Ematologia Policlinico Milano

A mio avviso potrebbe essere migliorata la sala d'attesa per renderla più funzionale, e la segnaletica per l'accesso alla registrazione e sale di visita.

Ho scoperto nel 2017 di avere la leucemia linfatica cronica donando il sangue.
Sono stata subito presa in carico (in agosto) dal Policlinico di Milano, reparto Marcora per le malattie del sangue.
Ho consultato tutti i luminari della materia e tra questi il Dott. Gianluigi Reda, certamente il più competente e professionale. Poiché i valori sono cresciuti, si è reso necessario un ciclo di chemioterapia, che ho iniziato a febbraio e concluso a luglio 2021. A ottobre la notizia: remissione completa!
Ringrazio di cuore il Dott. Reda e gli specializzandi Noto e Metiello, ma anche gli infermieri e gli OSS, tutti meravigliosamente professionali e gentili. Grazie!

Ottime competenza, professionalità ed assistenza.

Sono in cura presso il "Marcora" dal 1987 per LLC e sono ancora qui grazie alla professionalità dei medici tutti ed in particolare del Prof. Agostino Cortelezzi e del Prof. Baldini.

Dal lontano 2001, anno in cui scoprii la mia malattia, sono in cura presso il policlinico di Milano al padiglione Marcora diretto dal Prof. Cortelezzi e non finirò mai di essere grato al suo staff e alla sua professionalità; è una persona
capace di infondere fiducia e serenità e con una preparazione e competenza veramente notevoli.

Sono entusiasta della competenza dei medici ed infermiere, della gentilezza con cui trattano i pazienti, dell'organizzazione del reparto. E ci tengo a rendere nota ad amici e conoscenti la qualità del servizio che mi viene corrisposto. Grazie.

Alcuni commenti/opinioni mi lasciamo molto perplesso. E' da ben quasi 29 anni che sono in cura presso il Dipartimento di Ematologia "Marcora" per una forma di leucemia linfatica cronica.
Il personale medico è di grande eccellenza, esiste l'attenzione al paziente che non viene mai lasciato solo. All'inizio della diagnosi, nel lontano novembre del 1987, ho appalesato tutta la mia ansia. Avevo quarantanni ed una figlia di 15. Ero all'apice della mia carriera. Con l'aiuto delle terapie non invasive, ma solo per bocca e attraverso la professionalità dei medici, piano piano sono riuscito a controllare la mia ansia e le mie paure. L'attuale Direttore del dipartimento è il Prof. Agostino Cortelezzi, che non solo è dotato di importante professionalità, ma fa anche fa crescere gli specializzandi, giovani che hanno scelto l'ematologia, una delle discipline tra le più difficili: bisogna essere dotati di una specifica preparazione anche sotto il profilo della medicina internistica. Onore quindi al Direttore Prof. Cortelezzi e a tutto il suo staff, con particolare riferimento al Dott. Reda.
Renzo Saitta

Mio marito è seguito da oltre 10 anni per un mieloma multiplo.
Oltre a ricevere le migliori cure, abbiamo sempre ricevuto un trattamento di massimo rispetto, siamo stati davvero seguiti e ascoltati.
Sono convinta che, senza la competenza e attenzione dei medici, ma anche degli infermieri, che lo seguono, mio marito non ci sarebbe più.
Loredana Ristori

L'umanità non è contemplata. Per il resto la competenza da sola non basta a curare. Se si sceglie di essere medici, non si può essere solo dei tecnici. Esperienza molto negativa. Mio padre è stato letteralmente "buttato fuori" e dirottato presso un servizio di geriatria non sufficientemente valido per la sua patologia e pertanto lasciato senza le debite cure.

Grazie!
Che altro dire, non ci sono parole per chi ti regala dieci anni di vita.
E la speranza di continuare in benessere e salute ancora a lungo nonostante l'età avanzata.
Il fortunato incontro con la Dottoressa Alessandra Iurlo mi ha permesso di affrontare con serenità e fiducia la diagnosi severa di Policitemia Vera.
La competenza, professionalità, attenzione assidua, passione per la ricerca, capacità di rapportarsi col malato e la "grinta" decisionale della Dottoressa, mi hanno aiutato a superare il difficile impatto con la malattia e... a dimenticare di averla.
Il mestiere del medico, quando è un buon medico, è il più bel mestiere del mondo! E' davvero un incontro fra uomini di buona volontà. Ti allarga il cuore e ti riconcilia col genere umano!
Grazie!
Paolo Franzini Tibaldeo

Alcuni elementi del personale infermieristico, preciso alcuni, hanno avuto un comportamento non professionale arrogante e borioso, rispetto ad una patologia molto grave e comportante l'allettamento del paziente. La non umanità, o forse solo pura ignoranza sulla patologia stessa e i suoi effetti, ha reso ancora più terribile il ricovero. La disumanizzazione che ho sofferto insieme al mio caro in questo reparto è stata pessima. Il medico a cui è stato affidato il mio caro si è mostrato umano, ma non all'altezza della situazione specifica. Al contrario, ho avuto un'ottima impressione del reparto di neurochirurgia del medesimo policlinico per il personale medico e per il personale infermieristico, altamente specializzato e umano. Questa è stata la mia esperienza personale.

Sono stata ricoverata per 32 giorni, dei quali 16 in questo reparto.
Avevo solo 18 anni e 6 mesi e forse anche grazie alla mia giovane età mi hanno preso tutti in simpatia.
Gli infermieri sono cordiali, simpatici e sempre disponibili anche quando chiamate 5 volte di fila (sì, è successo davvero nel giro di 3 minuti).
I medici sono molto competenti, l'equipe è ben formata e soprattutto le informazioni vengono date all'assistito in maniera semplice e comprensibile.
Gli OSS sono simpatici, cordiali non sforzano le persone, non mettono fretta.
Il reparto è ben organizzato e io sono ancora viva ^.^

A prescindere dal personale infermieristico, che ha sempre dimostrato profonda umanità e calore verso tutti i pazienti, manca del tutto il rapporto medico- paziente che, almeno nei casi seguiti dalla stessa dottoressa e a detta anche di altri pazienti, si limita a mere formalità di saluto, mentre stronca puntualmente ogni tentativo di ottenere informazioni specifiche sui risultati degli esami (aspirato midollare compreso).
Peraltro, mi è stata dimostrata una totale disinteresse per una patologia minore del sangue (4 gravissime carenza di ferro e ferritina), che mi hanno prostrato per lunghi mesi dato che "la terribile stanchezza" veniva liquidata come male comune per chi vive in una città come Milano.