Istituto Clinico Città di Brescia
Recensioni dei pazienti
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Medici ed infermieri senza umanità
Esattamente 2 anni fa, mio marito sig. Guido Fava entrava in urgenza per un grave problema cardiologico avuto per indifferenza alla residenza Vittoria, sempre di Brescia.
Soffrendo di encefalite, mio marito era molto fragile.
Per 2 giorni e notte non abbiamo avuto notizie di mio marito, con divieto di venire a trovarlo. Solo la gentilezza di un infermiere Malika mi ha permesso di parlare la Domenica sera con mio marito.
Ricoverato nel reparto cardiologico, Guido era abbandonato, totalmente disidratato, sempre semi nudo, con bottiglie di minerale in mezzo alle gambe, le coperte giù, con i pannoloni in vista. Assolutamente nel non rispetto del paziente.
Sua figlia e io eravamo disperate. Abbiamo fatto tante foto e reclami. Mio marito era per loro un paziente "difficile". Nessun capiva come con un cuore così debole fosse in vita. Nessun capiva che con un'encefalite, dopo un arresto cardiaco, le sue condizione cognitive e reazioni potevano risultare complesse.
Non è mai stato trattato con rispetto e basica Umanità.
I medici rispondevano a stento, con nervosismo, nessuna spiegazione. Le informazioni sul suo stato di saluto erano rare.
Dimesso, la sua cartella clinica era tale che fu inserito nel reparto Alzheimer della residenza Vittoria.
Fu dimesso dopo 4 giorni, questo reparto non era per lui e tutto lo staff lo diceva.
Le esperienze difficile, disumane vissute da mio marito hanno avuto un effetto disastroso.
Mio marito si spense 3 settimane dal suo ritorno a casa.
Io, non mi do pace. Ma questi medici ed infermieri pensano a volte al male che hanno fatto?
Curare un paziente significa dare supporto specialmente quando il paziente è molto fragile. Con il cuore e il sorriso si può ottenere 3 volte di più dei modi da ghetto.
Cuore molto ingrassato
Visita ginecologica di controllo
Sono stata visitata il giorno 20/03/2024 da una ginecologa dalla simpatia e professionalità discutibili! I medici devono essere più professionali nel rispondere ad ogni tipo di domanda, poiché se fossimo tutti esperti in ogni settore, non avremmo bisogno certo di recarci in questi posti. Trattandosi di una donna che lavora con le donne, dovrebbe avere un po' più di sensibilità.
Più professionalità e umanità, cara dottoressa.
Ricovero per infarto miocardico
Mio marito Guido F. e entrato esattamente l'anno scorso dalla RSA Vittoria di Brescia alla clinica di Brescia - reparto cardiologico - causa infarto.
Tecnicamente è stato salvato, ma a livello umano è stato molto trascurato e trattato con molta poca comprensione e umanità.
Soffrendo di una encefalopatia aggravata marcatamente dai vaccini anti Covid, mio marito è stato trattato con durezza e assenza di umanità.
L'ho trovato spesso semi nudo nell'unica ora di visita, spesse volte disidratato e la sera non nutrito perché gli era stata smarrita la protesi in RSA. Grazie solo all'assistente Malika, che lo ha trattato come doveva essere trattato,con gentilezza.
Guido aveva bisogno solo di dolcezza, un sorriso, una parola gentile.
Dimesso, la RSA Vittoria lo ha ricoverato nel reparto Alzheimer, data la cartella clinica dell'ospedale.
La RSA responsabile dell'infarto non è mai venuta a trovarlo per accertarsi veramente dello suo stato, malgrado il nostro invito.
Mio marito non ha resistito a queste assenze di umanità e si è spento 3 settimane dopo.
La clinica di Brescia tecnicamente ha salvato momentaneamente il cuore di mio marito, ma non ha saputo trattarlo con umanità.
Si devono curare le persone con il cuore e con RISPETTO, ciò che in Cardiologia è assolutamente mancato (tranne Malika).
Più cuore nelle cure, più empatia...
Mio marito, signor Guido Fava, è stato ricoverato in urgenza dalla RSA Vittoria nel reparto di Cardiologia da venerdì 16 Settembre a mercoledì 28 Settembre dopo un infarto.
Deontologicamente è stato salvato, ma nel reparto di Cardiologia, soffrendo anche di demenza vascolare, non è stato trattato con la gentilezza dovuta e lo staff ha faticato a capire il grande stato di agitazione nel quale si trovasse.
E' stato trovato sia da sua figlia che da me, semi nudo, senza coperte, disidratato e in evidente stato di bisogno basilare di assistenza importante per una persona fragile come lui.
Spesso, non avendo la protesi, la sera non l'aiutavano a cenare e una sera telefonando al suo vicino di letto per sapere come stava, udii una donna dire " Fava, vuoi mangiare o non vuoi mangiare, perché se vuoi mangiare, raddrizzati".
Come si possono permettere tali comportamenti?
Il vicino di camera aiutò molto mio marito, anche nell'inclinare il suo letto.
Come cardiopatico, il suo letto avrebbe dovuto essere sempre inclinato..
Nè la figlia di mio marito nè io abbiamo avuto modo di sapere molto sulle condizioni di mio marito.
Era giudicato difficile, un caso difficile, con riprese notevoli.
La schede di dimissione fu tale che al suo rientro nella RSA Vittoria, che non aveva mai avuto notizie delle condizioni di salute di Guido, si seppe che mio marito era stato inserito nel reparto Alzheimer.
Fu un tale shock per mio marito che fu dimesso 4 giorni dopo.
E' incredibile la mancanza di interazioni tra ospedale e RSA, quando poi la maggiore parte del tempo il ricovero in ospedale da una RSA dipende proprio dalla RSA (e tra l'altro si paga pure anche se il paziente è in ospedale!).
Aggiungo che, volendo parlare con il medico per sapere il perché di quella scelta, mi mise giù la cornetta!
Mio marito, signor Guido Fava, ha lasciato questo mondo il 28 Ottobre, un mese esattamente dopo la sua dimissione da Città di Brescia.
Infarto.
Visita ginecologica con ecografia di controllo
Ho preso un appuntamento per una visita ginecologica alle 16.15 per mia madre, premetto invalida con legge 104 invalida al 100%. Mi hanno fatta entrare alle 17.45 dopo che mi sono rivolta alla direzione. Scandaloso direi.. e per fortuna che vogliono l’appuntamento. Evidentemente manca una seria organizzazione e sorveglianza del rispetto della parola sopracitata.
Dimissioni persona con demenza
Alle dimissioni di mia mamma, con grave demenza senile, avvenuta con servizio di ambulanza, all'arrivo a casa l'ho vista in uno stato di agitazione e confusione, ma questo ci può stare visto le sue patologie. Quello che mi ha impressionato è stato il modo in cui era "conciata": indossava una giacchetta non sua oversize, sporca e infilata in qualche maniera. Il sacchetto del catetere non era attaccato alla gamba ma infilato nei pantaloni del pigiama, nella borsa mancavano i pantaloni di un pigiama, ma soprattutto mancava tutto il contenuto di una borsa di ricambio che le ho portato qualche giorno prima, lasciandola in mano a una infermiera del reparto: 2 pigiami, canottiere, calze (tutto nuovo) e un golfino. Dopo varie telefonate ho dedotto che quella borsa non sia mai arrivata a destinazione, qualcuno ha pensato bene di appropriarsene. Niente da dire sulle terapie effettuate e disponibilità dei medici, ma sulla affidabilità del corpo infermieristico l'istituto mi ha lasciata delusa.
Visita ortopedica del 20/12/2016
Istituto clinico "Città di Brescia" (Gruppo San Donato).
LEGGETE TUTTO PERCHE' E' SCANDALOSO CHE ACCADANO COSE DEL GENERE!
Ho appuntamento per le 08.50 con la Dr.ssa Marchesi (ortopedico). E' la prima volta che vado da questo specialista.
All'accettazione i tempi di evasione sono sempre lunghissimi (da molto tempo è così, lo so perchè ci vado da 20 anni spessissimo), per cui alle 8:00 (50 minuti prima della visita) ritiro il biglietto e attendo il mio turno. Alle 08:30 ho evaso l'accettazione e mi dirigo all'ambulatorio 15. Alle 09:30 (!!!) del medico ancora non c'è traccia e i pazienti in attesa sono tanti. Siccome, nonostante sia pieno di infermiere, nessuno si degna di dirci cosa cavolo succede, una persona si dirige incazzosa allo sportello informazioni a chiedere spiegazioni. Dopo alcuni minuti la signora torna e ci dice che la Dr.ssa Marchesi pare che non abbia chiamato l'ospedale e pertanto stanno cercando di rintracciarla, ma il telefonino risulta spento (sarà vero?).
Alle 10:00 (70 minuti dopo l'orario fissato per la mia visita) una persona responsabile dei "rapporti con la clientela" ci dice che la Dr.ssa Marchesi è malata ma - chissà perchè - non ha avvisato l'ospedale (!) e che presto arriverà un sostituto a visitarci.
QUESTA LA VERSIONE UFFICIALE DELL'OSPEDALE ma, mi domando, sarà andata per davvero così? E' possibile che un medico, prima di qualsiasi altra cosa, non informi subito l'ospedale della propria assenza in modo da venire SUBITAMENTE sostituito?
Alle 10:15, mentre una decina di pazienti si scatenano in discussioni e lamentele delle più colorite riguardo al disservizio e alla vessazione subìta, giunge il sostituto che avvisa che potrà al massimo visitare tre persone!
Io sono il primo; mi visita sommariamente e con sufficienza e mi prescrive un ciclo di infiltrazioni. Mi dà il referto e mi dice di recarmi allo sportello per prenotare il ciclo, ma aggiunge anche che non può farmi l'impegnativa (che è sempre necessaria per prenotare con la mutua qualsiasi cura) e di dire che, se la stessa mi sarà richiesta, sarà mia cura portarla in un secondo momento. Prendo nuovamente il biglietto per la prenotazione delle infiltrazioni, attendo i soliti 25-30 minuti, e quando la signora allo sportello mi chiede l'impegnativa dell'ortopedico, Le rispondo che il Dr. Piccioni (il sostituto) non me l'ha fatta, che GIURO che gliela farò avere al più presto, ma intanto Lei mi prenoti sto benedetto ciclo, per favore!
L'impiegata mi dice: "non è possibile prenotare senza impegnativa, non capisco perchè il Dr. Piccioni non gliel'abbia data, in definitiva perciò Lei dovrà andare dal suo medico di base e farsela fare da lui".
Sono le 10:40 e son qua dalle 08:00!.
Ho patito assieme ad altre dieci persone un clamoroso disservizio a causa di un medico maleducato, irrispettoso del proprio ruolo, della struttura nella quale opera e dei suoi pazienti (che oltre tutto magari stanno pure male... o no?) ed ora questa qua mi dice che non mi può manco prenotare le infiltrazioni perchè UN MEDICO DELLA LORO STRUTTURA SE NE FREGA DI ME E DOPO CHE UNA COLLEGA DI QUEST'ULTIMO CI HA TRATTATO COSI?? (sempre che sia andata come da versione ufficiale).
Eh nooooooooooooo miei cari, no!
Mi metto ad urlare in mezzo al salone dove saranno presenti non meno di trenta persone, dico che "Io da qua non me ne vado senza quanto mi spetta, che è indecente quello che stamattina io e molti altri pazienti abbiamo dovuto subire e che se anche la colpa di tutto ciò fosse da imputarsi ad un medico (oppure all'ospedale, io non posso saperlo, cavoli loro) che si prendano provvedimenti nei Suoi confronti, ma che almeno si cerchi di mettere una pezza alla catena di problemi che ella ha generato col suo comportamento". Me ne sto lì impalato, rosso foghetto, e minaccioso. La signora dell'accettazione si dirige verso gli uffici interni, la vedo confabulare a lungo con un'altra donna. Poi torna e stavolta gentilmente mi dice che hanno chiamato un altro medico e di attendere fuori dall'ambulatorio 15 che arriverà la Dr.ssa Mori a farmi sta benedetta impegnativa.
Alle 11:00 arriva la Mori che, visibilmente spazientita, mi dice: "Caro Signore, io non sarei tenuta a farle alcunchè visto e considerato che io non l'ho visitata ma, a farlo, è stato il Dr. Piccioni. Solo che quest'ultimo non è abilitato ad emettere impegnative in quanto riceve solo a pagamento...".
Insomma, mentre sta per venirmi un coccolone, le dico: "ma allora Lei me la fa o no sta maledetta impegnativa?"
Mi guarda e sconsolata scuotendo la testa e (mi pare) sporconando nei confronti dei Suoi colleghi, della struttura, di un destino cinico e baro.. alla fine prescrive quanto mi serve e me lo porge con un'aria schifata.
Torno all'accettazione e (dopo altri 15 minuti di attesa) riesco a prenotare il mio ciclo di infiltrazioni mentre la responsabile dei rapporti con la clientela non sa più come fare a scusarsi con me per tutto l'ambaradan di stamattina.
Dopo tre ore abbondanti sono uscito dall'ospedale.
Non ho preso la multa per divieto di sosta (avevo pagato un'ora!), ma se cosi fosse stato chi me l'avrebbe rimborsata?
Tre ore del mio tempo e del tempo di altre dieci persone buttato nel cesso e, mi domando, tutti gli altri impegni di ciascuno di noi? E i permessi sul lavoro? E la rabbia per la noncuranza e la strafottenza patite? E questi assurdi disservizi nonostante il copioso denaro speso per far fronte ad una sanità pubblica che spesso ti cura tardi e male e che ha, come oggi, atteggiamenti inqualificabili verso i propri utenti?
Elettrocardiogramma
Il cardiologo è in ritardo con la successione delle visite, l'addetta all'elettrocardiogramma avrebbe potuto già aver fatto il suo lavoro da un pezzo. Il paziente viene stressato e umiliato. Una collega dell'addetta gli dà l'impressione che l'esame avrebbe potuto essere più completo, ma non c'era tempo: "Dai, va bene anche così".
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