Ginecologia San Giovanni Addolorata Roma

 
4.3 (46)

Recensioni dei pazienti

4 recensioni con 3 stelle

46 recensioni

 
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1 stella
 
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Voto medio 
 
4.3
 
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4 risultati - visualizzati 1 - 4  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Male organizzato e sporco

L'ospedale è molto sporco, il reparto di ginecologia ha i bagni in comune con ca. 20 donne e mancano i servizi di base, per cui i pazienti devono portare tutto da casa. i medici sono competenti ma non c'è evidentemente collaborazione tra i reparti (ginecologia, ostetricia, infermieri e nursery), cosa molto grave a mio avviso.
E' male organizzato e si fanno code lunghissime per pagare un semplice ticket. Purtroppo pare viga la regola che alla paziente ricoverata non vada detto nulla sull'andamento della situazione di salute finchè non viene dimessa. Io ho sopportato 23 giorni di ricovero senza sapere niente, pur insistendo per avere notizie - ed ero seguita da un ginecologo interno all'ospedale, il Dott. Bezzi, che e' un ottimo ostetrico, ma come ginecologo non lo consiglio. Ora sono incinta della seconda bambina e cambierò medico. Ho partorito la prima con parto naturale, senza epidurale e stimolato con prostaglandina.

Patologia trattata
Gravidanza e parto; minaccia di parto pre-termine.
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Parzialmente delusa

In sala parto tutto benissimo, qualche complicazione dopo il parto che può capitare, ma risolta bene dal personale medico. Assolutamente deludente invece l'assistenza nel post-partum. Il reparto è tappezzato di manifesti che inneggiano all'allattamento al seno ma, se la madre incontra problemi, non vi è alcun tipo di sostegno. Mio figlio non si è attaccato al seno e, nonostante lo abbia ripetutamente fatto presente, non ho ricevuto nessun aiuto e sono stata completamente abbandonati nata da questo punto di vista.In tre giorni di ricovero, per quanto ne so, mio figlio non si è alimentato e, alle dimissioni, non ho ricevuto alcun consiglio né relativamente alla difficoltà che stavo vivendo, né su come gestire a casa l'allattamento. Nessuna ostetrica è venuta in reparto ad aiutarmi e le puericultrici, alcune delle quali scostanti e scorbutiche, hanno candidamente ammesso di non sapermi aiutare. Risultato: allattamento al seno fallito, tanta frustrazione, rabbia e lacrime. Questo è il motivo per il quale non tornerei a partorire qui. Esiste un alto umano che è importante quanto le competenze.

Patologia trattata
Parto.
Esito della cura
Guarigione totale
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Mai più....

Arrivo in PS il giorno 29/05 2017 con dolori e perdite ematiche alla 22°+2 settimane di gravidanza. Dopo un ecografia il dottore mi dice che il bimbo sta bene e non c'è nessun distacco di nulla... Insomma: stavamo bene entrambi. Però mi viene consigliato di ricoverarmi per fare accertamenti. Vengo ricoverata e il giorno dopo avevo in programma una ecografia, ma quel giorno (così ci hanno detto le infermiere) non c'era nessun ecografista. Ok, rimango nel letto e mi alzo solo per andare al bagno. Alle ore 5.00 e qualcosa mi alzo per andare al bagno e mi ritrovo un fiume di sangue che gocciola tra le gambe. Impaurita chiamo la caposala che mi porta d'urgenza in sala parto in carrozzina - dopo le sue colleghe della sala parto si sono arrabbiate perchè lei doveva avvisare e non portarmi lei.. Mi hanno visitata e mi dicono che è tutto a posto e che quello poteva essere un coagulo vecchio e di stare tranquilla. Caso strano, il giorno dopo trovano un ecografista per potermi fare un ecografia, ma nel mentre mi sento male perchè mi sono iniziate le contrazioni, e da lì si accorgono che del mio collo dell'utero, che in teoria deve essere di 6 cm., ne è rimasto solo 0,5 cm.. Da lì inizia il calvario di un via vai di dottori, chi mi propone un cerchiaggio, chi di pregare e di stare immobile al letto e aspettare. Fino al maledetto giorno 06/06 2017: la mattina iniziano le contrazioni, viene avvisato il medico di turno che mi porta a fare un'altra eco e lì mi dice "signora non c'è più liquido nella sacca e le consiglio solo di prendere una pillola per abortire" (il problema si pone perchè nei giorni prima io dicevo ai dottori che avevo questo liquido strano che insieme al sangue mi usciva... ma nulla...). Nel pomeriggio diventano più forti le contrazioni, allora con il cuore a pezzi chiedo di quel dottore per farmi dare quella pillola, tanto non c'era più nulla da fare... Arriva una dottoressa che mi dice che la pillola non poteva darmela perchè obiettore di coscienza e perchè il battito del bimbo c'era... Dopo qualche ora grido per far tornare questa dottoressa e mi portano in sala parto; dopo una mezz'oretta, tra dolori, pianti e quant'altro, dò alla luce il mio piccolo, che dicono sia nato morto, nessun modo di salvarlo...
Oggi 26/09 2017, con la cartella clinica vado dal mio ginecologo, che mi dice che il bimbo era sano e si era rotta la sacca.
Il mio dubbio è: se il giorno dopo che sono stata ricoverata avessero visto che si stava per rompere la sacca, che se avevo qualche infezione di fermarla, a quest'ora io avrei il mio bimbo nella mia pancia o tra le braccia??
Nel personale ho trovato persone dolci e comprensive che mi sono state tanto vicine, addirittura chi staccava dal turno veniva a darmi un bacino per tirarmi su il morale...
I dottori incommentabili.

Patologia trattata
Aborto dopo rottura sacca.
Esito della cura
Nessuna guarigione
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

Isterectomia totale da fibroma uterino

Sono stata dimessa ad ogni costo perche ' doveva essere liberato il posto letto, ignorando che stavo andando incontro ad una occlusione intestinale, alla quale ha dovuto provvedere l'ospedale di Anzio con altri 3 interventi sull'intestino, coma farmacologico, 3 mesi di rianimazione, quasi 5 di riabilitazione per grave paralisi conseguente al coma.

Patologia trattata
Isterectomia totale da fibroma uterino.
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