Ematologia Oncologica Istituto Tumori Napoli
Recensioni dei pazienti
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Una mia opinione in base alla esperienza
Competenza: non definibile.
A gennaio 2022 presso L'Ospedale Sant'Orsola di Bologna, mi è stato diagnosticato un "Linfoma non Hodgkin". Mi è stato consigliato di eseguire la terapia idonea presso l'Ospedale Pascale di Napoli, reparto Oncoematologia, perchè vicino casa. I medici del Pascale però, hanno ritenuto di eseguire nuovi accertamenti con la conclusione di non in iniziare alcuna terapia, ed attuare un programma di follow up semestrale.
Comunicazione : zero.
L'unico numero di telefono fornitomi da Napoli per eventuali comunicazioni urgenti, è stato il numero della Segreteria di reparto (successivamente alla mia chiamata venivo contattata da un medico) dal lunedì al venerdì, dalle 09.00 alle 15.00 (oltre tali giorni e tale orario???)
Assistenza: zero.
A circa tre mesi dall'ultimo follow up stabilito, si sono presentati dei nuovi sintomi sospetti. Ho contattato immediatamente il medico del Pascale, il quale mi ha suggerito di rivolgermi ad altro specialista, escludendo una correlazione con la mia malattia, e non hanno ritenuto opportuno anticipare il follow up già programmato. Dopo varie visite specialistiche, il mio stato di salute ha continuato a peggiorare, al punto tale di scoprire di essere affetta da una piastrinopenia severa "piastrine a zero". Ho nuovamente contattato la segreteria del reparto del Pascale, ed il medico con cui ho parlato mi ha invitata a rivolgermi ad un pronto soccorso di un altro Ospedale per un ricovero urgente, in quanto il Pascale non fa pronto soccorso, e che successivamente mi avrebbero riagganciata.
Sono stata quindi ricoverata presso l'Ospedale A Tortora di Pagani in Ematologia, dove sono stata ottimamente seguita e dove hanno confermato la stessa terapia prescritta dall'Ospedale Sant'Orsola di Bologna circa un anno fa. Durante il mio ricovero dell'Ospedale di Pagani ho rinunciato ad essere trasferita per il "riaggancio" al Pascale di Napoli per il prosieguo delle mie cure. Avendo riscontrato l'eccellenza dell'Ospedale "A Tortora di Pagani", farò tutto il mio percorso con l'equipe medica del primario Dott. Califano.
Linfoma non Hodgkin
Un anno fa mio padre veniva ricoverato presso il reparto di Ematologia. Sono stati i 3 mesi più lunghi della nostra vita, finiti purtroppo nel peggiore dei modi. Dopo più 10 anni passati tra terapie e controlli, la malattia si era ripresentata in una forma molto più aggressiva... e questo lo sapevamo, ma mai immaginavamo, rassicurati anche dalle parole dei medici, che potesse finire così. Anche perché già era sottoposto a terapie e la valutazione di questa nuova "forma" è stata rimandata diverse volte ritenendo i CM non idonei per intervenire con altro tipo di terapie. Fatto sta che quando si è deciso di intervenire, forse era troppo tardi e la terapia a cui è stato sottoposto è stata una vera e propria bomba. Non penso certo che non abbiamo fatto di tutto per far sì che mio padre anche questa volta ne potesse uscire, ma rimprovero, oltre al fatto che forse non sono intervenuti nei tempi opportuni, 2 cose: la prima di non essere stati chiari con noi, di non averci detto esplicitamente che stava per finire tutto, neanche all'atto delle dimissioni. Una sola dottoressa ci aveva descritto la situazione chiaramente, smentita poi subito dopo nel corso di una telefonata dalla dottoressa che seguiva mio padre da anni. La seconda è che per mesi ci è stato negato di poterlo vedere, per proteggerlo dal Covid (perché persone esterne potevano portare in reparto il virus), dicendoci che proprio in quel reparto non potevano permettersi di rischiare... e proprio dallo stesso mio padre è uscito con un tampone in attesa di risultato e dopo solo due ore che era casa ci avvisano che era risultato positivo! Non faccio i loro nomi, semplicemente perché non giudico il loro operato dal punto di vista medico, perché non ho le competenze per farlo, ma giudico la poca umanità nei confronti di noi familiari, il loro essere stati poco chiari, solo per evitare confusioni visto il momento, ma se uno di loro ricorda mio padre, noi siamo disponibili ad un confronto e magari ad avere risposta a tante domande a cui ancora oggi non sappiamo darci una risposta.
Sempre ottimista
Ho conosciuto uno staff di reparto eccezionale, da infermieri a medici che, nel periodo di isolamento, mi sono stati vicino e mi hanno aiutato a superare i momenti più difficili. Un grazie particolare va alla dottoressa Cristina Becchimanzi, la quale è stata un'àncora dove aggrapparmi, sempre presente e disponibile ad aiutarmi a risolvere con la sua gentilezza ogni problema che incontravo. Oggi finalmente la ritrovo nuovamente come mio medico e ne sono molto contenta.
Sul Dott. Filippo Russo
Le cinque stelle in competenza e assistenza sono ampiamente meritate dal dott. Filippo Russo, un medico straordinario che ho conosciuto 4 anni fa allorché curò mia figlia affetta dal Linfoma di Hodgkin. Si è prodigato da subito pur non conoscendoci e nei 4 mesi (da marzo a giugno 2015) di chemioterapia non ha mollato un solo istante mia figlia e noi, chiamati a indirizzargli via email i risultati delle analisi ematiche richieste dal protocollo, ben prima della data fissata per le sedute. Fu così che senza indugio la paziente venne sottoposta ad una trasfusione che le salvò la vita, e ciò a fronte di battibecchi interni e benché il da farsi abbia conosciuto numerose battute di arresto, o più esatto dire confusione tra ruoli, terapie, somministrazione di farmaci. Il dott. Russo prese le direttive con tenacia e perseveranza, bloccando o promuovendo con rapidità e perspicacia farmaci e terapie casalinghe mirate, ed ebbe ragione: ad appena 2 mesi dall'inizio della chemio, la Pet non mostrò alcun focolaio e nonostante una ragionevole prudenza auspicata dai canonici 5 anni di remissione del male, tutti noi capimmo che la guarigione era vicina. Fu quello un gran giorno in cui le nostre lacrime assunsero i colori dell'arcobaleno, la fine della tempesta perfetta. Sembra adesso una data lontana, ma i controlli semestrali che sosteniamo dal dott. Russo tuttora servono a ricordarci che la guarigione da un male che continua a mietere vittime, consiste in primis nell'affidarsi con incrollabile fede nelle mani di chi interpreta i nostri stati d'animo, paure e pensieri, con il sorriso dell'ottimismo ma con estremo rigore destreggia e mobilita tutti gli strumenti che la Scienza gli fornisce con innegabile padronanza, avocando a sé le scelte improcrastinabili e risolutive.
Interessantissimo a tal proposito il suo libro - La città sospesa: le indagini del commissario Falco - che si può acquistare su Amazon e che riporta numerose riflessioni sul vero ruolo o meglio sulla Missione del medico.
Ringrazio il dott. Filippo Russo per averci restituito nostra figlia e ringrazio QSalute perché è una piattaforma trasparente che dà voce agli ammalati e ai loro familiari.
Un inno al giuramento di Ippocrate!
Da oltre un anno dispongo delle preziose cure del pregevolissimo dottor Francesco Volzone, valente luminare del reparto di ematologia dell'ospedale Pascale di Napoli. A tutt'oggi ho modo di beneficiare di consulti che vedono la mia condizione stabile in seguito a terapie eseguite con serietà, meticolosità, avvedutezza. Pur non potendo tralasciare quelle che sembrerebbe essere scontati encomi sulla valenza scientifica e professionale del dottor Volzone, mi preme porre l'accento sullo spessore umano dell'uomo che mai ha ceduto al cinismo che pure, talvolta, sembra fare capolino nel campo medico. Ritengo il dottor Volzoni un autentico Alfiere di Ippocrate e del suo giuramento, alle volte offeso da uomini non all'altezza. Mi affido ancora oggi con fiducia all'uomo e al professionista che mi consente di scrivere queste righe parche ma autentiche. A Lui e a chi con lui conduce queste sfide sulle nostre vite, auguro il meglio e che Dio doni loro la luminescenza di progredire nella difficile professione come nella vita di tutti i giorni. Grazie di vero cuore.
Lucio
Reparto esemplare per professionalità ed umanità
Sono stato ricoverato presso questa eccellente struttura nel mese di febbraio 2017. La diagnosi impietosa: linfoma non Hodgkin con localizzazione gastrica con adenocarcinoma prostatico. Al momento del ricovero mi è stata comunicata una aspettativa di vita bassissima. L'equipe del reparto ematologia ha immediatamente mostrato una competenza ed una professionalità sopra la media. Non posso esimermi dal pronunciarmi da un encomio pubblico a favore dell'intero staff medico ed in particolar modo citare il Dott. Francesco Volzone. A distanza di 10 mesi sono qui a scrivere questo commento e sono ancora sotto cura di questo eccellente medico, di cui ho avuto modo di apprezzare capacità, serietà e perniciosa competenza. Mi permetto di osservare che la gioventù del dottore è stato elemento aggiunto in quanto aggiornatissimo e ferratissimo su ogni particolare, sempre pronto ad illustrare, passo dopo passo, tutte le fasi dei vari trattamenti. La pazienza e l'umanità che ha mostrato, hanno fatto sì che mi affidassi a lui con totale fiducia, oltre che con crescente stima.
Linfoma cerebellare
Dopo la chemioterapia mia madre e' andata in remissione, ma il mostro si è ripresentato dopo pochi mesi, per cui ora sta eseguendo la radioterapia. I dottori sono bravi, ma a mio personale avviso pochi per il numero dei pazienti. Quando si è ripresentato il problema, non guardavano quasi negli occhi.
Autotrapianto per Mieloma Multiplo
Ricoverata ad aprile 2017 per secondo autotrapianto nell'area sterile del reparto di ematologia del Pascale, affetta da mieloma multiplo dal 2007, voglio ringraziare ed elogiare tutta l'equipe che lavora nella sala autotrapianti. Un encomio particolare al responsabile dell'area sterile, Dott. Marcacci e alle dottoresse dr.ssa Becchimanzi e dr.ssa Donnarumma che, con la loro professionalità, scrupolosità, umanità ed umiltà, hanno reso più sopportabili la permanenza nel reparto (in tutto una ventina di giorni di ricovero) e i fastidi che le terapie e l'autotrapianto comportano. Voglio inoltre citare l'enorme competenza e umanità del personale infermieristico tutto, che ha continuamente supportato il personale medico e ha espletato con immensa professionalità tutte le mansioni in maniera impeccabile (sono infermiera anch'io). Complimenti di cuore a persone vere che lottano giornalmente contro mali assurdi ed ingiusti, in una città e regione che meriterebbero una considerazione diversa da parte di tutta la nazione...
Che Dio benedica tutti Voi, con affetto,
Giuseppina Malaspina
Mieloma multiplo
Ricoverata il 26 ottobre 2015 per secondo autotrapianto, per mieloma multiplo, sono stata dimessa il 17 novembre 2015 e mi sento in dovere di ringraziare il dott. Marcacci insieme alla dott.ssa Becchimanzi ed alla dott.ssa Donnarumma per la loro grande professionalità e umanità. Che DIO vi benedica sempre, siete straordinari!
EQUIPE ECCEZIONALE
Non potrò mai dimenticare quel maledetto settembre del 2014 che da un momento all'altro mi stravolse la vita, dando un nome e cognome della malattia associatomi (LLA LEUCEMIA LINFOBLASTICA ACUTA TIPO T HIGHT RISK ). Non credevo ai miei occhi, se ne parlava a volte di malattie oncologiche tra amici, ma mai avrei pensato che succedesse proprio a me da una banale febbre e poi linfonodi. Quando seppi tutto dal professore Marcacci, l'unica cosa che gli dissi è che mi sarei affidata a Dio e a loro, e oggi ringrazio entrambi che mi danno la forza e il sostegno per continuare sperando che questo brutto mostro dopo questo trapianto fatto, scomparirà del tutto. Ringrazio il dott. Marcacci, la dottoressa Becchimanzi e la dottoressa Donnarumma che, oltre a essere bravissimi, decisi e schietti, ci mettono tutto il bene di questo mondo avendo umiltà e sincerità. E poi un grazie anche a tutti gli infermieri dell'area sterile che mi hanno sopportata per 110 giorni. Vi stimo tantissimo.
Grazie
Caro Dottor Marcacci,
Vi ho conosciuto a giugno 2014 nel vostro piccolo studio (ma grande quanto uno stadio) del reparto di ematologia oncologica.
Lì ho saputo di essere seriamente ammalata di una patologia dal “nome e cognome” lungo e non solo complicato da ripetere: leucemia mielomonocitica, inizialmente cronica e divenuta poi accelerata.
Con chiarezza mi avete esposto ciò che arreca la malattia fin nei minimi dettagli, accompagnando alla durezza di qualche termine medico tanta dolcezza e umanità.
Questo ha acceso la mia speranza che ha prevalso sulla paura dell’ignoto e così mi sono affidata con fiducia sin da subito, ringraziando Dio di avervi incontrato.
Sono susseguiti tanti controlli e tre ricoveri in camera sterile, l’ultimo conclusosi ad aprile 2015.
Ci sono stati momenti difficili e momenti sereni che finalmente oggi mi hanno consentito di palpare quella speranza: il trapianto di midollo osseo.
Per tale ragione mi trovo adesso ricoverata a Pescara e vi ringrazio infinitamente per aver reso possibile tutto questo.
Ringrazio inoltre le valenti assistenti Dott.ssa Cristina Becchimanzi e Dott.ssa Daniela Donnarumma, che sono dolcissime, tempestive e sempre disponibili.
Le brave e scrupolose Dott.ssa Caronna, reparto cardiologia, e Dott.ssa Stella Gallo, reparto ginecologia.
Ringrazio tutto il corpo infermieristico, allegro e professionale, che mi ha sempre supportata:
Alfonso, Angela, Angelo, Corrado, Luigi, Luisa, Marianna, Monica, Nella, Paolo, Rita e Silvia.
Anche da lontano mi giunge il vostro sostegno, che Dio vi benedica tutti!
Con affetto,
Antonietta D’Andrea
Mieloma multiplo
Sono stata ricoverata nel reparto area sterile a novembre 2014 per effettuare autotrapianto delle cellule staminali.
Oltrepassata la porta verde d'ingresso mi sono ritrovata in un'altra dimensione, una dimensione ricca di umanita' e professionalita'. Il Dottore Marcacci e le Dottoresse Becchimanzi e Donnarumma sono tre angeli che hanno vegliato su di me giorno dopo giorno, informandomi sempre sulle procedure e sugli eventuali effetti collaterali. Innanzitutto, sono delle persone molto professionali e tempestive a risolvere qualsiasi complicazione. Ringrazio loro ed anche tutto lo staff infermieristico che mi ha sostenuta in ogni momento, facendomi sentire come a casa mia. Che Dio Vi benedica tutti.
Elena Trapanese
LINFOMA NH DI BURKITT
Voglio qui ringraziare pubblicamente i dottori Frigeri, Volzone e Capobianco, le psicologhe ed il personale tutto del reparto di Ematologia Oncologica, per la grande professionalita', cortesia ed umanita' con la quale mi hanno accolto e curato, con successo, da maggio ad agosto 2014, dal linfoma di Burkitt. Grazie di cuore per tutto quello che mi avete dato e che continuate a darmi nelle mie periodiche visite di controllo.
Raccomando a tutti tale struttura e ringrazio il Signore che esistano ancora al sud tali realta'.
CHE DIO VI BENEDICA.
VITO PARRILLI
Mieloma multiplo
Ricoverata nel reparto ematologico dal 27 ottobre al 10 novembre 2014, mi sento in dovere di ringraziare tutto lo staff medico, infermieri, psicologhe, per la loro alta professionalità. Si sono presi cura di me con amore, sempre disponibili a tutto. Vi dico grazie con tutto il cuore. Che dio vi benedica!
Grazie di cuore
In terapia oncologica a causa di un mieloma multiplo Iga, diagnosticatomi dall'ottimo dott. Catalano del 2° Policlinico di Napoli, sono poi stato "trasferito" al Pascale per effettuare l'autotrapianto di cellule staminali.
In tale ospedale l'intervento si è svolto questa estate e si è concluso felicemente.
Al termine di tale esperienza avverto l'obbligo morale e sociale di rivolgere un doveroso ringraziamento pubblico ai medici (dott. Marcacci, dott.ssa Becchimanzi e dott.ssa Donnarumma), nonché al personale paramedico, poiché tutti mi hanno accolto con la massima cortesia e mi hanno curato con professionalità e spiccata umanità.
Raccomando a chiunque tale struttura e ringrazio il Signore che esistano ancora tali realtà a Napoli.
Una oasi di umanità
Sono stata ricoverata in questo reparto per effettuare un autotrapianto di midollo e ho quindi avuto modo di vivere intensamente a contatto con tutto lo staff per diversi giorni. Ho apprezzato (e mi ha molto aiutata) la preparazione, la professionalità e la competenza dei dottori Marcacci, Becchimanzi, Donnarumma e di tutta l'equipe medica, ma soprattutto mi sono state di grande conforto l'umanità e la vicinanza (non solo medica) che mi hanno dimostrato tutti, ma proprio tutti, a partire dall'addetto delle pulizie. Un grazie di vero cuore.
Continuate cosi!!! Mariagrazia
MIELOMA MULTLIPO
SALVE A TUTTI, MI CHIAMO FRANCESCO GUERRIERO. SONO STATO NELL'ANNO 2012 PAZIENTE PRESSO L'OSPEDALE PASCALE DI NAPOLI CON MIELOMA MULTIPLO NEL REPARTO DI EMATOLOGIA, OVE HO SUBITO DUE AUTOTRAPIANTI DI MIDOLLO OSSEO PERFETTAMENTE RIUSCITI. ERO UN UOMO AFFLITTO E DEBOLE, SENZA SPERANZA. IL SIGNORE GESù HA MESSO SULLA MIA STRADA DEGLI ANGELI.. Sì, PROPRIO COSI', DEGLI ANGELI, CHE SONO DOTT. MARCACCI, DOTT.SSE BECCHIMANZI, ACCAMONE, MORELLI E DONNARUMMA, CHE MI HANNO FATTO RINASCERE CON CHEMIOTERAPIE E TANTO TANTO AMORE E AFFETTO.
NEL 2014 SONO UNA PERSONA NUOVA SENZA SOFFERENZA E SENZA PROBLEMI DI SALUTE E STO LAVORANDO A TEMPO PIENO.
RINGRAZIO POI I REPARTI DI PNEUMOLOGIA, CARDIOLOGIA, RADIOLOGIA, NONCHè LA NEUROCHIRURGIA DEL PROF. SERRA E FAROUK E L'ORTOPEDIA DEL PROF. FAZIOLI E GALLO.
SONO STATO TRATTATO BENE ANCHE DA INFERMIERI PROFESSIONISTI AL REPARTO PRELIEVI E CHEMIOTERAPIE.
GRAZIE E ANCORA GRAZIE DELLA VOSTRA PROFESSIONALITA'.
FRANCESCO GUERRIERO
Linfoma non hodgkin
Sono stata ricoverata nel 2008 per un linfoma non hodgkin al reparto di ematologia del Pascale; in una settimana hanno inquadrato la mia situazione e cominciata la chemioterapia. Il dott. Marcaccio, le dott.sse Becchimanzi e Capobianco sono stati super competenti e gentilissimi, e tutto il personale infermieristico di una umanita' incredibile. Poi per le chemio che facevo in D-H, sono stata seguita dal Dott. Corazzelli e ora nei controlli semestrali sono seguita dal dott. Russo, persone che reputo super preparate e splendide dal punto di vista umano.
Un grazie a tutto il reparto!
Dal Policlinico al Pascale
BUONGIORNO, SONO IL FIGLIO DI UNA PAZIENTE CHE NEL MESE DI GENNAIO 2014 E' STATA RICOVERATA PRESSO IL REPARTO DI EMATOLOGIA ONCOLOGICA DEL PASCALE PER IL TRATTAMENTO DI TRAPIANTO AUTOLOGO DI MIDOLLO PER MIELOMA MULTIPLO.
DA PREMETTERE CHE ERA IN TRATTAMENTO PRESSO L'EMATOLOGIA DEL POLICLINICO, POI SPOSTATA PER DISPONIBILITà ANTICIPATA PER IL TRAPIANTO, GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE TRA I DUE REPARTI, PRESSO IL PASCALE.
SCRIVO QUESTA RECENSIONE PER ESPRIMERE TUTTO IL RINGRAZIAMENTO PER LA PROFESSIONALITà, LA CORTESIA, L'ACCOGLIENZA E SENSO DI UMANITA' DI TUTTI I MEDICI E PARAMEDICI DEL REPARTO, COMPRESI I COLLABORATORI DELLE STANZE STERILI PER LA LORO DEDIZIONE ALL'ASCOLTO DEI PAZIENTI.
(se devo essere sincero quando sono venuto a sapere quello che è accaduto a mia mamma, mi sono demoralizzato perché purtroppo conosciamo la nostra realtà, cerchi persone che solo con l'ascolto ti fanno sentire già meglio)
PER FORZA MI DEVO RICREDERE E FARE I MOMI DI TUTTE QUELLE PERSONE CHE LE SONO STATE VICINO DURANTE IL PERCORSO DELLA PREPARAZIONE E DEL TRAPIANTO, E MI SCUSO CON COLORO DI CUI HO DIMENTICATO I NOMI, MA CHE COMUNQUE L'HANNO ASSISTITA.
A PARTIRE DAL Dr.Gianpaolo Marcacci, PERSONA FANTASTICA PER LA SUA UMANITA' ED UMILTA';
Dr.ssa Cristina Becchimanzi, PERSONA IN GRADO DI FAR SENTIRE IL PAZIENTE COME SE FOSSE PERSONA DI FAMIGLIA;
Dr.ssa Donnarumma, SEMPRE DISPONIBILE A QUALSIASI RICHIESTA ED IN GRADO DI RASSICURARE TUTTI I PAZIENTI.
GRAZIE.
Esperienza positiva
Sono una paziente di ematologia oncologica e desidero far conoscere, a quanti sono affetti dalla mia stessa patologia, quanto importante sia stato per me l'incontro con medici altamente professionali ed umani. Qualità difficili da trovare nella nostra complessa realtà.
Ringrazio il Dott. Marcacci e lo staff medico e paramedico di tale reparto.
PRIMA PROCEDURA DI ASCT
IL GIORNO 15/11/2013 SONO STATO DIMESSO DOPO ESSERE STATO SOTTOPOSTO AL PRIMO TRAPIANTO AUTOLOGO DI CELLULE STAMINALI. IN QUESTA SEDE, VOLEVO COGLIERE L'OCCASIONE PER RINGRAZIARE PUBBLICAMENTE TUTTO LO STAFF DELL'UNITA'OPERATIVA S.C. DI EMATOLOGIA ONCOLOGICA AREA STERILE, PER LA PROFESSIONALITA', L'ABNEGAZIONE E L'EMPATIA RISERVATAMI DURANTE IL RICOVERO. SE SOLO SI POTESSE MANGIARE MEGLIO....
CON AFFETTO.
LEUCEMIA PLASMACELLULARE
LA MIA ESPERIENZA AL REPARTO DI EMATOLOGIA è STATA BUONA,. IO HO FATTO L'AUTOTRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI AL MIDOLLO PER LEUCEMIA PLASMACELLULARE (MIELOMA MULTIPLO). AVENDO AVUTO PROBLEMI AI POLMONI (INFEZIONE DA VIRUS), LO STAFF MEDICO DEL REPARTO STERILE DOTT. MARCACCI E DOTT.SSA BECCHIMANZI, MI HA TRATTATO COME UNA PERSONA DI FAMIGLIA, MOBILITANDO ALTRI DOTTORI DEI REPARTI DI CARDIOLOGIA, RADIOLOGIA E PNEUMOLOGIA, PER CONTROLLARE GIORNO E NOTTE LE MIE CONDIZIONI DI SALUTE (INSIEME AL PERSONALE INFERMIERISTICO).
PERCIò CREDO CHE QUESTE PERSONE SIANO AL SERVIZIO DEL CITTADINO CON IMPEGNO E UMANITà PER LA MISSIONE CHE PORTANO AVANTI. LA SANITà A NAPOLI, CON QUESTI PROFESSIONISTI CHE ABBIAMO, è LA MIGLIORE.
IL PERIODO DI DEGENZA è STATO 23/11/2012- 24/12/2012, UN PO' LUNGO A CAUSA DEL VIRUS.
Agosto 2013 - Linfoma non Hodgkin
Salve a tutti, riporto la mia esperienza di alcuni mesi fa presso l'ospedale Pascale di Napoli. Mio padre è morto senza neanche iniziare l'iter terapeutico necessario, in quanto è stato ricoverato con ittero al fegato, per cui non è stato possibile fare la chemio, che viene smaltita dal fegato stesso.
Alcuni giorni prima era stato visitato dal Dott. Frigeri (che aveva lasciato la visita fisica alla praticante di turno, rilevando che non c'erano problemi) ed eravamo in attesa dei risultati della biopsia (da ben un mese, peccato che i risultati fossero pronti ma, per una mancanza di firma, non ci sono stati comunicati durante quella stessa visita). Sei giorni dopo, mio padre è stato ricoverato in gravi condizioni e da lì non è più uscito vivo.
Riassumo la sua storia. Mio padre è stato ricoverato a fine giugno dal prof. Ionna per una tonsillectomia per sospetto linfoma. Peccato che, nonostante le transaminasi alte, nessuno si sia preoccupato di indagare, per cui è stato dimesso in attesa dei risultati della biopsia con un sospetto "riattivarsi della epatite", che il successivo ricovero ha dimostrato falso. Mio padre aveva già il fegato invaso, ma nessuno se ne è preoccupato. Nonostante la diagnosi di linfoma, nessuno ha mai passato la cartella clinica di mio padre al reparto di ematologia oncologica, dove è stato in seguito ricoverato, il tutto allungando i tempi. Mio padre è andato di urgenza dopo alcuni giorni che era stato visitato dal Prof. Frigeri al Pascale, dove lo stavano in malo modo cacciando in quanto non è pronto soccorso. Peccato che mio padre fosse grave e, controllando la cartella clinica, lo hanno richiamato di urgenza il giorno dopo.
La sua stanza era priva di aria condizionata nel periodo più caldo dell'anno e il bagno puzzava.
Gli infermieri sono squisiti, sempre disponibili e pronti ad intervenire.
Il reparto è pulito e anche il cibo è buono.
Non posso parlare di professionalità dei medici che l'hanno seguito, visto che per mio padre c'è stato poco da fare, ma posso sottolineare quanto sono stati scontrosi sia il Dott. Volzone, sia soprattutto la Dott.sa Capobianco. Ci hanno fatto problemi per tutto, anche per certificati obbligatori per leggi che si sono rifiutati di firmare. Ho da poco avuto la cartella clinica e mia intenzione è quella di farla controllare da altri medici, perchè è vera l'aggressività della malattia, ma di linfoma non si muore facilmente. Se avesse avuto le immediati e totali cure con un fegato funzionante, avrebbe potuto iniziare un percorso di cura che gli è stato praticamente negato.
Efficienza
Reduce da linfoma non Hodgkin diffuso a grandi cellule B manifestatosi nel 2010, ne sono uscito grazie alle cure di un gruppo di professionisti.
Ultimamente ho avuto modi di leggere il commento di Giovanna sulla sua esperienza con epilogo tragico, e per questo provo amarezza.
Ho sempre ritenuto il reparto di ematologia oncologica dell'istituto dei tumori Pascale di Napoli un fiore all'occhiello del sud, rispetto a tutti i casi di malasanità e a tutto quello che non funziona in questo tormentato paese.
Sarà forse per l'aumento del numero di pazienti oncologici, dovuto con molta probabilità all'elevato tasso di inquinamento ambientale, e quindi mancanza di posti letto e, con la crisi, scarse risorse.
Non voglio credere che nel frattempo questo reparto sia cambiato in peggio.
Intanto riconosco che fin dall'inizio della patologia sono stato trattato benissimo.
il Direttore dott. Pinto ha rassicurato i miei che avrei superato la malattia.
Cito nomi di medici che mi hanno seguito: il Dott. Frigene, la Dott.ssa Capobianco, la Dott.ssa Arcamone, il Dott. Corazzelli e il Dott. Volzone.
Quest'ultimo mi ha seguito per gran parte del percorse terapeutico, un medico giovane e che a parer mio entra nello specifico e tende ad approfondire e non lascia nulla al caso. Tutte persone con senso di umanità e di elevato spessore professionale al servizio della collettività.
Per questo esprimo un grazie a tutto il personale medico e paramedico del reparto, un grazie alla ricerca, che comunque deve andare avanti.
Sappiate che non sono parente nè amico di politici, non conosco persone influenti, non appartengo a persone "importanti"; sono un semplice cittadino italiano.
Esprimo la mia solidarietà a Giovanna.
Vittorio
Superficialità
Non consiglio questo centro per l'approssimazione e la superficialità con cui è stato trattato il caso di mio padre. Dopo una settimana di ricovero (e che abbiamo passato per farlo ricoverare! Tra l'altro il dottore ci aveva rassicurato che con questa patologia sarebbe vissuto ancora 20 anni) è stato dimesso con una biopsia del midollare ancora da refertare e con la rassicurazione che sarebbe ritornato a camminare bene come prima. Il programma chemioterapico non è iniziato in quella settimana di ricovero, perchè mancava uno dei medicinali!!!!! Mio padre è morto dopo una settimana dalla dimissione lì in ospedale, dove ci eravamo recati per iniziare la benedetta chemioterapia (MARTEDI MATTINA PRESTO), che era la nostra speranza, dopo 36 ore interminabili di sofferenza indicibile (MERCOLEDI NOTTE) . In terapia intensiva, arrivatovi solo a pomeriggio inoltrato, i medici definirono il caso non grave, ma GRAVISSIMO. Papà era già entrato in coma e la situazione poi divenne sempre più grave fino al tragico epilogo.
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