfettamente, fin tanto che si è deciso di non portarlo in terapia intensiva e che il paziente non necessitava di alcun familiare che restasse lì per vigilare la notte. La terapia da seguire per il post intervento era ossigenazione e alcuni medicinali, che lui non voleva assolutamente seguire, e la cosa eclatante è che nessun medico se ne è preoccupato. In sostanza mio nipote ha completamente saltato la terapia post chirurgica. Allucinante menefreghismo e disattenzione da parte dei medici. Dopo 3 giorni chiamano noi familiari dicendo di accorrere poiché mio nipote si era tolto i drenaggi in seguito ad una crisi di astinenza da nicotina e la stanza era insanguinata. Ormai però era successo qualcosa di irreparabile, l'intestino si era danneggiato, si era letteralmente lacerato con la conseguenza di una grave necrosi. Per giungere a questa informazione, la tac non è nemmeno stata fatta in modo repentino, ma addirittura dopo 10 giorni dall'intervento. A questo punto viene operato d'urgenza e finalmente si opta per la camera intensiva (se lo avessero fatto prima probabilmente mio nipote sarebbe ancora tra noi), una scena raccapricciante date le mani legate alle sponde del letto. Altra operazione all'intestino dopo 10 giorni circa, andata male perché l'infezione è giunta ai polmoni e quindi è stata effettuata una tracheotomia per aiutare la respirazione. Tutto ciò sempre nella modalità sopracitata riguardo il legare le mani al letto, e questa volta senza nemmeno potersi esprimere attraverso la parola, data la tracheotomia. La situazione è degenerata, l'infezione non si è arrestata ma si è propagata, causando l'arresto cardiaco del paziente e conseguente morte. Quello che ci chiediamo è per quale motivo non sia stato messo in terapia intensiva subito dopo il primo intervento a pancreas e milza, visto che è andato in crisi di astinenza da nicotina e si è staccato i drenaggi e nessuno era lì ad assisterlo, e per quale motivo non hanno voluto che lo assistessimo noi della famiglia, data la carenza di personale! Un consiglio che possiamo dare a chi deve tenere delle persone care in queste strutture, è quello di non lasciarle mai sole, le reazioni alle operazioni non si possono mai sapere, e dato che non garantiscono assistenza alcuna, state voi con loro anche se vi dicono di non farlo!
Grazie per l'attenzione.
Reparto di Urologia Oncologica
Grazie alla tempestività del Dottor De Marco e insieme alla professionalità e bravura del Dottor Gallucci e della sua equipe, siamo riusciti ad intervenire in tempo e l'operazione è riuscita.
Pessima esperienza
Ci siamo affidati al miglior medico, la cui fama è nota in tutta Italia.
Mio padre è morto, l'operazione non è riuscita.
Una serie di interminabili errori di valutazione.
Troppo tempo...
A mio padre, monorene, è stato diagnosticato un tumore all'unico rene che gli è rimasto. E' dai primi di dicembre che sta in lista e deve essere operato dal prof. Gallucci. Ma ancora non viene chiamato. Tutti sappiamo quanto sia importante la velocità con cui si agisce, in questi casi, per riuscire a mantenere almeno una parte dell'organo. Chiedo se a qualcun'altro è già successo di attendere cosi a lungo e cosa posso fare per far sì che mio padre venga operato. Non ci danno nemmeno alcuna informazione circa le tempistiche.
Eccellenza in Neurochirurgia
Un elogio all'Unità Operativa di Neurochirurgia diretta dal Dott. Alfredo Pompili, per essere un vero centro di eccellenza e di buona sanità, che riporta in alto gli standard qualitativi delle professioni sanitarie e che, come tale, merita di essere messa in evidenza.
Grazie al Dott. Pompili, alla sua equipe medica, alla caposala ed a tutto il personale infermieristico, per l'altissima professionalità, umanità e per la loro disponibilità. Esempio di dedizione e competenza, niente di cui lamentarsi e molto da lodare.
Day Hospital A: troppi pazienti, pochi oncologi
Ieri avevo appuntamento alle 10.40 con l'oncologo: sono stata ricevuta dopo 2 ore, e dopo altre 2 ore mi hanno fatto la flebo biologica, sono uscita alle 18.00 dall'IFO. Il reparto scoppiava di pazienti, gli oncologi sono pochi in relazione ai malati e gli infermieri (solo 2) seguono 30-40 persone contemporaneamente (ma forse di più), sono trottole, non si fermano mai.
Sarebbe utile che Cognetti qualche volta si facesse un giro in reparto per vedere coi suoi occhi come funziona, visto che i pazienti aumentano ma gli operatori no.
Un ospedale particolare
Il mio incontro con il reparto di Ematologia risale al 2008. Devo dire che il dott. F. Pisani si distinse subito per cortesia ed esperienza. La caposala Signora Adriana mi accolse come una mamma. Fui seguita dalla Dott.ssa Dessanti, giovane molto brava ma un tantino "freddina". Sono ancora in contatti con lei per via dei controlli, che al momento sono buoni. Una parola buona anche verso la dott.ssa Micheli del reparto di radioterapia, molto brava e preparata, mi informò nel dettaglio. Consiglio questo ospedale, anche se molto triste in quanto si parla solo di tumori, ma almeno provano e riescono a curarli se presi in tempo.
Poca umanità, ma capisco che se i medici che ti salvano la vita e sono ancora precari per i tagli che continuano a fare a danno della sanità e quindi ala comunità, l'approccio del medico non è dei migliori, purtroppo.
Non mi sono trovata bene
Sono stata operata per un carcinoma alla mammella. Dopo la visita oncologica ho dovuto attendere circa due -tre mesi per l'operazione, che è andata abbastanza bene. Dopo sono iniziate le difficoltà, in quanto mi hanno mandato subito a casa e dovevo tornare per le medicazioni. Già lì le cose sono peggiorate e soprattutto ho dovuto aspettare mesi e mesi per la radioterapia (dovrebbe essere fatta entro tre mesi dall'operazione) e alla fine ho dovuto farla in altra struttura. Le visite oncologiche me le hanno rimandate tanto che alla fine ho dovuto farle intramoenia per avere la terapia e poi in seguito mi sono dovuta rivolgere privatamente. Ho avuto grosse difficoltà anche per avere la cartella clinica, senza la quale non potevo andare altrove a curarmi. Forse hanno troppe persone. Non lo consiglierei.
Ginecologia Oncologica ottimo centro
Tramite la rete ho trovato il centro HPV UNIT del Regina Elena di Roma. Con l'impegnativa del mio medico di base, ho prenotato tramite Cup e in soli tre giorni mi hanno fissato l'appuntamento con l'equipe del prof. Vizza. Giunta sul posto, ho notato subito la disponibilità del personale, la pulizia della struttura e soprattutto la professionalità del dottore, che in pochi minuti mi ha risolto il problema L-SIL e hpv + ad alto rischio oncogeno, patologia sottovaluta dall'ambulatorio di ginecologia dell'ospedale della mia città. Consigliato a pieni voti.
Day Hospital Chemioterapia A
Ringrazio gli infermieri del Day Hospital Oncologia A in quanto tutti sono professionali, umani, sensibili ed educati. Hanno sempre un sorriso e un'attenzione solidale verso i pazienti. Senza il loro aiuto, sostegno psicologico e senza la loro esperienza, non si può affrontare la chemioterapia.
Altri contenuti interessanti su QSalute