Ematologia Oncologica Istituto Tumori Napoli
Recensioni dei pazienti
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Sul Dott. Filippo Russo
Le cinque stelle in competenza e assistenza sono ampiamente meritate dal dott. Filippo Russo, un medico straordinario che ho conosciuto 4 anni fa allorché curò mia figlia affetta dal Linfoma di Hodgkin. Si è prodigato da subito pur non conoscendoci e nei 4 mesi (da marzo a giugno 2015) di chemioterapia non ha mollato un solo istante mia figlia e noi, chiamati a indirizzargli via email i risultati delle analisi ematiche richieste dal protocollo, ben prima della data fissata per le sedute. Fu così che senza indugio la paziente venne sottoposta ad una trasfusione che le salvò la vita, e ciò a fronte di battibecchi interni e benché il da farsi abbia conosciuto numerose battute di arresto, o più esatto dire confusione tra ruoli, terapie, somministrazione di farmaci. Il dott. Russo prese le direttive con tenacia e perseveranza, bloccando o promuovendo con rapidità e perspicacia farmaci e terapie casalinghe mirate, ed ebbe ragione: ad appena 2 mesi dall'inizio della chemio, la Pet non mostrò alcun focolaio e nonostante una ragionevole prudenza auspicata dai canonici 5 anni di remissione del male, tutti noi capimmo che la guarigione era vicina. Fu quello un gran giorno in cui le nostre lacrime assunsero i colori dell'arcobaleno, la fine della tempesta perfetta. Sembra adesso una data lontana, ma i controlli semestrali che sosteniamo dal dott. Russo tuttora servono a ricordarci che la guarigione da un male che continua a mietere vittime, consiste in primis nell'affidarsi con incrollabile fede nelle mani di chi interpreta i nostri stati d'animo, paure e pensieri, con il sorriso dell'ottimismo ma con estremo rigore destreggia e mobilita tutti gli strumenti che la Scienza gli fornisce con innegabile padronanza, avocando a sé le scelte improcrastinabili e risolutive.
Interessantissimo a tal proposito il suo libro - La città sospesa: le indagini del commissario Falco - che si può acquistare su Amazon e che riporta numerose riflessioni sul vero ruolo o meglio sulla Missione del medico.
Ringrazio il dott. Filippo Russo per averci restituito nostra figlia e ringrazio QSalute perché è una piattaforma trasparente che dà voce agli ammalati e ai loro familiari.
Agosto 2013 - Linfoma non Hodgkin
Salve a tutti, riporto la mia esperienza di alcuni mesi fa presso l'ospedale Pascale di Napoli. Mio padre è morto senza neanche iniziare l'iter terapeutico necessario, in quanto è stato ricoverato con ittero al fegato, per cui non è stato possibile fare la chemio, che viene smaltita dal fegato stesso.
Alcuni giorni prima era stato visitato dal Dott. Frigeri (che aveva lasciato la visita fisica alla praticante di turno, rilevando che non c'erano problemi) ed eravamo in attesa dei risultati della biopsia (da ben un mese, peccato che i risultati fossero pronti ma, per una mancanza di firma, non ci sono stati comunicati durante quella stessa visita). Sei giorni dopo, mio padre è stato ricoverato in gravi condizioni e da lì non è più uscito vivo.
Riassumo la sua storia. Mio padre è stato ricoverato a fine giugno dal prof. Ionna per una tonsillectomia per sospetto linfoma. Peccato che, nonostante le transaminasi alte, nessuno si sia preoccupato di indagare, per cui è stato dimesso in attesa dei risultati della biopsia con un sospetto "riattivarsi della epatite", che il successivo ricovero ha dimostrato falso. Mio padre aveva già il fegato invaso, ma nessuno se ne è preoccupato. Nonostante la diagnosi di linfoma, nessuno ha mai passato la cartella clinica di mio padre al reparto di ematologia oncologica, dove è stato in seguito ricoverato, il tutto allungando i tempi. Mio padre è andato di urgenza dopo alcuni giorni che era stato visitato dal Prof. Frigeri al Pascale, dove lo stavano in malo modo cacciando in quanto non è pronto soccorso. Peccato che mio padre fosse grave e, controllando la cartella clinica, lo hanno richiamato di urgenza il giorno dopo.
La sua stanza era priva di aria condizionata nel periodo più caldo dell'anno e il bagno puzzava.
Gli infermieri sono squisiti, sempre disponibili e pronti ad intervenire.
Il reparto è pulito e anche il cibo è buono.
Non posso parlare di professionalità dei medici che l'hanno seguito, visto che per mio padre c'è stato poco da fare, ma posso sottolineare quanto sono stati scontrosi sia il Dott. Volzone, sia soprattutto la Dott.sa Capobianco. Ci hanno fatto problemi per tutto, anche per certificati obbligatori per leggi che si sono rifiutati di firmare. Ho da poco avuto la cartella clinica e mia intenzione è quella di farla controllare da altri medici, perchè è vera l'aggressività della malattia, ma di linfoma non si muore facilmente. Se avesse avuto le immediati e totali cure con un fegato funzionante, avrebbe potuto iniziare un percorso di cura che gli è stato praticamente negato.
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