Dietetica e nutrizione clinica Niguarda
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TEMPO PERSO
Dopo aver fatto l'anamnesi e la consulenza dietistica con 2 giovani e inesperte dietiste, ma comunque ben disposte e gentili, vengo chiamata da una dottoressa che, senza mai guardarmi in viso, scrivendo al computer, mi liquida in 2 minuti dandomi una dieta standard da 1400 calorie senza alcun tipo di personalizzazione. Tempo perso.
Il ricovero più traumatico
Sono stata ricoverata per anoressia nervosa, nonostante fossi di per me bulimica (col senno di poi avevo altre tipologie di problemi).
Il ricovero nel reparto mi ha traumatizzata più di quanto già lo fossi, il personale si comportava in modo troppo severo e c’è stato veramente poco dialogo (psicoterapia).
Utilizzavano metodi che col senno di poi mi hanno molto peggiorata, ma per fortuna sono poi andata in altre cliniche che hanno individuato e mi hanno aiutata fortemente col problema.
Approccio ambulatoriale bulimia
A seguito di un day hospital avvenuto nel settembre 2015, sono entrata in questa struttura nel 2016 per il trattamento della bulimia mediante regime ambulatoriale, con visite a cadenza tri/quadri mestrale. Benché inizialmente fiduciosa, ben presto mi sono dovuta ricredere: circa tre volte all'anno venivo in struttura per rispondere alle stesse domande, e quando i risultati non furono ottimali mi consigliarono di rivolgermi ad uno psicoterapeuta specializzato (cosa molto difficile per me, che sono universitaria e non dispongo di un cospicuo reddito familiare). Supponevo che l'approccio alla cura dei DCA non coinvolgesse solo l'aspetto nutrizionale (mi è stata data una dieta "personalizzata" e ogni volta che mi presentavo con qualche chilo in meno per loro era un successo, indipendentemente dalla natura di quella perdita, dato che partivo da lieve sovrappeso), ma sembra che per le persone non così "gravi" la struttura non disponga di un reparto di psicologia, ma anzi: devo andarmelo a cercare autonomamente. Ho deciso di non presentarmi più da metà 2017, attenderò gli anni necessari per pagarmi uno psicoterapeuta, nel frattempo ho imparato a convivere col mio problema. E' un peccato, poiché il personale mi è sembrato molto preparato, ma per i casi non gravi (né sottopeso, né sovrappeso) ho trovato personalmente assoluta disorganizzazione e inefficienza. Se si chiede aiuto è perché da soli non si riesce a uscirne, e l'aiuto dovrebbe essere fornito a prescindere dalla gravità del paziente...
Piano alimentare
Dopo aver pagato 204 euro una visita privata con la dottoressa Manna ed atteso più di 2 ore, non ha mai chiesto quali fossero le abitudini alimentari, cosa e come agire... nulla. Ha solo chiesto le patologie e dopo aver fotocopiato la cartella clinica, ha salutato. Dopo 1 settimana ho ricontattato la dottoressa per avere il piano alimentare e ho ricevuto un piano copia e incolla, del cui teso dico solo "salare le melanzane..", "soffriggere a fiamma alta.."; questo per una paziente con insufficienza epatica e renale.
Alimenti a caso da poter mangiare ed alimenti a caso da evitare (quelli che oramai un po' tutti conosciamo). Ma è mai questo il modo di lavorare dopo aver pagato una visita 204 euro???
DELUSA
Questa mattina mentre venivo in ufficio mi sono detta: perché non scrivere il mio commento per questa esperienza? Detto fatto. Dopo diversi tentativi affrontati nella mia vita, decido di affidarmi ad una equipe di medici di un ospedale famoso e serio. A maggio di quest'anno (2017) vado all'appuntamento segnato per le ore 10.00 con il reparto di dietologia del Niguarda, con tutte le difficoltà di reperimento del reparto stesso. Vengo chiamata dopo 30 minuti da una nutrizionista, alla quale rispondo a domande su cosa mangio durante il giorno, una specie di diario. Poi vengo chiamata alle ore 11.30 in sala medica, senza motivazione del ritardo in quanto non penso che in questo reparto ci siano urgenze operatorie, solo un gran via vai, ma in ospedale ci siamo abituati ai ritardi. Anche il mio tempo è importante. Comunque, a parte ciò, vengo ricevuta dal Dr. Vantaggiato (che fortuna proprio lui, mi era stato consigliato!) il quale, nemmeno guardandomi in faccia, mi fa alcune domande anagrafiche, mi misura, guarda i vecchi esami del sangue che ho portato per informazione, mi chiede senza alcuna spiegazione se voglio fare un percorso da sola o in gruppo, e mi liquida. Non mi ha nemmeno chiesto se avessi delle patologie, pressione alta, diabete, allergie, intolleranze, vegana, vegetariana, qualsiasi cosa possa interessare.. NULLA! Dopo altri 30 minuti mi chiama una (credo) dietologa per darmi un libretto ciclostilato di istruzioni con la dieta da seguire, elencandomele a papera. Abbastanza scocciata dal tempo perso per avere una fotocopia, le ho fatto presente che alcuni cibi non posso mangiarli, tipo il latte, mi provoca delle coliti. Mi risponde che noi adulti abbiamo bisogno di bere latte vaccino per assumere calcio e che le intolleranze non esistono!! Rimango basita!! Io per carattere non riesco a confrontarmi con queste persone, pensano di avere a che fare con degli ignoranti e quindi alterata le faccio una serie di domande alle quali stupita cerca di NON rispondere. Mi dice di presentarmi dopo 6 mesi per una visita di controllo. 6 MESI!!! E se qualcosa non andasse? E se avessi bisogno di contattarli per qualsiasi cosa? Nulla, al telefono non rispondono mai, irreperibili! Mi devo arrangiare da sola altrimenti avrei dovuto scegliere la terapia di gruppo. PUNITA PER LA SCELTA, io ho il carattere forte e mi dice di proseguire da sola, eventualmente fra 6 mesi avrei potuto cambiare tipo di terapia. Ho chiuso il discorso, mi sono alzata e andata all'accettazione (avanti e indietro) per pagare il ciclostilato, solo per curiosità (altrimenti non me l'avrebbe consegnato), in tutto ho speso più di 80 euro! Forse non sono un caso interessante e non peso 200 kg., ma solo 110 x 70; fatto sta che non mi è mai successa una cosa del genere in tutta la mia vita e se fossi il dirigente molte cose dovrebbero cambiare. Probabilmente se fossi andata nel suo studio privato avrei avuto un altro tipo di trattamento, viva la sanità!
Meno male che posso permettermi un dietologo privato...
Disservizi e disorganizzazione
Avevo un appuntamento oggi alle ore 10.00 presso il centro di dietologia, prenotato tempo fa. Sono arrivata, fortunosamente, al primo piano del reparto 11. Fortunosamente causa la segnaletica assolutamente inefficace, che segnala i reparti per numero anzichè per specializzazione di ciascun reparto; quando poi questi reparti corrispondono a delle sigle.. DEA, cos'è? (ad esempio). Per fortuna all'entrata pedonale c'era una persona che mi ha dato indicazioni circa il reparto e come arrivarci.
Nessun parcheggio libero, neppure quello per disabili.
Arrivata al primo piano, io disabile, a piedi, non avevo visto o non vi sono i cartelli che indicano gli ascensori, l'unico ascensore trovato era bloccato, ho rinunciato alla visita.
Nessuno a cui chiedere informazioni ed anche qui segnaletica inefficace.
Sala d'attesa -> ho seguito questo cartello ed improvvisamente la sala d'attesa diventa "sala d'attesa + una sigla". Tutti noi pazienti, o meglio fruitori di servizi, conosciamo il significato delle sigle! Un'esperienza da dimenticare.
Post scriptum: non è possibile inviare il commento senza esprimere un voto che ho dovuto dare anche se non ho ricevuto alcuna cura.
Solo chiacchiere...
Evidentemente, quando si supera una certa età, si diventa meno importanti sia per il prossimo che per i medici.
Mi riferisco al mio anziano padre di 85 anni, al quale hanno asportato sia lo stomaco che la cistifellea e, dopo 66 giorni passati a Niguarda, è stato dimesso con la promessa di essere seguito con una dieta adeguata che gli permettesse di rimettersi in piedi.
Tuttavia, dopo circa 6 mesi, siamo ancora in attesa di un'assistenza alimentare che gli permetta quantomeno di non sentirsi al capolinea.
Certo che è arrivato, ma quando il cervello funziona come quello di un cinquantenne, non è bello sentirsi abbandonati al proprio destino. Ritengo non sia sufficiente dire al paziente "si deve sforzare a mangiare". Probabilmente necessita di un tipo di alimentazione non necessariamente per bocca e quindi, in virtù dell'intervento subìto, di un supporto medico e di una alimentazione che vada aldilà delle mere parole, molto misurate, di una seduta. Anche solo per il rispetto di mia madre, anche lei ultraottantenne, che si prodiga quotidianamente per assistere al meglio mio padre.
Sdegnata
Questa mattina mi sono recata in questo reparto definito di eccellenza in quanto sono in sovrappeso e dovrei dimagrire. L'accoglienza è stata delle peggiori, con un dottore che senza guardarmi in faccia mi ha pesato e misurato come fossi un quarto di bue e non una persona. Mi ha liquidato in 5 minuti e l'unico interessamento che ha dimostrato è stato per confermare i miei dati anagrafici.
Terminato l'incontro con il dietologo, ho atteso in sala d'aspetto la mia dieta. Quello che ho ricevuto è stato in libricino, uniformato, in cui mi veniva prescritto di mangiare pane e pasta sia a pranzo che a cena. Io non sono un dietologo ma conoscendomi il pane mi gonfia molto e abbinato alla pasta non oso immaginare. Credo che capire come e cosa mi abbia reso in sovrappeso fosse stato il minimo sindacale per percepire che quella dieta non è certo fatta per me. Quasi 1800 kcal. per una dieta dimagrante di una persona sedentaria mi sembrano francamente troppe, senza parlare dei 4 cucchiai di olio al gg. che a tutt'oggi credo di non aver mai consumato nella mia esistenza. Comunque, lo scopo di questo commento non é criticare la dieta, che probabilmente per una persona di 120 kg. che consuma 3000 kcal. è anche perfetta, ma sono sdegnata per la superficialità con cui sono stata trattata dai medici a cui mi sono rivolta per il mio problema.
Per concludere in bellezza la vita di controllo sarà tra 6 mesi, la PRIMA visita di controllo!!!
Io fortunatamente posso andare da un dietologo privatamente, ma penso a quelle persone che hanno il mio stesso problema, se non peggiore, e si devono accontentare di questo trattamento. Ah, e questa bella mattinata, di ticket, mi è costata €60, perchè ho avuto 2 prestazioni da ben 2 medici diversi.
la mia visita
Sono andata in settimana a fare una visita dietologica presso il Niguarda e mi ha ricevuto la dottoressa G.. Appena entrata ho notato subito un atteggiamento arrogante: mi ha chiesto di compilare una scheda e, spazientita per alcune mie titubanze, ha incominciato a dire cose come "ma come? Frequenti la scuola e non sai manco scrivere?".
In seguito ha chiesto a mia madre quale fosse il mio problema (specifico che non si tratta nè di anoressia nè di bulimia) e, anche con lei, ha incominciato ad assumere un atteggiamento irritante: sbuffava dicendo "no, così non capisco nulla!".
Infine mi ha misurata e pesata e al momento del peso, quando stavo per salire sulla bilancia rivolta dal lato dello schermo (in cui indica il peso), l'infermiera mi ha prontamente detto di girarmi al contrario.
Non mi ha fatto vedere i risultati di questa visita, mi ha solo detto che la bilancia di casa (che riportava un peso assai superiore) era "di un altro pianeta", che il mio peso era bassissimo, che la mia magrezza era patologica, che dovevo fare analisi, ecc.
Tutto ciò, nonostante le avessimo detto più volte che la mia costituzione era tale, essendo anche mia madre molto minuta e "sotto peso", ma in ottima salute.
In effetti il peso riferito dalla dottoressa era inferiore di ben 4 kg.
La cosa mi è sembrata subito strana e, dopo comportamenti davvero fastidiosi della dottoressa (quasi come mi prendesse in giro dicendo che non volevo fare analisi perchè avevo paura, che ero molto triste ecc.) ho rifiutato le sue visite, ammettendole che il suo atteggiamento era irritante e anche poco professionale.
Il giorno dopo mia madre, insospettita per il peso misurato dalla bilancia della dottoressa (la bilancia di casa coincideva con molte altre e sembrava davvero strano appartenesse ad "un altro pianeta"), è andata a pesarsi su bilancia professionale della farmacia... inutile dire, come previsto, che il peso riportato da questa sballava rispetto quella di casa di soli 3 etti e di certo non di 4 kg!
Mi sono trovata davvero male in questo reparto, la dottoressa mi ha trattata malissimo e, senza chiedermi nulla, è subito arrivata a condizioni affrettate; inoltre io sono in salute, mangio e nessun medico si è mai allarmato per il mio fisico, essendo appunto la mia costituzione e quella di mia madre molto minuta.
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