Endoscopia Digestiva Ospedale Tivoli

In seguito alla presenza di sangue occulto nelle mie feci, scoperto grazie allo screening regionale, mi sono recata presso il reparto di endoscopia digestiva per sottopormi ad una colonscopia. Mi hanno fatto sdraiare sul lettino con tutte le scarpe senza la minima attenzione igienica; invece del Midazolam (farmaco previsto secondo quanto scritto nel referto) mi è stato iniettato del Valium (così mi ha detto l'infermiera) in dose minima che non è servita assolutamente a raggiungere la giusta sedazione. Nel referto hanno scritto che l'esame è stato interrotto per intolleranza della paziente e mi hanno consigliato di sottopormi ad un clisma opaco (esame ormai obsoleto). Alcuni giorni fa mi sono sottoposta ad una nuova colonscopia affidandomi al dottor Quintigliano. Il tutto è avvenuto in maniera perfetta, non ho avvertito alcun dolore e la sonda è arrivata tranquillamente fino all'intestino ceco. Fortunatamente il mio intestino sta benissimo. Concludo dicendo che mi sta bene l'idea dello screening, ma vorrei che poi tutto funzionasse per il meglio fino alla diagnosi finale, affidandosi a personale più preparato e non risparmiando sulle dosi del medicinale.

Mi sono prenotata con il CUP regionale presso l'Ospedale di Tivoli per una colonscopia in sedazione, in intramoenia, e dopo la necessaria preparazione per l'esame, durata 4 giorni e comprendente una dieta e digiuno con bevanda (purga) di 4 lt. da bere il giorno prima, mi sento riferire oggi, dopo aver atteso inutilmente 1 ora e mezza fuori del reparto, che la Dott.ssa De Angelis era impegnata in un convegno. Le impiegate dell'Ufficio Amministrativo mi hanno riferito che la Dott.ssa aveva avvertito tutti i pazienti ma io, pur avendo fornito i miei recapiti all'operatore del CUP, non ho ricevuto nessuna telefonata nè al telefono fisso e nemmeno al mio cellulare. Sono molto amareggiata del pessimo servizio che è carente in quest'ospedale anche per le prestazioni a pagamento. E' necessaria una maggior attenzione e rispetto da parte del personale sanitario verso i pazienti.

CIRCA UN ANNO FA, PASSANDO PER IL CUP NAZIONALE, PRENOTAVO UNA ENDOSCOPIA, SPECIFICANDO CON SEDAZIONE PROFONDA, QUINDI EFFETTUAVO I CONTROLLI E LA PREPARAZIONE DI RITO. MA CON SORPRESA, DOPO CIRCA UN ANNO DI ATTESA, IL GIORNO DELL'ESAME, NEL MOMENTO IN CUI DOVEVO FARLA, MI VENIVA DETTO CHE QUEL GIORNO SI FACEVANO QUELLE NON IN SEDAZIONE. ALLE MIE RIMOSTRANZE, LA GIUSTIFICAZIONE ERA QUELLA: PRENDETEVELA CON IL CUP. ASSURDO, QUASI UN ANNO PER FARMI DIRE SOLO QUESTO ED IL DISAGIO SUBITO ED I SOLDI PERSI. MA CHE IMPORTA, NON E' CAPITATO A LORO, E' PURTROPPO CAPITATO A ME! LA RABBIA E' TANTA, MA SOPRATUTTO E' DELUDENTE ANCHE LA RISPOSTA DATA DALLA DOTT.SSA DE ANGELIS: PRENDETEVELA CON IL CUP. PERCHE' NON SE LA PRENDE LEI CON IL CUP? PERCHE' NON HA ALMENO ALZATO IL TELEFONO E CHIESTO SPIEGAZIONE AL CUP E COMUNQUE PERCHE' NON HA RIMANDATO L'ESAME NEL GIORNO IN CUI VENIVA FATTO CON LA SEDAZIONE??? CHE TRISTEZZA.
ALTRA COSA CHE PER ME E' MOLTO IMPORTANTE: L'ASPETTO UMANO. MENTRE ASPETTAVO PER L'ESAME, UN'INFERMIERA CON FARE QUASI POLIZIESCO MI CHIEDEVA: CHE ESENZIONE E' QUESTA!!! MA CHE PENSAVA CHE AVESSI MESSI IO L'ESENZIONE? POI LA COSA VENIVA CHIARITA MOSTRANDO IL RELATIVO FOGLIO IN ORIGINALE. MA NON SOLO, QUANDO ERO "SE CE LA FA A FARLA NON SEDATA". MA CHE VUOL DIRE, SE IO AVEVO CHIESTO DI FARLA SEDATA CI SARA' STATO PURE UN MOTIVO. COMUNQUE MI SPIACE NON POSSO SOLO CHE DARE UN GIUDIZIO PESSIMO DEL PESSIMO.