Ginecologia Papa Giovanni XXIII Bergamo
Recensioni dei pazienti
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Degenza pessima
Personale che praticamente urla gli affari propri fino le 23.00 di sera fuori dalle stanze delle mamme.
Poi entrano in stanza senza riguardo se una riposa.
Il 10% del personale molto dolce, comprensivo e gentile.
Sala parto da 10, degenza tra 0…
Sono il marito della puerpera. Scrivo questa recensione per confermare totalmente quanto scritto dalle recensioni più negative.
Partiamo dal meglio. In sala parto è andato tutto bene grazie alla grande professionalità ed empatia del personale, ma soprattutto dell’ostetrica Chiara Albani.
Ora le note dolenti. La degenza è stata un trauma. Ricambio continuo di personale che ogni volta dava pareri discordanti. Mia moglie è arrivata al punto di evitare di suonare il campanello per paura di rimproveri. Empatia zero. Ovviamente tutto questo salvo rare eccezioni.
Capisco l’importanza di avere la neonata vicina alla madre, ma qui è stata un’ossessione che a mio parere annulla totalmente la dignità della donna. La madre è solo un mezzo e totalmente al servizio del neonato mentre il personale sanitario fa del suo meglio per minimizzare gli sforzi. Sinceramente penso che il personale del nido abbia molto tempo libero.
Per un eventuale secondo figlio, quasi sicuramente vireremo su altre strutture.
Ottima sala parto, pessima degenza
L’assistenza ricevuta in sala parto è stata ottima: l’ostetrica Chiara Albani e la sua giovane collega sono state estremamente professionali e di supporto durante il travaglio di parto, andato nel migliore dei modi.
Purtroppo la nota di demerito va alla degenza nel reparto di ginecologia ed ostetricia, che è stata per me terribile: il personale, salvo rare eccezioni (che ringrazio), è giudicante ed intrusivo, con tendenza a sgridare le puerpere più per diletto che per necessità.
Riscontrata mancanza di empatia, oltre che grande maleducazione e modi di fare sbrigativi.
Dalla mia stanza potevo sentire molti commenti biasimevoli di alcune infermiere ed operatrici del nido. Veramente una vergogna!
Non mi sono mai sentita così a disagio in un posto in vita mia.
Inoltre nella mia lettera di dimissioni la dottoressa scrive che ho avuto aborti, ma non è vero. Sicuramente si tratta di un refuso, che dà ancora la volta la dimensione come le puerpere siano delle pratiche da evadere.
Come detto, nel reparto lavorano anche alcune operatrici volenterose e gentili, ma mi dispiace che siano solamente una minima parte del personale in forze.
Peccato, perché il blocco parto lavora veramente bene.
Mai più partorirò al Papa Giovanni
Ho partorito l'anno scorso, dopo 14 ore di travaglio. Arrivata alle 3.00 di notte, veniamo accolti da un'infermiera poco sorridente che inizia il mio monitoraggio. Alle 6.00 circa mi mandano in sala parto, con dilatazione di 5 cm. Ho cambiato ben 3 ostetriche, in quanto la mia bambina aveva deciso di girarsi con la testolina ed il travaglio si è protratto più di quanto si fosse inizialmente sperato. La seconda ostetrica poco epatica non mi è stata di grande aiuto, ma grazie al cielo nel primo pomeriggio è arrivato il mio angelo, l'ostetrica Giulia Gamba, che, con dolcezza e competenza, mi ha salvato da una, a dir loro, ipotetica ventosa. E già qui mi chiedo perché non ricorrere al cesareo, visto che tra ossitocina e dosi da cavallo (a detta loro) di epidurale totalmente inutile, pensavo che sarei morta dal dolore. Ne approfitto per dire anche che chi mi ha fatto la puntura di epidurale aveva dei modi molto poco carini: io mi dimenavo dal dolore e facevo naturalmente il possibile, per quanto in mio potere, per stare ferma e lei mi diceva "se non sta ferma non gliela faccio!"...
Nota di merito invece alla sua sostituta del cambio successivo, che mi ha presa a cuore e mi faceva forza, venendo a controllare ripetutamente la mia condizione.
Passiamo alla degenza: 5 giorni di inferno tra ostetriche rigide; infermiere che ti rimproveravano anche con uno sguardo, facendoti sentire fuori posto, e personale del nido, che, tranne qualche eccezione, fa più male che bene, con pareri discordanti tra di loro, ad una mamma alle prime armi, psicologicamente molto provata.
Inoltre non c'è alcuna comunicazione con noi mamme: pediatri/e e medici che prendono decisioni senza avvisarti. Un giorno mi arriva in camera in latte artificiale per la mia bambina, senza che mi fosse stato preannunciato, come se io come persona e mamma non fossi esistita.
Poi, un giorno mi dicevano vedrai che oggi vi dimettono e senza nemmeno aggiornarmi sulla mia situazione mi ritrovavo la sera ancora lì, in attesa magari di un riscontro da parte dei medici.
Non parliamo poi del cibo: in pieno Covid non c'era scelta (solo il 5 giorno hanno ripristinato le alternative), quello c'era e quello si mangiava, tra l'altro con tanto di avviso da parte del personale che dopo mezz'ora avrebbero ritirato tutto (come se ci si divertisse a perdere del tempo a mangiare, sole, con un neonato). Manca anche una macchinetta al piano, quindi col neonato bisogna spostarsi anche solo per prendere un the caldo. Ah sì di pomeriggio lo portano. Solo quello
Colazione idem: devi rimetterti in forze con una bevanda, due fette biscottate/due biscotti e una porzione di marmellata. Ma del resto per loro non hai partorito: sei al Grand hotel!
Avendo cambiato tre compagne di stanza, ammetto che alcune persone non sono ordinate e, come in tutti i luoghi, c'è chi si comporta meglio o peggio, ma questo è un reparto particolare e da un punto di vista psicologico si è molto fragili. Ci vorrebbe più tatto ed educazione da parte di tutti.
Gravidanza 9° mese
Giungo alla presa in carico per la gravidanza al 9° mese (seguita in privato a Rozzano da una ginecologa meravigliosa), con un referto di probabile adenoma ipofisario o cisti nella tasca di Rathke, con pregresso sanguinamento e indicazione al cesareo (specialista Losi. Humanitas Rozzano e dottor Mortini del San Raffaele). Le dottoresse Giunta e Pola mi dicono che per procedere al cesareo devono ricoverarmi e farmi una risonanza magnetica (al nono mese di gravidanza!). Sia Losi che Mortini avevano, invece, consigliato di procedere a ulteriori indagini solo a fine allattamento. Io mi rifiuto. Non tanto per la fattibilità, ma perché entrare nel tubo al 9° mese, o farmi ricoverare, mi metteva ansia. La mia ultima risonanza era del 2019 (dicembre). Loro mi propongono cesareo per ‘paura del parto’. A quel punto mi prende una crisi di pianto.
Decido di andare a Siena. Equipe fantastica. Neurochirurgo e ginecologo decidono insieme e mi dicono che, con un pregresso sanguinamento, non si può rischiare.
A Bergamo mi sono trovata malissimo. Propormi il consulto psicologico per paura del parto, un modo per scaricare le loro responsabilità?
Ovvio che avevo paura di partorire, sfido chiunque a non averla, con la mia patologia!
Mancanza totale di empatia.
Una nota positiva invece per le ostetriche, fantastiche!
Partorire al Papa Giovanni
Mi sono recata al Papa Giovanni per un cesareo d’urgenza.
Tutto é andato bene finché non sono stata trasferita in reparto.
Partendo dal presupposto che non avevo mai sentito pareri molto positivi sul reparto ostetricia di questo ospedale, ho deciso di recarmi qui in quanto il più comodamente raggiungibile da casa mia, nella speranza di potermi ricredere.
Non voglio fare “di tutta l’erba un fascio”, premetto che ho avuto a che fare anche con infermiere e ostetriche a modo e preparate, ma in una situazione delicata come il parto del primo figlio, TUTTE dovrebbero avere queste caratteristiche.
Potrei scrivere di mille situazioni infelici che si sono verificate durante i miei cinque giorni di degenza, ma mi soffermerò sulla più grave, che a mio parere ben descrive l’inefficienza di questo reparto: la notte dopo il cesareo sentivo davvero il bisogno di riposare e ho portato il bimbo al nido.
Le ostetriche il giorno prima si erano molto raccomandate di dare da mangiare ogni 3 ore al bimbo ritenendola quasi una terapia per lui, quindi molto tranquillamente lo lascio nelle loro mani aspettandomi che ricevesse queste “cure” così necessarie per lui.
La mattina verso le 6:30 torno al nido e vedo che il bimbo nell’arco di tutta la notte è stato nutrito solo una volta; ma non solo: trovo nella sua culla un ciuccio.
Nonostante la mia inesperienza, capisco subito che il ciuccio é stato dato per calmare un pianto di fame.
Sono tornata in camera ed effettivamente non mi sbagliavo, il mio bimbo era affamato.
Per non parlare della disorganizzazione e probabilmente della poca comunicazione tra personale: sono stata dimessa e le infermiere non ne sapevano nulla, anzi, arrivavano in camera chiedendomi il braccio per i prelievi, oppure con la minaccia “finché non fai pipì da sola non ti faccio vedere il bambino”.
Insomma, posso dire che non ricorderò questo momento speciale nel migliore dei modi.
Ambulatorio gemellare
Ieri ho effettuato la mia prima visita nell'ambulatorio gemellare di Bergamo e, devo essere sincera, sono rimasta un po' male per le parole usate dalla ginecologa che mi ha visitata: signora, la sua è la gravidanza "peggiore" lo sa? - ed io: lei è sempre incoraggiante..
Fatta visita di cui non mi sono state stampate le foto, ma prese solo le misure dei feti, visto che ero reduce da una TN fatta in via privata, suppongo per questo, mi viene detto di prenotare la morfologica altrove perchè lì non c'era posto e siccome capita in estate che gli ambulatori siano chiusi perchè il personale va in ferie... Panico per me, che avevo pensato che la struttura, vista la particolarità della gravidanza (monocoriale biamniotica con una sola placenta) e vista la precedente gravidanza con feto nato con patologia, mi seguisse in tutto... così come era stato per la prima gravidanza.
Va bene, altra cosa strana: mi prescrivono le analisi, la morfologica e i vari esami (tamponi vari) su ricetta bianca; chiedo se è possibile farmi la rossa e mi dicono di no. Ma scusate.. un ambulatorio pubblico non è tenuto a fare la ricetta rossa? mi toccherà andare dal medico di base a farmela fare.
Ecco ero venuta con tutta la fiducia del mondo e ne sono uscita scoraggiata, perchè pensavo che l'ospedale pubblico cui avevo deciso di affidarmi, doveva garantirmi almeno le cose basilari affinchè potessi continuare a vivere una gravidanza gemellare serena.
Grazie per l'attenzione.
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