Ginecologia Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma

La visita è stata sommaria, superficiale e negligente.
Mi è stata fatta una eco transvaginale al volo dopo aver detto più volte di avere perdite da 20 giorni.
La dottoressa mi ha dato degli ovuli di progesterone, non facendo altre indagini e spiegandomi che ci può essere uno sfasamento del ciclo ogni tanto.
Premetto che la dottoressa sapeva che fossi alla ricerca della seconda gravidanza.
Mi ha prescritto i dosaggi ormonali e un'eco al terzo giorno del successivo ciclo.
Mi aveva seguito circa un anno fa per la prima.
Dopo questo trattamento ho fatto un'eco addominale (che presentava liquido fuori dall'utero e una massa di circa 3 cm. ovaio dx) che ho inviato alla dottoressa, che mi ha consigliato di rimanere dov'ero perché il Fatebenefratelli non ricovera senza un'anamnesi - che in teoria doveva essere la sua!
Si trattava di un'emorragia avanzata dovuta ad una gravidanza extra tubarica destra che la dottoressa aveva totalmente ignorato.
Una valutazione pessima che non ha considerato nulla di quello che era stato segnalato.
Morale della favola, sono rimasta a Pescara dove mi hanno operata di urgenza; avevo l'emoglobina a 7.

Il mio parto è stato un'odissea e mi sento di sconsigliare il FbF a qualsiasi donna. Vengo ricoverata perché oltre termine il sabato sera, per poi partorire il mercoledì mattina. Vengo indotta prima con il gel, ma con scarsi risultati per poi passare il lunedì all'induzione con ossitocina. Da qui inizia la mia odissea... ogni tanto l'ostetrica di turno passava ad aumentare il dosaggio, ma su di me non aveva effetto.. L'ostetrica continuava a ripetermi che era un fattore psicologico, che non dovevo agitarmi, lasciandomi sola per ore in sala parto con mio marito. Peccato non si fosse accorta che l'agocannula perdeva.. 9 ore esatte di induzione fasulla. Mi viene successivamente rotto il sacco. Per mia fortuna al cambio turno vengo seguita dall'ostetrico Emilio Cirillo, che mi accompagna nella nascita di mia figlia come ogni donna merita di essere accompagnata, e mi salva anche la vita visto che subito dopo il parto ho avuto un'emorragia uterina. Perso 1 litro e mezzo di sangue, HB a 7.8 m praticamente un cadavere ambulante... catetere, drenaggio, flebo... Ringrazio alcune ostetriche che mi hanno aiutata nei giorni seguenti, e il reparto di Pediatria che ha accudito mia figlia la prima notte perché io non ero in grado nè fisicamente, né emotivamente.
Non ringrazio di certo la mia ginecologa, che non si è minimamente degnata di rispondere durante il travaglio pur lavorando lì. Si è fatta viva un minuto esatto alla notizia dell'emorragia e nelle visite programmate al reparto; non ringrazio le due "ostriche" che, non accorgendosi della mia presenza, mi hanno definito una moscia a cui serviva un supporto psicologico. A loro ho risposto anche dal vivo, ma mi sono dimenticata di dire due cose: vi auguro di non trovarvi mai nella situazione in cui mi sono trovata io, con il terrore di perdere tutto, compresi un figlio a casa e una bambina appena nata; vi auguro di trovare persone migliori di voi semmai dovreste averne bisogno.

La mia esperienza risale a Dicembre del 2018. Dopo un monitoraggio una settimana dopo il termine previsto per il parto, il ginecologo ritiene opportuno ricoverarmi in quanto la quantità di liquido amniotico stava diminuendo. Il giorno viene effettuata l'induzione con il gel senza che nessuno mi avesse spiegato cosa avrei provato le ore successive. La sera iniziano contrazioni molto dolorose che proseguono per tutta la notte. Vengo visitata più volte da diversi medici, ma il parto rimane a tre centimetri per oltre 10 ore. Imploro l'epidurale (per cui ero risultata idonea) ma non me la fanno fino alla mattina dopo alle 9.00. Alcune ostetriche si sono dimostrate molto umane, mentre altre sono state estremamente scostanti, così come i medici che mi hanno visitata. Ho chiesto in più occasioni perché non intervenissero con un cesareo e ogni volta mi veniva detto che non era necessario e che era molto pericolosa come operazione. Mia figlia è nata il giorno dopo alle 15.30 con parto cesareo di un bel colore viola, con una simpatica polipnea. Risultato: è stata in TIN per dieci giorni, dove sono tutti molto preparati ma non molto umani. Il motivo: prima la polipnea, poi un batterio per cui ha fatto una settimana di antibiotico. Se dovessi fare un secondo figlio, di certo io non tornerei qui.

Sono stata prima di partorire ed ho avuto una presentazione perfetta della sala parto e dello staff, MA quando ho partorito l'ostetrica ad un certo punto ogni tanto usciva lasciandomi da sola, ma non per soccorrere altre persone, ma per stare in compagnia dei suoi colleghi nella stanza a fianco. Se non fosse stato per mio marito che dopo quasi 3 ore di dolori ha chiamato il primario, di sicuro sarei restata lì per altre ore senza partorire.
Durante i pochi ma lunghi giorni in stanza, c'è stato un completo disinteresse da parte di tutto il reparto. Premetto che è stata la mia prima esperienza e che l'unica volta che vedevo del personale era quando portavano il pranzo o la cena.

Ottima competenza medica, ma poca umanità nei confronti di chi vive con grande paura la nascita di una bimbo prematuro. Grandi numeri e poca attenzione ai dettagli.
Per andare a trovare il mio bambino (la neonatologia è distante due piani) un'ostetrica maleducata mi ha detto di sbrigarmi (dopo un cesareo è dura) perchè a loro serviva la carrozzina! Quando ho visto il mio piccolo sono scoppiata in lacrime e le infermiere della TIN mi hanno rassicurata, dicendomi di non dare retta a quell'ostetrica e che, anzi, avrebbero dovuto accompagnarmi prima dal mio bimbo perchè i prematuri hanno bisogno del contatto materno forse più degli altri!
Spero le cose siano cambiate nell'ultimo anno... un sorriso ed una parola valgono molto.