Istituto Neuromed di Pozzilli
Recensioni dei pazienti
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Dopo due operazioni giudicate voi
Operato di ernia L4-L5 e di una stenosi ad una vertebra il 01/07/2023... dopo tre giorni che stavo ovviamente sul letto di casa in assoluto riposo, non giovando di nessun miglioramento, ricontatto il dottore che mi ha operato. Dopo svariati tentativi di farmaci molto inutili mi prescrive una risonanza...risultato? Ernia L4-L5... da lui chiamata recidiva di un'ernia! Dopo 2/3 giorni dall'operazione una recidiva? Comunque mi contattano e mi riferiscono che dovrò subire un nuovo intervento, il 1 agosto 2023 mi operano, inizialmente sembra decisamente meglio rispetto alla prima operazione e si torna a casa, dicono e spero che sia solo "temporanea" la perdita del nervo anteriore tibiale (in pratica riesco poco ad alzare la punta del piede sx), dolori lombari ormai dopo degli esami specifici risultano dolori cronici. A distanza di 11 mesi? Bloccato di nuovo... sto passando le mie giornate tra sedia a rotelle e letto. Fatto una nuova risonanza e radiografia, sono andato da un altro dottore e no a Pozzilli ma a Caserta e cosa esce negli esami? Ernia espulsa L4-L5... ernia L3-L4... in più la cicatrice delle due operazione all'interno si è formato un accumulo di carne cicatriziale che oltre a spingere due vertebre, comportando forti dolori, ha causato un piccolo lago di liquido proprio intorno alle due vertebre... in più spondilosi... e per finire sono costretto a fare i movimenti e camminare sfruttando il lato dx del corpo dove mi ha causato anche una forte scoliosi!
Liste di attesa per intervento
Ho fatto una visita con il neurochirurgo Prof. Sergio Paolini.
Ernia del disco espulsa L3- L4.
Inserita in lista di attesa per intervento.
Costo della visita € 150,00.
Data della visita 29 settembre 2019.
Ad oggi sto ancora aspettando di essere chiamato...
A ottobre del 2019 sono stata operata d'urgenza presso un ospedale della Capitale e ne sono uscita con un piede cadente. E la colpa sarebbe mia perchè ho atteso troppo ad operarmi.
Delusione totale
Forse sono capitato in un giorno no, o semplicemente ho trovato il dottore sbagliato. Dopo la fortuna di avere una prenotazione dal neurologo, ho accompagnato in questo istituto mia moglie, affetta da algia facciale con conseguente nevralgia del trigemino, 3 protrusioni discali che improntano l'emergenza spinale dei nervi periferici e anche fibromialgia.
Siamo arrivati pieni di speranza, ma il dottore dopo averla visitata in qualche modo e dato una veloce occhiata alle diagnosi precedenti, ci dice che come neurologo non ha competenza per queste problematiche. Ma allora chi sarebbe il competente? il farmacista? Dicono che curano la fibromialgia e non hanno neanche il reumatologo, ma smettiamola!!
Visita neurologica
Visita neurologia prenotata per le 10.30 con mio figlio, entriamo alle 11.15. La dottoressa sembra molto piú attenta a tenere la distanza anti Covid che al resto, tant`è che al ragazzo non gli si avvicina neanche, seduto a tre metri di distanza. Guarda in modo a mio avviso superficiale la documentazione che abbiamo portato, mi zittisce continuamente al mio solo accenno di chiarire qualche argomento e non referta neanche l`EEG. Certamente siamo capitati in una giornata storta, a volte la sfortuna... Centotrentadue euro di delusione.
Grazie.
Intervento
Il 19 aprile 2019 sono stata operata presso il reparto di Neurochirurgia dal dott. Giovanni Cardarelli, di ernia L5-S1. Premetto che ne soffrivo da ottobre e che il 21 marzo 2019 mi ero già operata di ernia L5-S1 presso una clinica privata di Roma. Da subito i dolori restavano forti come quelli pre operatori, così dopo 18 giorni decido di fare una risonanza magnetica e vedo che l'ernia stava ancora là. Inutile dirvi che mi avevano sbagliato l'operazione, o meglio, durante il secondo intervento (quello del 19 aprile a Pozzilli), si scoprirà che il "luminare" di Roma non ci era proprio arrivato dove stava la mia ernia, il dott. Cardarelli non aveva trovato cicatrici o aderenze.
Ma questo è un altro discorso...
Il mio commento è diretto a ringraziare innanzitutto il dott. Giovanni Cardarelli, persona qualificata, disponibile e che si è accollata una bella responsabilità ad operare una paziente operata da un altro, e da soli 28 giorni.
Comunque, il giorno dopo l'operazione stavo bene. Il dolore alla gamba e al gluteo non c'erano più e la ferita (soli 3 cm.!) non ha dato problemi da subito, non ho preso neanche gli antidolorifici dal giorno successivo.
Tutto il reparto di Neurochirurgia è composto da personale qualificato ed umano, pronto e disponibile ad ogni attenzione.
Francamente ammetto che, se avessi saputo che l'operazione all'ernia non sarebbe stata così invasiva né tanto meno dolorosa, mi sarei evitata l'inutile perdita di tempo e soldi a Roma.
Deluso da prima visita
Non so che pensare di questo centro, almeno io ho fatto una "visita" neurochirurgica per recidiva di ernia discale. Il prof. che mi ha "visitato", di cui non farò il nome, si è limitato soltanto a vedere l'ultima risonanza magnetica e a dirmi che era necessario l'intervento chirurgico. Non ho avuto la classica visita degli arti con martelletto, ago ecc. I sintomi da me riferiti non sono stati presi in considerazione.
Ho cambiato centro, penso che non ci metterò più piede qui. 150 euro + 2 euro di marca da bollo per 5 minuti di consulto..
Aspetti psicologici per un malato terminale
Spero che il mio commento possa aiutare i parenti di coloro che sono afflitti dalla malattia del secolo...
Da persona sensibile ed empatica, desidero segnalare un comportamento poco "umano" assunto da un chirurgo della clinica in oggetto.
Mio zio, in seguito alla diagnosi di glioblastoma, nel mese di Aprile 2014 viene visitato dal prof. Genovese, che consiglia l'intervento.
Trattandosi di una persona anziana, ma sempre comunque una PERSONA, viene richiesto dai figli la riservatezza nel non mettere a conoscenza mio zio di quanto era affetto.
Chiunque abbia avuto un'esperienza simile può capire quanto sia importante il modo in cui si affronta questa malattia.
Peraltro, nello stesso periodo, è stato diagnosticato un carcinoma mammario a mia madre. Da questa esperienza ho potuto notare come la sua forza psicologica la stia aiutando a reagire e a riprendere la vita di sempre.
Con mio zio purtroppo non è andata alla stessa maniera. Infatti, poco prima di essere operato, mentre era solo in camera, è passato un altro chirurgo della struttura (non era il prof. Genovese a cui si erano rivolti i miei cugini), il quale bene ha pensato di spiegare a mio zio la motivazione dell'intervento che stava per subire. I miei cugini rientrati in clinica, lo hanno trovato a piangere... GRAZIE ALLA GRANDE NOTIZIA CHE AVEVA APPRESO.
A noi familiari è rimasto il peso di sapere quello che mio zio ha potuto provare, in aggiunta al dolore per il male fisico.
Mi domando: che motivo c'era di informare un paziente che purtroppo ha una bassa speranza di vita??? Ho letto che i malati di cancro devono sapere tutto sulla loro malattia... ma in questo caso, trattandosi di una bassa speranza di vita e di una persona anziana, credo che un minimo di IMPEGNO DA PARTE DI UN MEDICO SAREBBE STATO NATURALE, UMANO, RISPETTOSO, CHIARO ECC....
In seguito all'intervento, mio zio non si è mai ripreso, pensava sempre al male che aveva. Inutile sottolineare che è caduto in depressione!!! Un uomo forte, da una grande salute, ha versato lacrime mai viste da nessuno!!!
L'altro ieri mio zio ci ha lasciati, nonostante i tentativi dei figli di assicurargli una qualità di vita migliore per gli ultimi mesi rimasti.
Desidero ricordare a chi mi legge che i malati non sono dei NUMERI, ma persone che consentono a tutto lo staff medico e paramedico di LAVORARE. e' GRAZIE A LORO CHE GLI STESSI POSSONO ASSICURARSI UNO STIPENDIO....
Non aggiungo altro. Il consiglio per chi dovesse ritrovarsi in situazioni di questo tipo, da parte della nipote e figlia di due malati di cancro è: "Rivolgetevi a una struttura dove il parametro umanità è il primo ad essere considerato!! Non devo insegnare io ai medici che il corpo ha la capacità di autocurarsi se le condizioni al contorno lo consentono".
Quella del medico è prima una missione e poi un lavoro!
Ringrazio tutti coloro che potranno trarre beneficio dalla mia testimonianza.
Prof. Esposito, Dr. Minniti e Prof. Bartolo
Circa un anno fa ho avuto un'emorragia cerebellare e sono stato letteralmente salvato dal PTV di Roma. Mi è però rimasto un residuo di MAV che con lo scrupolo, la competenza e la professionalità del Prof. Vincenzo Esposito, del Dr. Giuseppe Minniti ed infine del Prof. Marcello Bartolo, ho risolto.
In particolare i miei più sentiti ringraziamenti vanno al Prof. Bartolo, persona competente e gentile oltre che umana che assimila capacità a non comuni metodi di approccio che hanno i medici nei confronti dei pazienti.
Grazie ancora Neuromed. Grazie ancora Prof. Esposito, Dr. Minniti e Prof. Bartolo.
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