Endocrinologia 1 Ospedale Pisa
Recensioni dei pazienti
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Visita endocrinologica per gozzo
Un’eccellenza dicevano, ma dove?
Personalmente ho trovato scarsa cortesia e confusione.. gente che aspettava 6-7 ore senza che le si dicesse nulla; poi durante la visita sono stata trattata senza umanità, mi sono sentita un numero e basta. Le faremo sapere dicono, ma poi passano mesi e non sai nulla.. vergognoso davvero.
Nessuna cura
Che bello essere stata non curata in quello che qualcuno ancora chiama reparto d'eccellenza! Dopo tante analisi e visite a pagamento, dopo più di un anno, senza alcuna cura prescritta e con medici che troppo sperso mi sono parsi un po' superficiali a valutare i miei sintomi, questi sintomi nel tempo sono peggiorati e mi trovo ancora una volta a richiedere una visita. Naturalmente bado bene a non incappare nello stesso professore e assistenti, ma chissà se sarò più fortunata!!! Certo che doversi affidare alla fortuna cieca per avere una diagnosi, e soprattutto una cura, e ritrovarsi con i problemi della salute ancora più gravi, mi fa dubitare che questo centro di endocrinologia sia l'eccellenza di cui si favoleggia. Appunto: che sia tutta una favola?!
Il mio commento non cambierà nulla (una poetessa ha scritto "le mie poesie non cambieranno il mondo") ma magari a qualcuno queste osservazioni possono servire. Chi legge questi commenti? Anche una direzione sanitaria? E poi noi pazienti siamo considerati degli eterni insoddisfatti, che non rispettiamo i "luminari" della medicina? Personalmente ho letto altre recensioni negative su questo servizio, e invece la direzione le ha mai lette? Ripeto: nessuna cura e con sintomi peggiori nel tempo.
Termoablazione laser nodulo tiroideo
Se questo è il centro migliore d'Italia, siamo messi male. Il reparto vecchio e obsoleto. Aria condizionata centralizzata (controllata da non si sa chi) veramente troppo alta. Entri per curarti esci con la polmonite e poi si parla di risparmio energetico e di inquinamento. Ecco lo spreco dei soldi pubblici. Con la conseguenza di gente che ha dormito in corridoio e sulle poltrone nonostante i letti liberi ma impossibilitati per il freddo artificiale. È una vergogna.
Oramai la sanità pubblica è in decadenza
Vado in questa struttura perché ritenuta una struttura di riferimento nazionale. In sala di attesa c'erano persone da tutta Italia e la cosa mi rincuora. Dopo 1000 km. di viaggio, hotel e tutto il resto, pensavo "forse ne è valsa la pena". Dopo una trafila lunghissima vengo visitato. La dottoressa esordisce chiedendomi da dove venissi. Subito mi fa: il prof. xxxxxx fa studio anche a Roma in una clinica privata xxxxx, le dò il numero senza che faccia tutti questi km. Rimango letteralmente tra lo sconcerto e la delusione. Per il resto nulla di che. Alle domande i dottori qui non rispondono e, essendo una struttura universitaria, con gli specializzandi che provano a farti le ecografie. Per il resto, tanta freddezza.
Davanti a qualche studio di dottori, forse visto il numero di pazienti, ma forse per l'esasperazione dei pazienti, ci sono le guardie giurate subito pronte a calmare gli animi. Se il motivo di tutto questo è scoraggiare le visite presso questa struttura, ci sono riusciti. per quanto mi riguarda andrò a visita privata, ma non dal prof. xxxxx.
Visita di controllo
Ho subìto l'asportazione totale della tiroide presso l'ospedale della mia città (da un anno), ma ho voluto fare un controllo presso il centro dell’ospedale di Cisanello, di cui mi avevano parlato molto bene, in quanto continuo ad ingrassare, avere dolori vari ed astenia.
Ho fatto la visita privatamente il 10 ottobre 2016 dalla dott.ssa Elisei Rossella, che mi ha prescritto delle analisi che ho fatto nella mia città, inviatele successivamente per mail a novembre 2016.
Ho cercato di contattarla per telefono, per e-mail, ma ad oggi 28/03/2017 non ho ricevuto alcuna risposta.
Tenendo presente che abito nelle Marche, ho dovuto prender le ferie e spendere diversi soldi per arrivare e pernottare a Pisa, oltre che pagare la visita intramoenia.
Questo per far notare che nel centro, senza il prof. Pinchera, i pazienti non vengono considerati..
"Lei è una paziente perdente", niente cure.
Per un esoftalmo dovuto ad un morbo di Basedow, ho prenotato una visita privata endocrinologica. Ad una ragazza di 28 anni con un'oftalmopatia appena iniziale, la dottoressa ha avuto il coraggio di dare la seguente sentenza: "lei ha un'oftalmopatia autoimmune. È una malattia che fa uscire gli occhi delle orbite. Ieri un paziente mi ha chiamato dicendo: dottoressa, mi sono usciti gli occhi, ce li ho in mano". Mentre parlava così, la "dottoressa" mimava le mani a coppetta che reggevano gli occhi.
Sono uscita e mi sentivo sola, ero sotto schok. Il giorno seguente, visita ambulatoriale: "lei è una paziente perdente". Chiedo cosa significhi e mi rispondono "che non guarirà secondo le nostre esperienze e statistiche". Pertanto, no terapia.
"Ma allora i miei occhi?", domando.
"Li lasci uscire".
Gli si abbasseranno le statistiche dell'ospedale? Non lo so, ma questa non è gente degna d'esser chiamata medico. Comunque: sono andata in un altro centro. Ho fatto una forte terapia cortisonica. Ho di nuovo da anni i miei occhi, che non stanno nelle mie mani ma al loro posto.
Tiroidite autoimmune
Sono stata ieri al Cisanello - Endocrinologia 1 - per una prima visita alla tiroide, pur avendo ormai da un anno la diagnosi, ma volevo fare il controllo periodico presso questo centro di cui mi avevano parlato molto bene.
La mia valutazione è invece pessima perchè la visita è stata fatta in maniera molto sbrigativa, senza ecografia e solo con un prelievo ematico per escludere altre malattie autoimmuni collegate alle tiroidite.
Il momento più assurdo di tutta la visita è stata l'auscultazione del cuore, avvenuta molto frettolosamente e "da sopra" canotta e reggiseno imbottito, chissà cosa avrà sentito...
Poi, a seguito di una veloce palpazione alla tiroide, mi viene riferito che la stessa è molto piccola, quando invece dall'endocrinologo di Prato mi ha sempre detto che è più del doppio di quanto dovrebbe essere e che per tale motivo deve essere ricontrollata almeno ogni 2-3 mesi.
Mi ha detto di rivederci tra 1 anno e alla mia domanda: "come mai dottoressa, se va tutto bene, io continuo ad ingrassare, a perdere i capelli e ad avere disturbi del sonno?"
La risposta: " A questa domanda non so rispondere"!
Bene, ottimo, e questa sarebbe la sanità pubblica, menomale che non venivo da lontano, come altri, se non ci avrei rimesso parecchi soldini.
Prima visita
Parlavano tutti bene di questo centro, ma senza il Prof. Pinchera sono ormai peggiori degli altri ospedali. La mia esperienza è stata pessima. Dopo un controllo nella mia regione mi sono recata a Pisa per effettuare la prima visita, nella speranza che mi facessero degli esami più approfonditi. Sono sfortunatamente incappata in una dottoressa antipatica, presuntuosa e incompetente, che dopo una breve anamnesi, senza aver effettuato la palpazione della tiroide, mi ha consigliato una cura a base di ferro, liquidandomi in quattro e quattr'otto con un fare anche derisorio e sarcastico, perchè secondo lei non avevo nulla. Infatti noi poveretti facciamo migliaia di chilometri e spendiamo un capitale perchè ci piace sentirci dire che non abbiamo nulla. Non convinta di questa banale diagnosi, ho effettuato una eco che ha evidenziato un nodulo. Alla faccia della cura di ferro!!!
Se volete un consiglio, quando andate lì per la prima visita, poichè siete stati sicuramente indirizzati da un altro medico, premunitevi di impegnative per ecotiroide e dosaggi ormonali: eviterete, nel caso ce ne fosse bisogno, di fare un altro viaggio e spendere altri soldi.
Che delusione
Mi avevano parlato di un centro di eccellenza per l'endocrinologia. Questo era vero ai tempi di Pinchera, ma mi spiace dirlo, non lo è certo adesso. Ho trovato il massimo della disorganizzazione e della maleducazione.
Nulla da dire sul medico endocrinologo incontrato: competente ed educato, ha spiegato bene tutti i risvolti della situazione, riguardo ad un grosso nodulo per il quale l'ago aspirato aveva dato esito incerto.
Mese di gennaio: dopo vari solleciti, visita per la calendarizzazione dell'intervento. Una barca di soldi per i vari accertamenti, vedo vario personale medico ma nessuno mi dice chi mi opererà... Arriva comunicazione programmazione intervento. Va bene il regolamento, ma non è necessario che alla porta ci siano due cerberi che non parlano, bensì sbraitano per comunicare ai parenti che non possono entrare, salvo poi chiedere ad uno degli stessi di andare a cercare la cartella clinica perché l'ospedale, che aveva programmato l'intervento, non si era sentito in dovere di acquisirla. Giro e file per avere la cartella clinica. Dopo qualche ora intervento operatorio, senza la possibilità di vedere mai in faccia che mi ha operato o di saperne il nome. Giorno successivo, dimissioni, e qui viene il bello. Il paziente operato viene mandato al Cup e, dopo una fila di mezz'ora, gli viene consegnato il foglio di dimissioni. Ma non dovrebbe darlo il reparto, anzi, il medico che l'ha operato?
Poi l'operato viene inviato in altro edificio, abbastanza lontano rispetto a quello in cui si è operato, per cercarsi l'endocrinologo. Cercarsi non è un eufemismo, in quanto nel foglio dimissioni viene indicato edificio 7 piano terra.
Qui, dopo aver vagato cercando qualcuno che ti desse un'informazione, con modi poco cortesi viene comunicato che l'endocrinologo si trova al 1° piano.
Altra attesa di mezz'ora, poi esce dall'ambulatorio un medico, almeno ha dichiarato di esserlo, che dice di andare al piano di sotto perchè l'endocrinologo si trova lì.
Al piano terra, dove ero già stata, altra fila per sapere dove si trova questo endocrinologo.
Nessuno ne sa nulla e si dice di aspettare.
Dopo mezz'ora i nervi saltano e chiedo all'infermiera di andare a chiamare subito questo endocrinologo, con minaccia di denuncia, perché una persona appena operata non può girare per due ore perché non c'è nessun collegamento tra i vari settori - e questo, nell'epoca della telematica, fa proprio ridere.
Alla fine l'endocrinologo arriva e consegna il foglio delle prescrizioni (medicinali da prendere, esami da fare etc).
Per avere il referto dell'esame istologico qui ci vuole un mese.... sic, sic , sic e dopo aver visto le notizie in televisione spero solo che non mi mandino il referto di un altro.
Caro Presidente del Consiglio, se vuoi sburocratizzare l'Italia e riorganizzarla, comincia dagli ospedali della tua Regione.
Mi spiace dirlo, ma è stata una esperienza bruttissima e non consiglio a nessuno di operarsi in questa struttura.
Critica
Io da stamattina alle 07.30 sono abbandonato in una barella al pronto soccorso, poichè l'esame dell'ago aspirato sembra non essere andato al meglio.
In un primo momento mi hanno abbandonato nel reparto dell'esame per 4 o 5 ore, dicendomi che doveva arrivare una dottoressa endocrinologa per decidere cosa fare. La dottoressa non è mai arrivata... Dopo hanno deciso di trasferirmi al Pronto soccorso ed ora sono ancora in attesa di una risposta.
Conclusione: io sono sempre al pronto soccorso abbandonato e digiuno da stamattina.
Vergognatevi...avete una struttura disorganizzatissima.
Delusa
Una profonda delusione in tutto, soprattutto sul lato umano!
Tempi di attesa lunghissimi, scarsissima organizzazione e molta arroganza da parte di tutti. Un elogio invece al reparto prelievi del sangue! Ho aspettato quasi tre ore, ma almeno sono stati gentili.
Un velo pietoso sull'agoaspirato! Doloroso e praticato da una mano femminile.. decisamente pesante! Premetto che ho fatto altri agoaspirati in passato nella mia città e non ho avuto nessun problema. Sono stata rauca e dolorante per tre giorni!
Pensavamo con mio marito al Prof. Pinchera, una splendida persona e un medico eccelso che, purtroppo, non c'è più! Dovrebbero seguire il suo esempio, a partire da quella luce, amore e rispetto che sprigionava verso chiunque.
Non la consiglio!
Avevo fatto una visita col prof. Giani nel settembre 2009 per accertamenti per problemi della tiroide, dato che soffro da apnea del sonno e la tiroide era ingrossata. Si doveva vedere se era il caso di toglierla o no. Lui ma ha detto di ricoverarmi per fare una lunga lista d`esami, prima di decidere se fare un intervento. Ero prenotata per il febbraio seguente. Sono stata lì per 10 giorni (venivo da Napoli, pero chiaramente, non sono italiana) perchè gli esami non erano nemmeno prenotati. Ho passato ore nei vari corridoi e sale d'attesa. Pensavo: com'è possibile che un ospedale sia considerato uno dei migliori, se non è possibile nemmeno organizzare gli appuntamenti? Sono stata mandata a casa con la promessa di ricevere "la cura" fra 2 mesi. Cosa che non è mai arrivata. Dopo quasi 12 mesi, lettere dal mio medico e telefonate, sono riuscita ad avere i risultati SOLO dopo aver minacciato procedimenti legali. Dopo tutto questo, il problema iniziale non era nemmeno stato considerato. Mi avevano prescritto una dieta. Non ho mai visto un ospedale cosi disorganizzato ed inefficiente.
La eccellenza della mala sanità
L'appuntamento per l'operazione era fissato per ieri 6 giugno alle 7.30. Dopo ore di attesa finalmente mia madre è stata chiamata per le pratiche del ricovero ma, a causa di ritardi vari, è stata rispedita a casa con l'indicazione di presentarsi il giorno dopo alla stessa ora, per poter finalmente essere ricoverata. Premetto che non siamo di Pisa ma veniamo da Amalfi. Come concordato, alle 7.00 mia madre e io ci presentiamo in ospedale, fiduciose che da li a poco si sarebbe risolto tutto... Macché! Ho dovuto litigare nel vero senso della parola per far avere a mia madre il letto che le spettava da 24 ore! La signora di turno alla reception mi ha fatto vedere l'elenco con l'assegnazione dei posti, mia madre avrebbe dovuto avere il letto 19... chissà come mai sul nome di mia madre era stata messa una bella riga... Chissà a chi è andato il letto 19 destinato a Torre Maria Rosaria! Alle 12.30 finalmente le viene assegnato il posto, tempo 5 minuti e mia madre è stata avvisata di prepararsi per l'intervento che si sarebbe dovuto svolgere di li a poco. Sono le 18.41 del 7 giugno e dopo 24 ore di attesa non so ancora se mia madre è stata operata o meno! Che tipo di eccellenza sarebbe questa??? Di eccellente non c'e nulla! Solo la maleducazione del personale che, con copioni imparati a memoria, ti dice che non si sa ancora nulla e che non c'e nessuno a cui poter chiedere notizie. Complimenti!
una fabbrica disorganizzata
non è proprio possibile aspettare 6 ore fra il prelievo di sangue e l'agoaspirato!!!! ore interminabili di attesa in un reparto sovraffollato, medici supponenti che non ti dicono neanche buongiorno... aspetto i risultati da 3 settimane e ancora non arrivano. Per efficienza siamo in pieno medioevo..
delusione
tempi di attesa troppo lunghi non fanno altro che peggiorare la situazione, sino a quando perdi la fiducia che inizialmente avevi riposto nei medici e in tutta la struttura; e poi alla fine perdi anche l'occhio per la lesione del nervo ottico, che poteva benissimo essere valutato molto prima se fossero stati meno superficiali e avessero avuto un po' di umanita'.. RAPPORTO PAZIENTE -MEDICO NON ESISTE, a mio parere FONDAMENTALE PER ANDARE AVANTI E COMBATTERE LA MALATTIA.
Endocrinologia ospedale Cisanello Pisa
Estrema disorganizzazione che vanifica tutte le competenze che, probabilmente, hanno. Prima visita durata 5 minuti giusto per segnare un prelievo e un'eco tiroide, 9 ore di attesa per fare questi due esami e prossimo appuntamento fra 5 mesi. Mi chiedo: che valore avranno gli esami fatti oggi, 13 giugno?
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