Ginecologia oncologica Ospedale Palermo
Recensioni dei pazienti
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Intervento su carcinoma ovarico
Donna di 60 anni che giunge per ascite. Viene richiesta TC, negativa. Allora si richiede RMN con mdc, che riscontra una massa all'ovaio e versamento in cavità peritoneale. Ricoverata presso il Civico, ci viene detto che deve subire un intervento per asportazione della massa. Dopo una settimana di ricovero ancora non si sa perché non viene operata e subentra un quadro di versamento pleurico con conseguente toracentesi per la rimozione del liquido in cavità pleurica. Finalmente il giorno seguente si decidono ad operare, ma dopo un'ora di intervento esce il Prof. C. che ci dice che la massa non è asportabile e che vi è carcinosi peritoneale. Quindi preleva solo dei campioni e richiude. Per avere un istologico passano 45 giorni e dopo questi 45 giorni non abbiamo avuto neanche una diagnosi. Per cui richiediamo i campioni, che poi inviamo all'istituto oncologico di Milano, dove dopo neanche 8 giorni ci mandano il referto con il tipo di tumore. Purtroppo la chemioterapia è stata iniziata troppo tardi, per cui mia madre dopo poco tempo muore.
Non si capisce perché al sud le cose non debbano funzionare come al nord. Il tutto purtroppo è successo nel periodo Covid, dove si era anche limitati negli spostamenti e non poter assistere la propria madre da vicino perché non si poteva entrare in ospedale è stato deleterio.
PS: mia madre fino alla comparsa dell'ascite non aveva mai manifestato nulla.
Intervento carcinoma ovarico
Io non so cosa sia veramente accaduto e probabilmente non lo saprò mai... e se c'è qualcuno che ha una colpa o no.. Mia madre viene ricoverata per intervento di rimozione di carcinoma ovarico IV stadio. Complicazione, una flebite. Prima pensano di dimetterla, poi invece decidono per l'intervento così come era programmato. Io da quel momento non l'ho più vista, è rimasta in rianimazione 45 lunghi giorni, ogni giorno una telefonata fredda come se io fossi un muro e non un essere umano, mi sentivo dire sua madre è grave e chiudere la cornetta.. Ogni giorno in rianimazione è un giorno in meno alla vita, sicuramente tutto giusto, ma un supporto psicologico per i familiari, saper dire le cose... Mia madre sembra riprendersi dopo 10 giorni e poi invece è subentrata una infezione. Quel giorno alle 13.00 circa mi dicono che il professore non la vuole operare, alle 19.00 invece mi chiamano: intervento d'urgenza, pensano ci sia una perforazione intestinale (invece no, era solo l'infezione che puzzava di marcio..). Resta con addome aperto, sedata e portata in sala operatoria ogni 3 giorni.. Ma come fa un corpo a reagire a tutto questo? Sta d fatto che un intervento va bene quando la paziente esce dall'ospedale, quando il post operatorio va bene, così per me invece, da ignorante in medicina, l'intervento è andato male. Pure mio figlio di 9 anni mi chiede: ma se il dottore ha tolto tutto il tumore, la nonna di cosa è morta? Io non so rispondere. Ringrazio il dott. Abbate perchè mi ha saputo trasmettere fiducia, a modo suo cercava di essere preciso e dettagliato nelle spiegazioni; ringrazio inoltre la dottoressa Palma.
Eccellenza medica
Il professore Vito Chiantera è un'eccellenza di cui la Sicilia può e deve menar vanto. Lo collaborano ragazzi in formazione che sono dotati di una sensibilità speciale, tra questi la Dottoressa Giusy Lo Balbo. Tra gli strutturati è da segnalare la lungimiranza del Dott. Giulio Sozzi e Dott. Antonino Abbate.
Personale infermieristico poco sensibile, forse per stanchezza. Personale OSS poco aduso a trattare con pazienti: ritengo necessari corsi di formazione mirati. Un merito particolare va riconosciuto alla caposala, gentilissima, preparata e disponibile, signora Prestifilippo.
Un'altra nota va fatta al personale che si occupa, trascurandoli molto, della pulizia e del cibo.
Tempi di attesa lunghissimi
Si premette che il seguente commento non ha l'obiettivo di giudicare la prestazione fornita dal reparto di ginecologia oncologica dell'Ospedale Civico di Palermo, quanto di avvisare i pazienti sui tempi di attesa estremamente lunghi. Nel mese di marzo, in occasione di una visita privata, il Prof. Chiantera aveva riscontrato una formazione ovarica sospetta per eteroplasia I stadio e consigliato un intervento laparoscopico di annessiectomia con esame istologico estemporaneo. In data 30 luglio la paziente non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione dall'ospedale su una data per l'intervento.
In un altro ospedale di Palermo, nell'arco di una ventina giorni, hanno invece fissato visita e intervento, il quale ha poi identificato nell'eteroplasia un carcinoma ovarico con relativa carcinosi omentale. E' lapalissiano aggiungere che nel caso avessimo atteso la chiamata da parte dell'Ospedale Civico, le conseguenze ad oggi sarebbero ben più gravi ed estese.
Pessima collaborazione e organizzazione
Per quanto riguarda la competenza e la bravura del primario professor Vito Chiantera, niente da eccepire. I suoi collaboratori, specialmente il dott. Petrillo e la dott.ssa Delsole, li ho trovati pessimi a livello di umanità.
I migliori in tutto sono il dott. Didonna e il dott. Paci.
Per quanto riguarda la pulizia, in sala operatoria e in reparto c'è da rabbrividire, peccato per un reparto di recente costruzione.
Una cosa importante: nessuno deve restare di notte col familiare ricoverato, nonostante l'assistenza sia pessima.
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