Ginecologia Ospedale Cuneo
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Violenza ostetrica
Nonostante fosse stata rilevata in ecografia una crescita > 97 percentile del feto, mi hanno fatta partorire in modo naturale, causandomi lacerazione di terzo grado. In sala operatoria, dove mi hanno ricucita, non è stato fatto il catetere e solo dopo svariate ore che ho comunicato di non riuscire a urinare, mi hanno fatto il catetere. La vescica si è riempita così di due litri per ben due volte.
Non mi hanno fornito alcun tipo di assistenza e aiuto nella gestione del neonato, nonostante le mie precarie condizioni di salute e le normative Covid vietassero accesso al papà se non per una sola ora al giorno.
Porto ancora oggi i danni fisici e morali.
La nostra esperienza
Sono il papà di Antonio.
Arrivati in ospedale per controllo, mandati dal ginecologo per mancanza di liquido amniotico, ci rimandano a 5 giorni per il controllo. Arrivati il 02/04/2015 in ospedale, mia moglie viene visitata dal dottore Lelli e ci comunica che non c'è più liquido e bisogna indurre il parto. Alle 05:30 avviene l'ultimo controllo del battito, alle 08:20 circa viene fatto l'ultimo tracciato che si conclude alle 09:00; secondo l'ostetrica Torta la dilatazione è circa 3 cm., ma i dolori e le urla di mia moglie fanno in modo di andare in sala parto alle 09:10 circa. Viene chiamata l'anestesista Bruno per l'epidurale, la quale mi dice di accomodarmi fuori (anche se ancora non mi spiegavo il motivo). L'epidurale non è stata fatta perché non era più possibile visto che la dilatazione era completa. Infatti mia moglie mi ha riferito che l'anestesista ha domandato all'ostetrica Torta la situazione e lei con voce spaventata risponde è completa, infatti i dolori erano finiti e in quel lasso di tempo mia moglie ha avuto problemi nel parlare e una mano le si è gonfiata e diventata nera. Nessuno si è preoccupato di dare un po' di ossigeno, o di far il tracciato per vedere le condizioni del bimbo che, finiti i dolori, è rimasto nel canale del parto aspettando il ginecologo che arrivasse visto che l'ostetrica non si è presa la responsabilità di farlo nascere. Dopo circa 30 minuti che il bimbo è rimasto nel canale, alle 10:00 arriva il dottore Favilla e mi viene permesso l'accesso, il dottore dice a mia moglie spinga e con una piccola spinta indolore esce il bimbo. Infatti il dottore esclama "che bello, un parto veloce" (era li da circa mezz'ora). Il bimbo presenta piede talo valgo bilaterale e polsi flessi. Dopo circa 4 mesi ritiro la cartella clinica perché gli viene diagnosticata Ipotonia generalizzata. Nella cartella troviamo scritto che mia moglie entra in sala parto alle 09:45 invece delle 09:10 circa, che il dott. Favilla aveva effettuato la manovra di Kristeller - mai fatta. Ciliegina sulla torta, hanno inserito un tracciato mai effettuato e neanche firmato, che supera l'ora della nascita di mio figlio. In quella di mio figlio troviamo scritto Ipotonia assiale, Bradicardia, Acrocianosi, lieve intero, rigurgito e vomito notturno. In più la dottoressa neonatologa Borgarello ci riferisce che ha il collo ciondolante. Lettera di dimissioni scrivono di presentarsi al Carle per visita neuropsichiatra infantile. Mio figlio è stato dimesso la mattina del 06/04/2015 dopo circa 3 giorni (come un neonato sano).. Io capisco che la neonatologa non avesse ricevuto informazioni importanti dalla ginecologia (infatti Apgard 9/9), ma come si fa ha dimettere un neonato in queste condizioni e ad non informare i genitori di quello che sta scritto nella cartella clinica?? Risposta dell'Urp firmata dal Direttore Generale: i nostri sanitari hanno seguito il protocollo.
Oggi mio figlio non riesce ancora nè a gattonare e neanche a far un passo, ha ancora il collo un po' ciondolante e i polsi flessi; il tutto a circa 15 mesi.
Sono a vostra disposizione .
Grazie.
Esperienza negativa
Vado in ospedale con contrazioni ormai ogni 4 minuti. Vengo visitata e, confermate le contrazioni, vengo ricoverata. Mio marito viene mandato a casa.. prima cosa illogica visto che durante tutti i corsi preparto dicono che il marito deve stare sempre al fianco della mamma. Sono le 22.00, ho passato a letto 4 ore di contrazioni, sono scesa una volta dal letto per passeggiare, ho lamentato i dolori ma mi e' stato detto di tornare a letto altrimenti le contrazioni sarebbero aumentate. Ho anche avvisato di sentirmi come di aver rotto le acque: Mi e' stato spiegato che era semplicemente dovuto alla visita ginecologica fatta in precedenza. Torno a letto, nessuno viene a controllare, mi lamento di nuovo e a questo punto mi rifanno il secondo tracciato. Non so quanto sia durato, se mezz'ora o un'ora, ma nessuno e' mai venuto a vedere come stavo. Mi ricordo solo di aver passato tutto il mio travaglio sola... Dopo il tracciato vengo visitata, l'ostetrica mi dice che in effetti avevo rotto le acque e che ormai ero dilatata al massimo. A questo punto mi mandano d'urgenza in sala parto; io ho giusto il tempo di chiamare mio marito. Una volta in sala parto altra visita.. MA PERCHÉ TUTTO QUESTO SE IL MIO BIMBO ERA PODALICO E AVEVANO GIÀ FISSATO LA DATA DEL TAGLIO?? PERCHÉ FARMI FARE TUTTO IL TRAVAGLIO E PER DI PIU' SOLA?? In ogni caso alla visita mi viene detto che non era più il caso di fare il taglio cesareo visto la dilatazione... Ma io mi sono impuntata e ringraziando ho avuto il cesareo. Il mio bellissimo bimbo e' nato alle 4.25, me lo hanno poi fatto vedere alle 10.00 del mattino, cioè SEI ORE DOPO!!! Ma qui comincia un nuovo commento su un altro reparto: il nido. E anche qui avrei ben poco di bello da dire..
Parto cesareo.
Parto
Dopo essere stata inviata all'ospedale per la scarsità di liquido amniotico, sono stata rinviata di 6 giorni. Dopo 7 giorni il liquido era quasi del tutto assente. Invece di farmi il cesareo, mi è stato indotto il parto che ha avuto luogo solo l'indomani. Non mi è stata praticata l'epidurale e non si sono resi conto che era giunto il momento della fase espulsi, così sono stata inviata a fare una doccia calda per calmare il dolore. Per fortuna mi sono rifiutata di andare perché dopo mezz'ora è nato Antonio. Lasciata a casa per 7 giorni senza liquido e per poco non partorito nella doccia. Lascio giudicare a voi.
Seconda gravidanza
Sono stata 5 anni fa al Santa Croce per il mio primo bambino. Tutto abbastanza bene, a parte la scortesia di una ginecologa e delle puericultrici del nido.
Ci sono tornata quest'anno per la seconda gravidanza e, PURTROPPO, per ben due volte ho incontrato il dott. Leli. All'ecografia morfologica ha sentenziato dopo 5 minuti che l'esame non era fattibile per via del mio sovrappeso, ha quindi concluso scrivendo sul referto che l'esame non era attendibile!!! Allucinante! Io dopo due giorni, presa dallo sconforto e dai sensi di colpa, ho chiamato un suo collega ed ho chiesto una visita privata... l'esame è stato fatto in maniera precisa e senza alcun intoppo e sono stata molto soddisfatta... addirittura si è visto bene il sesso ed è una bimba! Peccato che a causa del dott. Leli io abbia dovuto spendere più di 100 euro per un esame che doveva essere passato dal SSN!!
Parto cesareo
La mia prima figlia è nata con cesareo non necessario nel 2010, a 7 cm. di dilatazione, per una supposta sofferenza fetale inesistente, che infatti non si evince dalla cartella clinica. Il secondo è nato ad agosto 2012, a 10 cm. di dilatazione, sempre con cesareo. Nonostante evidenti sintomi di lacerazione della prima ferita, la giovanissima ostetrica di turno e il ginecologo avevano quasi deciso per l'applicazione della ventosa ma, grazie alla mia ostetrica privata, siamo riuscite ad ottenere un cesareo salva-utero e salva-bimbo. Sono stata ricoverata poi in ginecologia e non in ostetricia per mancanza di posti letto, lontana da mio figlio che in quel reparto non poteva stare, rischiando quindi di compromettere l'inizio dell'allattamento. L'incompetenza del personale del nido è imbarazzante, l'allattamento al seno non è minimamente supportato, le madri sono lasciate sole. I danni psicologici che riporto in seguito alla nascita dei miei figli sono importanti e devo dire grazie al Santa Croce per la mia sindrome da stress post-traumatico.
CAPOSALA MALEDUCATA
Il bimbo è nato e sta bene, momenti concitati, emozionanti, fanno entrare anche il nonno e la prima figlia per vedere il neonato, le telefonate e i messaggi si susseguono, insomma: una situazione comune un pò a tutti i parti andati a buon fine. Un'infermiera mi chiede di andare in corridoio mentre ero al telefono ed io lo faccio subito... ed ecco che arriva lei aggredendomi e urlando "chi è lei! sono la responsabile e cosa sta facendo qui! se ne vada qui stiamo operando!" (in corridoio???). Io non mi rendo nemmeno conto di cosa accade, a parte la persona con cui parlavo al telefono che sarà rimasta allibita, le rispondo che è una gran maleducata, che sono il padre di un bimbo appena nato e mi trovo lì perchè una sua collega mi ha detto di andarci. Lei non ascolta, vuol parlarmi addosso e in piu' urla a una collega "mi dia le generalità del signore!" manco fossi un ladro beccato in fragrante e il tutto davanti alla mia bimba di 6 anni e mia moglie sconvolte.
Una situazione incredibile, allucinante, paradossale e fuori da ogni norma di comportamento civile.
Capisco svolgere la propria professione e far rispettare le regole, ma io, neo padre, che ho appena vissuto un momento bellissimo e allo stesso tempo sconvolgente (come lo è per tutti )non posso essere messo in balìa in quel modo avendo ne piu' e ne meno che assecondato la richiesta di un'altra collega.
Tralasciando la disorganizzazione e la confusione tra responsabile e colleghe, l'atteggiamento nei riguardi della mia persona e conseguentemente della mia famiglia in un momento così delicato, è stato agghiacciante.
Altri contenuti interessanti su QSalute