Istituto Scientifico Riabilitazione di Bari
Recensioni dei pazienti
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Ricovero di mio padre
Mio padre è stato ricoverato al Maugeri dopo un intervento per una frattura del dente epistrofeo. In questa struttura ha contratto numerose infezioni gravi, quali Klebsiella, Clostriudium e altre che gli hanno causato uno shock settico e una polmonite. Ha fatto poca riabilitazione, non scendendo peraltro mai in palestra, ha perso 15 kg. riducendosi a pelle ed ossa e con barba e capelli lunghi. Gli infermieri non rispondevano quasi mai al telefono e i medici altrettanto; in 3 mesi mi hanno risposto 5- 6 volte, e con modi sbrigativi e approssimativi. Mio padre è morto in questa struttura dopo un lungo calvario per un arresto cardiaco a sèguito di ipotensione. Noi siamo stati avvisati solo a morte avvenuta, quando la dottoressa di guardia al telefono mi ha detto che mio padre già dal giorno prima era in stato di ipotensione, desaturazione e stato soporifero e nemmeno una telefonata è stata fatta per avvisare la famiglia. Mio padre è morto da solo in un letto d'ospedale con estrema sofferenza, senza nemmeno il conforto dei suoi cari.
Non è più il Maugeri di prima
- Posizione: di fronte alla struttura puoi ammirare un bellissimo traliccio con oltre 20 ripetitori televisivi/telefonici.Ma questo grazie ad alcune leggi fatte dai ns. parlamento (distanza minima da antenne/trasmettitori e durata di permanenza consigliato o sconsigliato dalle normative)
Dopo 1 mese che sono qui non so se esista e come è fatta la PALESTRA!!!
VERGOGNA!
Esperienza di mio padre
Mio padre è stato ricoverato al Maugeri dopo 5 mesi di terapia intensiva per complicanze post operatorie dovute ad un intervento al cuore. In questa struttura ha perso 15 kg... Non veniva nè lavato nè curato (barba e capelli lunghi!!). Non mangiava per via di varie infezioni, si è ridotto pelle ed ossa senza nemmeno avere un sondino e delle flebo! Sono andata a prenderlo d'urgenza e l'ho portato al pronto soccorso di San Giovanni Rotondo, dove lo hanno trovato in stato di denutrizione, disidratato e in setticemia. Mio padre è in fin di vita.
UN CALVARIO
Mio padre, un paziente con gravi cerebrolesioni acquisite, è stato ricoverato qui solo un mese, durante il quale per due volte l'ho trovato IO in fin di vita. Trasportato d'urgenza al Policlinico, è arrivato in setticemia gravissima per una PEG non curata che ha portato una massa di pus di 30 cm. Non faccio nomi: era nel reparto di riabilitazione neurologica. Chi è dotato di un po' di intelletto capirà bene: papà non c'è più. Non auguro a nessuno di passare ciò che abbiamo passato noi, una sofferenza atroce. Papà nessuno me lo darà indietro.
ESPERIENZA DA DIMENTICARE
Sono un paziente di 50 anni di Altamura, il mio nome è Domenico Cananzi. Sono giunto in questa struttura e sono stato ricoverato dal 17/05/2021 all'08/06/2021, dopo 58 giorni di ricovero per Covid-19. Ero stato trasferito dal Policlinico di Bari, reparto medicina interna, perchè avevo necessità di riabilitazione motoria e respiratoria, ma con la raccomandazione che venissi monitorato da un pneumologo, dal momento che il Covid mi aveva parecchio maltrattato dal punto di vista polmonare.
Mi hanno ricoverato in RRF (recupero e riabilitazione funzionale) e, nonostante le mie perplessità e domande poste all’inizio ai medici di reparto, (Dott. Samarelli prima e Dott. Bardoscia dopo), circa il percorso di cure cui sarei stato sottoposto, sono stato praticamente parcheggiato; prima nella zona Grigia (per 8 giorni) e poi in RRF.
Continuavo a lamentare il dolore al petto, ma nessun pneumologo mi ha visitato. Credevo di dover andare in pneumologia ma mi hanno ricoverato in ortopedia e quotidianamente chiedevo ragione di ciò, ma niente, venivo ignorato. Il dolore che riferivo mi si diceva fosse intercostale.
Per farla breve, dopo 12 giorni di degenza, dietro forti insistenze mie e del mio medico curante, Dott. Ferdinando Mirizzi, ho ricevuto la visita di un pneumologo Dott. Dinapoli, dietro sua richiesta mi hanno sottoposto ad una nuova TAC che ha evidenziato un peggioramento. Mi è tornata la febbre e solo allora si sono resi conto che il mio problema era anche e soprattutto pneumologico.
Nonostante le indicazioni del Policlinico, nonostante il mio malessere manifesto e riferito continuamente PERCHÉ FARMI SOFFRIRE COSI PER 22 GIORNI SENZA APPROFONDIRE IL MOTIVO DEL MIO MALESSERE?
Voglio solo ringraziare l’OSS Gianluca Tritto per avermi lavato e tagliato i capelli, dal momento che ero privo di forze e dolorante, gli infermieri Pasquina che si è occupata dell’aspetto burocratico circa la cartella clinica, Giovanna, Doriana, Caterina, Fabrizio, Rosanna, Michele e la fisioterapista Antonella Iannone. La loro professionalità e umanità hanno reso un po’ più sopportabile la permanenza in questo posto.
Ictus emorragico
All'interno di questo Istituto Sanitario è stato ricoverato per problemi di natura neurologica un mio parente ed è stato costretto ad essere assistito da uno staff incompetente, iniziando dal primario e finendo ai più semplici infermieri. La professionalità è stata messa più volte in discussione, sia per il loro modo di reagire o meglio, non-reagire, alle diverse evoluzioni della malattia dell'assistito, sia per quanto riguarda la sensibilità umana di tutto il reparto che sosteneva in particolar modo la dignità di uomo. Servizi e pulizia assolutamente inesistenti. Faceva un pessimo effetto anche solo andare a visitarlo, figuriamoci ad esservi ricoverato.
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