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Recensioni dei pazienti
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Esperienza non proprio positiva
A gennaio 2021 mi viene diagnosticato linfoma di Hodgkin al secondo stadio. Tramite il dott. Cascavilla, sempre gentile e disponibile, vengo indirizzato dal dott. Scalzulli, referente di patologia. Dopo un breve ricovero in ematologia, eseguo 4 cicli di chemioterapia e, a seguire, radioterapia.
Personale infermieristico sempre disponibile, ma ogni qual volta si trattava di Scalzulli, mi toccava andare sempre di persona a chiedere sul da farsi, poichè al telefono e alla mail non rispondeva mai. Non ho così esitato a rivolgermi a un altro, ma non avrò un buon ricordo di lui.
Esperienza negativa
Mia sorella è stata ricoverata a fine aprile 2017. Le è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin. E' stata sottoposta a vari cicli di chemioterapia ed in seguito, come da prassi, all'autotrapianto di cellule staminali. Percorso devastante ma, diciamo, il fine giustifica tale percorso. E' stata dimessa a novembre 2017 con prescrizione di controllo a febbraio 2018. Un po' lunghi i tempi.... considerando che in altri ospedali i pazienti dopo il trapianto sono monitorati settimanalmente. La cosa grave è che non viene indicato esattamente il giorno in cui il paziente deve presentarsi per il controllo, ma il paziente deve telefonare e cercare di capire cosa deve fare... nel caso specifico mia sorella ha avuto ad interagire con il Dott. Carella, che con una patologia così grave, ha detto “non si preoccupi venga più in là”. Quando il controllo non era neanche di sua competenza. E non ha neanche dato indicazioni sul da farsi indirizzandola a chi di dovere. All'ennesima telefonata, trascorso oltre un mese dalla data prevista, si è permesso di dire candidamente che non era a lui che doveva rivolgersi! Finalmente siamo riusciti ad effettuare la PET di controllo il 6 aprile 2018, che ha reso necessario un altro ricovero. Il linfoma non Hodgkin era diventato Leucemia Linfoblastica. Quando? boh! Mia sorella fino al giorno 1 aprile era stata bene e l'autotrapianto "sembrava" fosse andato a buon fine. Le due dottoresse di notte, o di giorno a seconda dei turni, venivano a vedere mia sorella ribadendo il concetto che era inutile che mi agitassi perché tanto non ne aveva per molto. Il personale infermieristico e OSS stupendo. Al dottor Scalzulli va la mia stima e il mio ringraziamento.
Mia sorella è morta l'1 maggio 2018 a soli 60 anni. Forse sarebbe andata così comunque, ma nessuno mi convincerà che il mese e mezzo di ritardo nel controllo non abbia avuto un peso nell’epilogo.
Perchè la chemio è troppo forte..
Mio fratello è stato trattato con poli chemioterapia per 4 giorni, ininterrottamente, ed è poi stato dimesso al secondo ciclo il giorno dopo. A casa, dopo 6 giorni, ha avuto un peggioramento che ha reso difficile il trasferimento nell'ospedale di San Giovanni. E' stato poi d'urgenza trasportato nell'ospedale di Andria, dove è morto. Non si possono dimettere pazienti trattati con chemio così mortali dopo solo 1 giorno!!
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