Ginecologia ostetricia Mestre dell'Angelo
Recensioni dei pazienti
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Visita ostetrica
Sono stata in reparto due volte per visita ostetrica, passando dal pronto soccorso, durante la mia gravidanza (al momento 22 settimane).
Non ho trovato un minimo di tatto e umanità nelle ostetriche di turno. Zero sorrisi e zero empatia.
Visite che durano 3 minuti e senza riuscire a vedere o sentire nulla.
Referto stampato, senza foto della bimba e via.. avanti il prossimo.
Saranno anche competenti, ma in un reparto come Ostetrica Ginecologia e Neonatale, servono tranquillità e serenità.
Ci vuole empatia con le pazienti, che molto spesso hanno domande e magari paure, soprattutto se alla prima gravidanza.
Sicuramente non è il reparto in cui vorrei stare dopo il parto, motivo per il quale non sceglierò l’ospedale di Mestre per aprire la cartella di fine gravidanza.
Personale aggressivo
Ho conosciuto il reparto dopo aver partorito. Nulla da dire sulla competenza, ma i comportamenti del personale sono alquanto discutibili. Ostetriche e infermiere spesso di malumore e a volte verbalmente aggressive.
Visita per endometriosi
Visita per endometriosi poco delicata, anche se io non accuso particolare dolore, in quanto la malattia stessa me lo provoca, ma un po' di attenzione in più non avrebbe guastato. Non voglio assolutamente parlare di incompetenza, ma hanno letteralmente 'giocato' ad individuare i miei noduli (dato che l'assistente del dottore era una neo laureanda) , senza alcuna preoccupazione nei miei confronti, senza minimamente sapere cosa possa comportare in me la malattia. Mancanza di tatto assoluta. Spero che altre donne si siano trovate meglio di come mi sono trovata io.
Parto naturale
Ho partorito ad ottobre con una ostetrica molto paziente, solo che quando sono stata in degenza le ostetriche di turno le ho trovate molto scortesi e sempre di pessimo umore. E quando chiamavo perchè avevo dolore, in particolare una arrivava arrabbiata.
Un appunto anche per il personale delle pulizie: da rivedere i bagni, molto sporchi!!
Esperienza da dimenticare
Ho partorito a marzo 2020 presso questo ospedale. Sono stata seguita dal mio ginecologo Dott. Panizzo, che è stato veramente per me l'unica luce. Questa esperienza per me è stata traumatica. Cesareo programmato per presentazione podalica. Durante l'intervento non posso rimarcare nulla.
Non posso dire altrettanto per i 5 giorni post parto che ho trascorso in reparto.
Ostetriche e infermiere in completo "delirio": urla ed un clima invivibile. Assolutamente zero assistenza, o pietà per una neomamma. Nessuna spiegazione, indicazioni contrastanti e cattiverie che mi hanno fatta sentire veramente persa e inadeguata come mamma.
Assolutamente non consiglio.
Parto
Parto con episiotomia (di cui non sono stata avvertita, tuttavia riconosco che era necessaria). Se durante la gravidanza ero stata seguita con competenza dai ginecologi del reparto, non altrettanto posso dire del personale, che (non) mi ha preso in carico al momento del mio arrivo in ospedale. Sorvolo sulla mancata assistenza (diciamo pure totale abbandono) durante il travaglio, che ho attraversato da sola dato che per il personale non ero ancora in travaglio e quindi il mio compagno non poteva accedere al reparto. Sorvoliamo anche sul parto vero e proprio, che nonostante tutto ricordo come l'unico momento positivo di quei tre giorni deliranti. Il post parto è stato tremendo, con assistenza carente da parte sia del personale infermieristico che di quello del nido. Scontrosità, rimbrotti, nessun supporto reale all'allattamento. La prima notte (io febbricitante e con glicemia molto alta) sono stata rimproverata aspramente e canzonata perché avevo messo la bimba nella culletta invece di tenerla nel mio letto per timore di soffocarla o farla cadere. Ovviamente non ho dormito per le tre notti di permanenza, terrorizzata all'idea di far male alla bimba nel sonno. L'unico aiuto per l'allattamento è stato la fornitura di paracapezzoli, dato che la bimba faticava ad attaccarsi. Siamo state dimesse con lei che aveva perso molto peso visto che non riusciva a ciucciare e con l'aggiunta, senza però alcuna indicazione su come gestire l'allattamento misto..
Parto operativo con ventosa / episiotomia
Giugno 2021.
Parto operativo con sofferenza della neonata (monitoraggio attaccato) per tutta la sera + notte (ho partorito al mattino), assolutamente si rifiutano di fare cesareo nonostante mia estrema sofferenza, ma vengono effettuate tutte le manovre possibili e si conclude con ventosa ed episiotomia (mentre mi giurano che non la stanno effettuando).
Travaglio completamente da sola in una stanza (ovviamente colpa sempre del Covid); se sentivo dolore eccessivo o mi si rompevano le acque ecc., venivo caldamente invitata a non chiamare (unico parto in corso, ostetriche in sala parto chiacchieravano alla scrivania) ma a raggiungerle da sola a piedi (mi sono dovuta attaccare alle pareti). Di malavoglia condotta in sala parto (sembrava facessi troppe storie, in realtà il dolore era molto intenso a causa della posizione della neonata e dal fatto che non riuscissi a dilatarmi (ho dovuto poi assumere ossitocina); lasciata sola anche lì col monitoraggio. Sono stata al telefono con il papà, ovviamente non ammesso se non le ultime 2 ore.
Ostetrica sicuramente competente, ma di umanità zero, tra i vari ricordi mi ha sgridata perché ho sentito l’urgenza di andare in bagno per via della posizione della neonata (era solo sensazione) perché nonostante lo stimolo non avrei dovuto spingere.
Ginecologo che sembrava per lui io quasi non esistessi (nonostante operasse dentro di me).
Ovviamente l'epidurale (nonostante prevedano visita con anestesista pre-parto) non è un’opzione, non c‘è un anestesista in reparto, ma tutto è camuffato da questa idea del magico parto naturale (purtroppo cose che già sapevo, ma mi fidavo della struttura ed ero anche pronta ad affrontare l’esperienza).
Ho subìto la ventosa, traumatica sia psicologicamente che fisicamente, perché la neonata soffriva da troppe ore e non c’era più tempo… Ho dovuto anche ringraziarli perché secondo loro avevano fatto di tutto per evitare il cesareo (mi chiedo come mai…).
Post parto con visite di mezz’ora del papà, cacciato sempre prontamente. Spesso ero io ad alzarmi e andare a cercare qualcuno che potesse dare a me e alla mia compagna (allettata post cesareo) degli antidolorifici, perché con l’estrema carenza di personale spesso era inutile chiamare, ma anche così spesso rimanevamo senza.
Ho incontrato anche infermiere e OSS che rispondevano davvero sgarbatamente e ci facevano sentire umiliate per delle sciocchezza, immagino fossero anche loro sotto estremo stress.
In tutto ciò ho incontrato anche personale molto umano e molto preparato (da infermiere a ostetriche a pediatra), che so perfettamente esistere e dare luce a questi posti e portarli avanti.
La struttura è nuova, la conosco molto bene per diversi motivi ed è molto ben costruita, e l’ho trovata pulita, l’avrei scelta per il mio secondo parto imminente, ma non penso ci siano più i presupposti. Purtroppo io mi porto dentro tanto dolore e umiliazione, che ho affrontato per 1 anno e mezzo in terapia.
Se avessi ricevuto un po’ più di umanità avrei vissuto tutto in maniera diversa, anche il dolore fisico.
Purtroppo i tagli alla sanità e la gestione vergognosa degli ospedali portano anche a questo, perdendo di vista le persone e i loro diritti (tra i quali, oltre a quello di essere ascoltati e sostenuti e assistiti, quello di ricevere anestesia per alleviare un dolore atroce, avere il compagno al proprio fianco sempre e di poter riposare, mentre invece il rooming in è obbligatorio).
Bravissimi nel parto. Un disastro nel post
Ho partorito 10 mesi fa, ma solo adesso ho un po' di tempo da dedicare alla recensione sperando sia utile a qualche altra mamma.
Ho partorito con induzione il 18 maggio 2020 e, fino al momento del parto, ho trovato da quasi tutto il personale una grande attenzione ed empatia nei miei confronti, neomamma che stava vivendo uno dei momenti più belli della vita in piena pandemia e senza alcun corso di preparazione.
Conservo un bel ricordo di alcune infermiere che portavano un sorriso in più in una camera in cui non c'era mai nessuno e di alcune ostetriche che ti accarezzavano con lo sguardo ad ogni monitoraggio/visita/richiesta d'aiuto.
Dopo il parto però sono cominciati i miei problemi e da lì un percorso in piena salita, durato 2 mesi e mezzo. Sì, due mesi e mezzo.
Il mio campanello penso abbia suonato tantissime volte nei 3 giorni postparto e la prima cosa che notai immediatamente fu che ogni volta arrivava personale con idee/filosofie/indicazioni diverse su come avviare l'allattamento, che mi lasciavano sempre più confusa e in difficoltà.
La prima puericultrice mi piazzò un paracapezzolo di 2 cm. in bocca al piccolo nonostante (ma questo lo so solo adesso) l'uso sia da evitare il più possibile in avvio allattamento.
Il mio campanello continuava a suonare perché non riuscivo, faticavo, piangevo. Arrivava ogni tanto qualche puericultrice che riusciva ad attaccare Stefano senza paracapezzolo ma non lasciava alcuna indicazione su come potessi fare io. Dopo l'ho imparato, grazie alla leche league però.
Io completamente imbranata, mi barcamenavo a fatica in una scomoda cross cradle appoggiando il piccolo direttamente sul cuscino. Posizione a culla con bambino su braccio era per me più semplice, ma figuriamoci se qualcuno si è preso la briga di dirmelo...
Insomma, i primi 3 giorni sono trascorsi così. In ansia. Un incubo. Stefano aveva perso l'8% e alle dimissioni, mi era anche stata suggerita l'aggiunta. Anche questo, l'ho imparato dopo, rende più difficile l'avvio dell'allattamento.
Non sono qui a colpevolizzare nessuno ma ad esprimere dei pensieri a chi secondo me ha il dovere anche solo di ascoltarli.
Le attenzioni in post parto e le indicazioni per avvio allattamento andrebbero assolutamente riviste/riallineate in un reparto d'eccellenza come quello dell'Angelo. Ovviamente, tra mamme ci si parla e non sono l'unica ad avere avuto questa sensazione/problematiche.
Quindi fate attenzione mamme!
Pessima esperienza
Premesso che sono una ragazza molto giovane, dopo tre test di gravidanza negativi e uno positivo, sono andata in pronto Soccorso per accertarmi della gravidanza indesiderata, e mi sono sentita rispondere perché fossi lí e non avessi preso appuntamento direttamente con la ginecologa (la mia ginecologa, che riceve nel suo studio privato, mi aveva dato appuntamento per il mese successivo). Una volta giunta alla visita, la dottoressa ha commentato esprimendo la sua opinione sull'accaduto anche con battute a dir poco tristi. Dal punto di vista psicologico e umano è stato veramente vergognoso. Il giorno dell'intervento sono stata dimessa (non solo io, anche le mie compagne di stanza) senza essere visitata e con una lettera che mi diceva di comprare un medicinale per espellere eventuali rimasugli post-raschiamento. Ne ho preso una pastiglia e sono stata molto male, tanto che la mia ginecologa mi ha consigliato di non continuare la terapia. E infatti dopo dieci giorni sono stata visitata da lei e avevo già espulso tutto da sola. Per interventi di questo tipo, per chi ne ha la possibilità, consiglio vivamente la clinica privata.
Parto cesareo
Sono stata ricoverata alla 40° settimana per rottura acque. Praticata l'induzione per mancanza dilatazione e contrazioni. Dopo 12 ore di forti dolori avevo solo 2 cm. di dilatazione. Mi hanno proposto l'ossitocina, ma io ero stremata e piangendo ho chiesto che mi facessero il cesareo. Contrariati mi hanno fatto firmare i docc e ho aspettato altre 5 ore con dolori lancinanti che si liberasse la sala operatoria. Mi sono sentita uno schifo, perché secondo le ostetriche avrei dovuto insistere e provare con l'ossitocina. Io non avrei avuto neanche la forza per spingere dopo tutte quelle ore. Per fortuna è andato tutto bene perché è nata la mia bimba. In reparto poi non è andata certo meglio.. mi hanno lasciato la bimba in stanza subito e io ero distrutta, piena di flebo ed era da due giorni che non dormivo. Le signore del nido non sono per niente gentili e nemmeno le infermiere. Tornata a casa stavo così male che per poco non mi è venuta una depressione..
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