Ginecologia universitaria Ospedale L'Aquila
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Isteroscopia
Riassumo brevemente la mia esperienza, pessima PER ME, al fine di evitarla a qualche povera malcapitata!
Il ginecologo mi consiglia di fare una isteroscopia con biopsie multiple. Prenoto presso l'ambulatorio dell'ospedale S. Salvatore dell'Aquila, diretto della dottoressa Palermo. Dopo circa 3 ore di attesa è il mio turno. Si avvicina una giovane ragazza (io tra me e me dico, imparerà guardando) che mentre la dottoressa Palermo era intenta ad analizzare altro sulla scrivania, sotto l'occhio esperto di un ragazzo appena più maturo, mi esegue l'isteroscopia e, senza anestesia, 6-7 biopsie multiple.
Ovviamente il dolore è atroce ma resisto. Al momento di alzarmi dalla barella, ho un mancamento mentre tutti mi guardano e nessuno si avvicina. Mi scende solo una lacrima, quasi secca. Riesco ad arrivare in bagno e per fortuna avevo asciugamani e tutto il resto per asciugare il sangue abbondante.
Non riuscivo a far uscire la voce per chiedere aiuto fuori, ma riesco piano piano a rivestirmi e uscire da uno sgabuzzino con un water dentro. A quel punto ho un mancamento. Due ragazzi, studenti immagino, vengono a sostenermi e mi fanno sedere in una saletta accanto. Una inserviente riesce a procurare, dopo soli 10 minuti, una barella... altissima e stretta. Faccio cenno di aiutarmi perchè non riesco proprio a fare la spaccata per salirci sopra, non in quel momento almeno. Mi aiutano a salire e scopro che è una striscetta anni '30 e devo reggermi alle sbarre che mi tirano su per evitarmi anche di cadere. Mi consigliano di distendermi perchè così sarei stata meglio ma... vomito perchè sto peggio.
Chiamano mio marito in sala d'attesa e resto un'oretta li dentro; ovviamente chiedo di essere visitata ma mi dicono che non ce n'è motivo.
Bene (sic!) dopo un'oretta abbondante, con difficoltà, vado via. Da allora, dopo la biopsia, sono al 31° giorno di ciclo mestruale consecutivo. 31 giorni di flusso ininterrotto. Segnalo alla dottoressa Palermo, ma lei mi spiega rapidamente che non dipende dall'esame eseguito; le chiedo se devo usare dei disinfettanti cicatrizzanti, o non so cosa. Nulla. Allora io inizio a preoccuparmi. Telefono ogni settimana per sollecitare la risposta lasciando il mio nome. Bene, dopo 31 giorni, mi consegnano un foglio con su scritto che il campione prelevato è insufficiente.
Io mi chiedo: quale campione??? ME NE AVETE PRELEVATI 7 (sette)!!!! Me li ha prelevati una giovane dottoressa. Ne è stata capace? Me lo dite dopo 31 giorni e dopo avermi ridotto in queste condizioni che il campione (7 campioni) non era sufficiente??? Avete i miei recapiti!
IL MIO ERA SOLO UN ESAME DI SICUREZZA PRE-GRAVIDANZA PERCHè HO 38 ANNI. SONO DISTRUTTA, PSICOLOGICAMENTE E FISICAMENTE.
Esperienza negativa
Forse Maria e' stata fortunata ed io sfortunata, ma sentendo anche i racconti di altri pazienti mi sembra difficile credere che l'ospedale San Salvatore dell'Aquila sia un'eccellenza. Operata d'urgenza per la rottura anticipata del sacco a 34 settimane di gravidanza, ho avuto una reazione allergica ad un farmaco e sono dovuta arrivare ad una crisi respiratoria perche' mi credessero. Poi mi hanno lasciata in reparto fino al tardo pomeriggio del giorno seguente, quando dopo 30 ore di agonia, si accorgono che ho un'emorragia in corso e rischio la vita. Mi rioperano d'urgenza e, guarda un po', l'emorragia e' causata da un drenaggio mal posto. La degenza di 25 giorni e' stata un vero incubo perche' ogni cambio turno medico ed infermieristico significava il rischio che sbagliassero/ modificassero la terapia, tra l'altro senza rendere me partecipe delle decisioni che mi riguardavano! Potrei elencare una serie numerosa di episodi, ma non mi sembra il luogo adatto per farlo. Ad ogni modo se vedete negati i piu elementari diritti, minacciate di chiamare i carabinieri.. alla fine ha funzionato ed ho avuto perfino l'onore di vedere il primario.
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