Geriatria Ospedale Conegliano

Il massimo dei voti per questo reparto, il cui personale spicca per efficienza, gentilezza, umanità e passione.
Pur nella non facile gestione di anziani con diverse comorbidità, ho visto sempre accorrere con solerzia in ogni stanza mantenendo, nonostante lo stress del momento, un bel sorriso per tutti.
Ci siamo sentite accudite anche come parenti stretti della ricoverata.
Ringrazio tutti di cuore, nella speranza che ogni reparto possa lavorare allo stesso modo.

Un ringraziamento speciale al Primario di Geriatria Dott.ssa Stefania Volpato. Mio padre F. G. di 93 anni, è arrivato morente al pronto soccorso da una nota RSA per infezione da sepsi batterica e broncopolmonite bilaterale. È stato preso in consegna d’urgenza dal medico e dallo staff di Chirurgia, dove è stato ospitato e seguito umanamente per 12 giorni.
Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine nei confronti di coloro che gli hanno salvato la vita.

Noi familiari eravamo restii ad un nuovo ricovero della mamma a causa di brutte esperienze precedenti. Su consiglio del dott. Massimo Calveri l'abbiamo ricoverata nel reparto di Geriatria, dove ha trovato professionalità e umanità. Una settimana di degenza in cui è stata assistita e curata senza noi familiari (visto il periodo di pandemia) ma con la possibilità di contattarci anche tramite telefonate o video chiamate.
Ringrazio il dott. Calveri e tutte le infermiere dell'ambulatorio vulnologico, in particolare Silvana con la quale abbiamo avuto più volte il piacere di confrontarci.

Comunicazione inesistente. Scarsa attenzione al malato. Nessuna informazione sul trattamento della malattia. Nessuna informazione sul trattamento della malattia. Medico visto solo la mattina della dimissione.

Si fa indispensabile aggiungere alla competenza, umanità ed anche buon senso, visto il loro operato. Per un nostro familiare abbiamo chiesto le dimissioni, per non aggiungere altri problemi, riscontrando indifferenza ai massimi livelli. Hanno mandato l'anziano a casa senza telefonare al familiare, lo hanno tirato giù dal letto ancora con pigiama leggero senza cambiarlo (mese di novembre). Chi sceglie di fare il medico è consapevole che ha a che fare con persone, sopratutto fragili come nel reparto geriatria; pertanto una buona parola, un sorriso, sono sempre ben voluti.

Il personale del reparto è aggressivo, scostante e maleducato. Gli interventi sul paziente, per quanto riguarda l'igiene e l'assistenza, sono molto lunghi e il malato viene lasciato sporco anche per ore. Il giorno dopo il ricovero il mio famigliare è stato lasciato sporco e sudato per tre ore e così il giorno dopo (specifico che era il W.E). Nonostante diamo assistenza mattina, pomeriggio e sera, non sai come muoverti e senti di non essere mai adeguato: o fai troppo, o non fai, oppure ti dicono che hai la badante e che faccia lei. Quando si interviene vieni ripreso perchè ti sei permesso di fare. Il famigliare è in balia degli umori del personale. Il mio famigliare si è preso il virus intestinale e micosi da pannolino, cose che non aveva prima del ricovero. Nel complesso devo dire che la frustrazione è molto alta sia nel malato che nei famigliari. Pur comprendendo la difficoltà di gestire pazienti complessi, mi sembra vengano meno umanità e professionalità. Concordo pienamente con la signora Silvia Trentin.

Profondamente amareggiata per le modalità assistenziali, la scarsa umanità, la maleducazione e mancanza di rispetto di diversi infermieri e OSS, nei confronti dell'anziano e di noi familiari. Ricordo ad alcune delle persone che hanno scelto di lavorare in questo reparto, che dietro ad ognuno dei tanti anziani che vedete sui vostri letti di ospedale, c'è una persona con un vissuto da rispettare. Per cui portate rispetto perché su quel letto di ospedale probabilmente un giorno ci saremo anche noi.
Nella speranza che alcuni di voi ritrovino la passione per questo lavoro che, anche se impegnativo, è pur sempre meraviglioso, e che certi episodi non si ripresentino più.