Gastroenterologia universitaria Ospedale Ancona

Come altri pazienti hanno qui riferito, anche a me il breath test non è stato eseguito quella mattina dalla dott.ssa Bonazzi, che mi ha trattata in malo modo accusandomi di non aver seguito bene la dieta (quando poi ero a digiuno dalla sera prima e peso solo 48 kg...): sarò io una che ha mangiato chissà quanto prima di un esame? Purtroppo siamo sempre noi pazienti che dobbiamo sopportare questi comportamenti. La dottoressa in questione mi ha solo accusato di non aver seguito la dieta e mi ha cacciata in malo modo! Senza spiegarmi e senza stamparmi nulla. Inoltre mi ha fatto inspirare all'interno di un sacchetto senza nemmeno farmi sedere e, appena arrivata, non mi ha nemmeno salutata. Con le borse ancora in spalla ho soffiato nel sacchetto e mi ha detto che non avevo seguito la dieta! Insomma, un trattamento davvero sgarbato.

Non sapendo esattamente chi leggerà questa recensione, mi rivolgo a quanti, come noi, sono/saranno solo utenti del reparto.
4 mesi di lista di attesa prima di effettuare l'esame;
1 giorno di lezione all'università persa;
1 giorno di assenza dal lavoro per accompagnare mia figlia;
gasolio utilizzato...
tutto inutile perché la dr.ssa Bonazzi non ha potuto effettuare il breath test in quanto, a suo dire, la preparazione non è risultata esatta.
Premesso che potrebbe aver ragione (ma qui, allora, andrebbe fatto un documento scritto da ritirare in reparto, così come per la colonscopia, oppure chiarire meglio la storia degli zuccheri nelle caffè o tè, ecc.), non è assolutamente sopportabile essere maltrattati. Cacciati dalla porta in malo modo. Punto. Senza spiegazioni, o chiarimenti, o accorgimenti utili da seguire. Purtroppo la cortesia non è contemplata in nessun contratto di lavoro, così come l'educazione. Ma andrebbe ribadito come non dovrebbe essere permesso di comportarsi male con gli utenti (nel caso dell'ospedale, PAZIENTI).

ASSOLUTAMENTE DELUDENTE IL REPARTO DI GASTROENTEROLOGIA. PERSONALMENTE HO RISCONTRATO INADEGUATEZZA DEL PERSONALE NEI CONFRONTI DELLA PATOLOGIA DI MIO PADRE.