Gastroenterologia Galliera
Recensioni dei pazienti
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Colonscopia da dimenticare..
Colonscopia molto dolorosa perché fatta in presenza di una infiammazione dei diverticoli.
Mai una colonscopia al Galliera! Mi sono trovata malissimo, cosa che non mi era mai successa negli altri reparti di questo ottimo ospedale!
Gastrite atrofica autoimmune
Mi sono rivolta al Dott. Coccia privatamente con in mano esami del sangue dove risultavo positiva agli anticorpi antiparietali e negativa a quelli per la celiachia. La visita è costata € 150,00 per la durata di 3 minuti, il dottore non mi ha chiesto nulla, non si è appuntato nulla, mi ha detto solo che dovevo fare una gastroscopia (altri € 90,00). Con l'esito in mano sono andata in reparto dove, davanti a tutta la sala d'aspetto, mi ha liquidato in 30 secondi dicendomi che sono celiaca, di fare un anno senza glutine e tornare. Vista l'insoddisfazione di tutto, mi sono rivolta al mio endocrinologo (prof. Bagnasco del San Martino) che ha assolutamente escluso la celiachia. Ora sono in cura con la Prof.ssa Bodini e la Dott.saa Marabotto del San Martino che, rifacendomi la gastroscopia, mi hanno riscontrato la gastrite atrofica autoimmune (come gli esami del sangue già dicevano, peccato che il Dott. Coccia non li abbia guardati).
Visita gastroenterologica
Oggi mia figlia ha fatto una visita col dottor Mauro dalla Libera e ci siam trovate malissimo sia come cortesia, sia a livello umano. Soddisfazione zero, aveva la luna storta e poca voglia di lavorare; riguardo a quello che ci è stato detto, potevamo andare in una comune farmacia e non solo ci avrebbero detto detto la stessa cosa, ma avremmo anche risparmiato i 30.66 euro. Esperienza negativa da non ripetere.
ERCP stent biliare per tumore ai dotti
Premetto che mia nonna era diabetica dall'età di 50 anni circa e da parecchi anni era insulinodipendente, di conseguenza i suoi reni non erano in ottimo stato e da tempo assumeva diuretici per scongiurare l'insufficienza renale.
A settembre 2013 si sottopone a esami del sangue e la cosa che ci salta subito all'occhio e ci fa rizzare i capelli sono le gammaGT alle stelle. Dopo tac, risonanze eccetera, il verdetto: tumore ai dotti biliari. Il medico di famiglia consiglia di rivolgerci a un suo amico gastroenterologo del Galliera, il quale propone uno stent applicato tramite Colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (ERCP) per ridurre la stenosi dei dotti provocata dal tumore. Da subito abbiamo detto al dottore che non ci sembrava il caso far operare la nonna, già compromessa fisicamente e che, anche se sapevamo che le restavano pochi mesi, non ci piaceva l'idea di torturarla con procedure che tanto sapevamo non essere curative, ma solo palliative. Il dottore sembrava quasi stupito dalle nostre affermazioni, quasi ci ha fatto sentire in colpa, come se stessimo facendo del male alla nonna, affermando: "eh ma signora lo stent è da fare! Almeno per rendere dignitosa la vita che ancora le rimane!". E così decidiamo di farle mettere questo stent. Il 29 ottobre mia nonna viene ricoverata dapprima in day hospital e portata in sala operatoria. Ci tengo a precisare che mia nonna ha sempre avuto un discreto appetito e che quella mattina voleva una brioche alla crema! Dopo l'intervento esce un medico che ci spiega che la situazione era peggio di quello che si aspettavano e che secondo lui era necessario applicare un drenaggio esterno, ma che avrebbero valutato la cosa nei giorni successivi. Dopo 3/4 giorni tramite ecografia vedono che lo stent era tappato, infatti la bilirubina nel sangue si alzava invece di scendere (prima del ricovero era 2,3, in pochi giorni è arrivata a 13 e passa). Passano i giorni e tutto tace, continuano a prelevare sangue ma 'sto benedetto drenaggio continua a non essere fatto e intanto la bilirubina si alzava e i suoi reni soffrivano. Dopo 10 giorni dall'intervento mia nonna comincia a vomitare ad avere conati e a non alzarsi più dal letto, diventa inappetente, ma nessuno si preoccupa di niente, anzi, davamo fastidio quando chiedevamo spiegazioni! Eh è normale! Cosa pretendete... Come dicevo all'inizio, mia nonna assumeva regolarmente diuretici perché rischiava insufficienza renale grave ed edema polmonare, prendeva il lasics più un diuretico più forte che si chiama zaroxolyn. La cosa curiosa è che i medici non sapevano cosa fosse lo zaroxolyn e non ne avevano a disposizione, così abbiamo provveduto a portare il farmaco da casa poiché a maggio, in seguito alla sospensione di questo farmaco, aveva avuto uno scompenso e quindi ci siamo raccomandati più volte che nonna doveva assolutamente prendere lo zaroxolyn. Ebbene, parlando con un'infermiera (una delle poche disponibili) ho scoperto che erano giorni che mia nonna non prendeva più il suddetto farmaco, avevano modificato la terapia e le davano solo il lasics. Dopo una ventina di giorni dall'intervento le mettono il drenaggio esterno che drena la bilirubina all'esterno e che fa il suo effetto; infatti il colorito diventa meno giallo e lei accusa meno nausea e prurito. Troppo tardi però, ormai la bilirubina l'aveva intossicata e i suoi reni hanno smesso di funzionare, per giorni è stata alimentata con le sacche, le hanno applicato il cerotto di morfina, l'hanno riempita di sedativi e antidolorifici! Il 20 novembre alle 18.40 mia nonna ha chiuso gli occhi per sempre.
Sono consapevole del fatto che sarebbe morta lo stesso, ma credo anche che se non si fossero accaniti tanto, avremmo trascorso ancora un Natale insieme e lei avrebbe avuto la sua brioche alla crema! Quella che ha fatto secondo loro è una morte dignitosa??? Imbottita di morfina e sedativi??? E perché hanno interrotto la sua abituale terapia senza informarci???
Concludo parlando del personale infermieristico, su tutti ce n'erano due che svolgevano il loro lavoro con professionalità; le altre si mostravano scocciate alle nostre richieste e si infastidivano perché chiedevamo di farle le notti.
Endoscopia digestiva?
Mia suocera è stata ricoverata per ben 2 volte in questo reparto, per una stenosi delle vie biliari, dove è stata sottoposta per ben 4 volte ad ERCP prima di poter giungere ad una diagnosi certa (colangiocarcinoma dell'ilo?); inoltre senza riuscire a drenare il ristagno biliare, inducendo quindi un'infezione molto grave e un forte ittero.
Oltre a dimostrare limitate capacità in endoscopia biliare, dove non avevano le competenze necessarie per operare con successo data la zona della stenosi, hanno perso tempo (quasi 3 mesi complessivi), non si riusciva a capire che cosa intendessero fare.. unitamente ad una poca disponibilità a fornire informazioni chiare ed univoche; soprattutto avrebbero potuto indicarci i centri di maggiore specializzazione per queste patologie, cosa che ho dovuto scoprire su internet.
Credo che questo non sia un modo serio di comportarsi e denuncia scarsa professionalità e scarsa sensibilità verso il paziente e i familiari.
Colonscopia
Ho letto la recensione prima su quel dottore. sono felice per l'esperienza della signora, peccato che io non possa dire altrettanto nei confronti di mia figlia di 26 anni. Le ha fatto una colonscopia senza un minimo di anestesia e, trovando una proctite erosiva, non ha nemmeno effettuato una biopsia. Poi ha pensato di farla in narcosi e con infiammazione non ha voluto eseguire una biopsia; le è stata data una terapia con cortisone e mesalazina e dimessa con colon irritabile. Dico solo che ora è seguita in un centro per le malattie croniche intestinali.
Diagnosi sbagliata
Mia figlia è stata seguita da un dottore di questo reparto e ha fatto per ben due volte una colonscopia senza mai eseguire una biopsia, nonostante vi fosse notevole iperemia nel colon. La diagnosi del dottore è stata di colon irritabile, terapia: mesalazina. Dopo un paio di mesi, in seguito a una colica fortissima, è stata ricoverata in un altro centro, ha dovuto ripetere la colonscopia e siamo in attesa della biopsia. Aggiungo che sono state rilevate due ulcere al retto ed è stato effettuata una eco delle anse intestinali (il dottore del Galliera mi aveva detto che l'eco non serviva ed ero solo troppo ansiosa), dove è risultato un ispessimento di un'ansa. Mi sono rivolta all'urp del Galliera per denunciare la situazione, ma loro le segnalazioni le prendono entro 60 giorni dall'accaduto. Per educazione non metto il nome del dottore che l'ha seguita.
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