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Aborto spontaneo
Sono arrivata in pronto soccorso di Rimini il 15/06/24 in emergenza con ambulanza, in quanto avevo perdite ematiche importanti al terzo mese di gravidanza.
Giunti in ospedale, nonostante i dolori atroci, per le contrazioni, non mi è stato somministrato alcun antidolorifico perché allergica alla tachipirina (come se non ci fossero altri farmaci disponibili in un ospedale).
Mentre soffrivo come un cane sia fisicamente che psicologicamente, mi viene detto dall'ostetrica di turno che l'unica ginecologa era impegnata in sala parto.
Nel frattempo, dopo di me, sono giunte altre due ragazze incinta in stato avanzato e sono state quindi visitate prima di me.
Dopo un'attesa di un'ora, finalmente vengo visitata e mi danno la terribile notizia di un aborto spontaneo in atto, dopodiché mi consigliano di rimanere una notte ricoverata. Inizialmente dico di sì, e a quel punto il farmaco antidolorifico è uscito per magia (Toradol) ma poi, pensando alle mie bambine di 2 e 3 anni a casa, decido di firmare le dimissioni alle 2:38. Mi dicono di tornare in P.S. in caso di perdite abbondanti.
Dopo essere svenuta a casa, a seguito di abbondanti perdite ematiche, vengo trasportata nuovamente in ospedale con ambulanza.
Arrivata lì, sono stata trattata come un cane dalla ginecologa di turno, perché per lei, che mi aveva già visitata inizialmente, ho "sprecato una risorsa sanitaria" non essendomi fermata qualche ora prima.
Tutto questo me l'ha detto mentre piangevo ancora da ore per la notizia che mi era stata data!
Dopo avermi visitata con un altro medico (altrettanto insensibile), mi hanno asportato il residuo rimasto di aborto. Poi dimessa.
Dopo questa terribile esperienza, certi medici dovrebbero ristudiarsi l'aspetto umano con il paziente ed avere una maggior accortezza ai sintomi dei pazienti così da non farli vivere un "incubo ad occhi aperti".
Vergognosi.
In tutto questo, per fortuna ho anche trovato qualche anima buona (ostetrica e un'altra ragazza giovane di cui non ricordo il ruolo) che invece è stata molto gentile e umana nei miei confronti, pur sapendo tutta la vicenda.
Assurdo che a Rimini, in piena estate, di sabato sera su domenica, vi sia un solo ginecologo di turno.
Esperienza PS ginecologico
Sono entrata in data 07/02 in PS, alle 15.30 ero nel reparto al quinto piano di PS ginecologico, alle 21.00 non ero ancora stata visitata dalla dottoressa Di Cerbo, che però è uscita alle 19.30 dal reparto. Mi è stato risposto dalle infermiere che aveva avuto una urgenza in sala parto.
Premesso che ci lavoro anche io in una sala operatoria, mi chiedo se il medico che si occupa di visitare i pazienti in PS ginecologico debba essere anche addetto alla sala operatoria.
Dalle 20.00 alle 21.00 nessun altro medico si è fatto vivo in reparto.
Ero in ospedale dalle 10.00 di mattina e dopo le 21.00, data la stanchezza e la disperazione di dover fare rientro da sola e con la mia auto al mio domicilio, distante 40 km, ho deciso di lasciare il PS ginecologico, farmi togliere l'ago al pronto soccorso di sotto e andar via.
Mi ero recata da voi per capire la causa della metrorragia..
A quanto pare non è stato possibile non dico in tempi brevi, ma in tempi ragionevoli che considerassero il mio stato fisico ed emotivo.
Pessima esperienza di parto
Ho partorito a Rimini 7 anni fa, parto indotto.
Mentre ero in travaglio non mi hanno dato nemmeno un goccio d'acqua da bere (nonostante stessi vomitando per via del dolore) e poi, quando ho chiesto l'epidurale, ho dovuto minacciarli che avrei chiamato la polizia dato che se una paziente la chiede tu la devi fare! Una volta arrivata alle spinte, nonostante 2 ore e mezza di spinte e le mie lamentele che non ci riuscivo, il bimbo entra in sofferenza fetale 3 VOLTE. Alla 4°, ventosa e MANOVRA DI KRISTELLER (!!!), quindi mi hanno ricucita (male) e nemmeno mi hanno insegnato ad allattare.
Mio figlio è autistico e mi chiedo ogni giorno se per caso il parto possa centrare qualcosa.
Cesareo di urgenza
Dopo una gravidanza fisiologica, senza alcun tipo di problema, mi sono ritrovata ad affrontare il travaglio in una sala parto senza aria condizionata (a luglio), quindi con un caldo asfissiante, seguita da ostetriche poco preparare (ci sono stati 3 cambi turno durante il travaglio) e mi è stata negata l'epidurale (per me necessaria a causa di un fattore di rischio importante) perché l'unico anestesista era impegnato in sala operatoria, lasciandomi con dolori atroci provocati dall'ossitocina. Durante il travaglio mi è venuta la febbre (sottovalutata per diverse ore) e in extremis ho subìto un cesareo d'urgenza per sofferenza fetale. La bambina è finita in terapia intensiva senza che io riuscissi a vederla. Esperienza tremenda.
Esperienza negativa
Mi sono recata presso il reparto, dopo aver già subìto un complesso intervento in laparoscopia, per opinioni circa l'opportunità di altro intervento e mi hanno proposto 3 mesi di iniezioni di Enantone ed ablazione endometriale, senza esami né Tac, né risonanza, nulla... Per fortuna ho voluto approfondire effettuando una risonanza ed altri controlli, a mie spese, che hanno evidenziato una situazione molto complessa di endometriosi profonda, miomi e lesioni endometriosiche che l'ablazione avrebbe aggravato. Ho già perso la vena cefalica per colpa dell'approssimazione medica di altro ospedale, sempre in Romagna. Lo trovo vergognoso... Dopo 3 anni di visite nessuno ha mai provato ad ipotizzare la presenza di endometriosi, o ad approfondire con Tac o Rmn. Inqualificabili.
Gravidanza ad Alto Rischio GAR
Sono stata mandata al GAR al 9° mese (scad. 30/9) senza, diciamo, una vera motivazione. Ho il diabete gestazionale sotto controllo, solo con dieta, presso il centro diabetico da luglio e ai primi di settembre mi hanno detto di non andarci più e di fare, quando volevo, la glicata. Preciso che il fare la glicata non era condizione per non dover andare più al centro, era un di più perchè il medico non capiva perchè non me l'avessero mai fatta fare. E se era oltre i limiti, dovevo ovviamente ritornarci.
Se non avessi avuto a che fare con altri operatori del reparto (dott. Cavallo, dott. Ferrara, alcune ostetriche) ma solo con la dott.ssa Casadei, mai più avrei messo piede nel reparto; ecco spiegato il voto 1 per ogni cosa. A parte il ritardo di oltre 1 ora e mezza che mi ha obbligata a correre al bar "perchè vedevo le stelline" e per una gravidanza a rischio non mi sembra consigliabile, a parte che tra una paziente e l'altra passavano 10-15 min. senza motivo, quando sono entrata ho dovuto aspettare ancora. Ma non è l'aspettare (a parte le stelline) che dà fastidio, è la maleducazione e la superbia della dott.ssa, che non dovrebbe avere a che fare col pubblico e soprattutto con chi è catalogato GAR. Ho aspettato dentro perchè stava leggendo i miei esami e ok, ma mi domando, cos'ha fatto nei 10 min. trascorsi dall'ultima visita? pensavo li leggesse in quel momento. Mentre legge io tiro fuori i miei esami e il diario diabetico (perchè tutti vogliono vederlo). Diario diabetico che non viene consultato: in fondo sono lì per diabete gestazionale... Inizia a farmi delle domande, io inizio a rispondere e lei mi dice per ben 2 volte e con poco garbo: sto leggendo, non parli non l'ascolto. Ma mi ha fatto una domanda lei! Poi scatta la polemica sulla glicata. Non guarda il diario però, siccome la glicata ancora non l'ho fatta, mi dice: perchè non l'ha fatta? Io le dico, perchè il ginecologo mi doveva dare altri esami e faccio tutto insieme. Lei mi aggredisce e mi dice: lei pensa di potersi sostituire al medico?
Io, dopo questa uscita e soprattutto il tono, mi sono innervosita, e tutti sanno che anche alla gravida più sana di questo mondo innervosirsi a 15 gg. dalla DPP non fa bene.. Le ho risposto che al centro mi avevano detto come ho scritto sopra e che l'avrei fatta questa settimana. Ma la discussione è durata parecchio con toni accesi da entrambe le parti, ma vi pare normale???? Poteva dire con calma, però la glicata era da fare subito, passa un'altra settimana così. Da un certo punto di vista aveva ragione, ma io le rispondevo perchè non accettavo il modo. A 2 settimane dal parto, a una gravida a rischio tu ti rapporti così? Poi mi pesa e fa polemica sulle scarpe (ballerine), su quanto doveva togliere, io le dico, di solito tolgono un kg., risposta: lo so io quanto togliere. Poi finalmente fa questa benedetta ecografia: i pantaloni abbassati non erano abbassati abbastanza e l'ha detto "sempre molto gentilmente", poi dice che ho la vescica piena che così lei l'eco non la può fare. E soffia e brontola. Beh in fondo io sono quasi due ore che aspetto, dovrei soffiare io... Bastava dire, signora mi dispiace ma deve scendere e fare pipì. Quindi "leggiadra" mi pulisco, scendo e vado in bagno e NON faccio pipì perchè non ne avevo bisogno. Ritorno, risalgo, tiro giù fino a sotto l'inguine i pantaloni e lei vede tutto perchè ho fatto pipì... Mah, l'avrà mica fatto apposta!? E se nello scendere cadevo? Ma siamo o no in un ospedale e più precisamente nell'ambulatorio delle gravidanze a rischio? E' questo il modo di trattare la gente? Poi mi chiede se, data l'età, ho fatto l'amniocentesi, le dico di no, non ho fatto niente e lei fa la faccia contrariata e dice: neanche il bitest? E io: sì quello sì, lo vuol vedere? No, non mi interessa. Allora io penso e mi sono trattenuta dal dirglielo: allora cosa lo chiedi a fare?
Rimane il fatto che a 2 settimane dal parto, con gli ovvi dubbi che ci sono non avendo la certezza al 100% sul bitest, fa molto piacere vedere un ginecologo che fa quella faccia, soprattutto quando ti dicono che gli esami invasivi sono una scelta personale e che non ti possono consigliare.. però qualcuno poi se non li fai ti giudica e ti guarda come un disgraziato e ti dice non mi interessa.
Poi chiede il mio peso alla nascita, c'era mia mamma e ha risposto lei. Siccome secondo la dott.ssa pesavo poco, le ha anche detto: ma siamo sicuri? sempre con saccenza. Ma saprà una mamma quanto pesava suo figlio? poi mia mamma stava per giustificare il mio basso peso e lei: volevo sapere solo quanto pesava!
Finisce finalmente l'esame, che è andato bene e spero che al prossimo controllo non ci sia lei. Se no vado a pagamento alla Nuova Ricerca! Anzi, spero di non imbattermi mai più in lei! Coi suoi modi fa dubitare anche delle sue capacità! E comunque una persona così non può avere a che fare con GAR, se c'era una con pressione alta, a quanto le sarebbe salita? Io sono ancora arrabbiata per come mi ha trattata, e questo fa bene a me e al bambino? Non credo. Si va lì per essere curati non per essere trattati come persone senza un briciolo di intelligenza e di giudizio.
Consiglierei in ogni caso questo reparto perchè non possono rimetterci tutti gli altri che sono gentili, educati e competenti.
Che delusione!
Parto negativo sotto tutti gli aspetti: epidurale sospesa su consiglio dell'ostetrica perché: una spinta e il bimbo esce... Invece, quasi tre ore di fase espulsiva dolorosissima, seguita da episiotomia eseguita in ritardo e conseguenti lacerazioni: il ginecologo di turno ha sgridato l'ostetrica, ma per me il danno era fatto. Per finire i (tanti) punti li ho ricevuti senza alcuna anestesia. Un vero fallimento, insomma.
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