Clinica ortopedica Ospedale Parma
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MOLTE REGOLE MA POCO BUON SENSO
Scrivo questa recensione, anche se sarà come buttare una sasso nel mare, per ricordare che mio padre di 85 anni ricoverato nel reparto Clinica ortopedica Ospedale Parma 5° piano da ormai più di 21 giorni e operato da 17, non si riesce a dimetterlo indirizzandolo in una struttura.
Per una regola del "III tentativi di fare un passo" altrimenti niente ricovero in struttura convenzionata, la loro soluzione è portarlo a casa o in una struttura privata, a 530 € al giorno!!!
Dopo diversi colloqui con una dottoressa, che solo dopo averla messa alle strette chiedendo di prendersi le sue responsabilità per la non riuscita con la causa di mio padre, si è giustificata dicendo: io sono solo una TIROCINANTE.
Concludo che mio padre prima dell’infortunio era autosufficiente, guidava la sua macchina tutti i giorni per andare al bar e fare la spesa, e ora lo vedo spegnersi in un letto sia fisicamente che mentalmente.
Preoccupato per la sua salute, una volta risolto il problema della sua riabilitazione qualcuno dovrà darmi delle risposte.
Ci sono ampi margini di miglioramento
Ricovero fine 2019. L’equipe medica è valida e competente e, in base alle varie patologie, ci sono specialisti di ogni articolazione. Per quanto riguarda l’assistenza, ci sono ampi margini di miglioramento, in particolare al quarto piano. C’è una sensibile disparità di trattamento tra gli assistiti nel prof. Ceccarelli e gli altri degenti, che operati da medici del reparto vengono trattati a mio avviso diversamente. Il reparto è quasi interamente gestito da una pletora di giovanissime infermiere calabresi e siciliane: sono giovanissime e quindi potete immaginare.. tra di loro giochi, battute, scherzetti, cellulari, nel loro stanzino mentre i campanelli dei degenti suonano... e atteggiamenti di sufficienza o scortesia. Immagino con il beneplacito della caposala poiché è impossibile non accorgersene.. Insomma, capisco che si parli di pubblico, ma siamo anche in Emilia Romagna, si può fare decisamente di meglio.
FRATTURA DEL POLSO INTRARTICOLARE SCOMPOSTA
MIO MARITO E' STATO RICOVERATO IL 06/10/2015 IN SEGUITO AD UN INCIDENTE CHE GLI HA CAUSATO FRATTURA DEL POLSO INTRARTICOLARE SCOMPOSTA.
NONOSTANTE L'URGENZA, HA ASPETTATO 3 GIORNI PRIMA DI ESSERE OPERATO DALLA EQUIPE DEL PROFESSORE CECCARELLI. PREMETTO CHE PRIMA DELL'OPERAZIONE IL CHIRURGO CHE L'HA OPERATO (CHE AD OGGI NON SAPPIAMO CHI SIA) NON SI E'FATTO VEDERE NE' PRIMA DELL'INTERVENTO (PER ILLUSTRARE AL PAZIENTE COME SI SAREBBE INTERVENUTI), NE' DOPO L'INTERVENTO PER VERIFICARE IL POST OPERATORIO.
DOPO L'OPERAZIONE CI SONO STATI EPISODI DI FEBBRE ALTA MA NESSUNO, A PARTE IL PERSONALE INFERMIERISTICO, SI E' RESO DISPONIBILE MA OGNI VOLTA CI SI DOVEVA RIVOLGERE AL MEDICO DI TURNO, CHE OVVIAMENTE NON DAVA RISPOSTE ESAUSTIVE.
DOPO LE DIMISSIONI DALL'OSPEDALE SIAMO TORNATI PER I VARI CONTROLLI E LE RX AL POLSO. IL MEDICO DEL PIANO TERRA DELL'ORTOPEDIA HA CONTROLLATO LE LASTRE ASSICURANDO CHE FOSSE TUTTO A POSTO E CHE LA FRATTURA ERA STATA TRATTATA CORRETTAMENTE E CHE NON CI SAREBBE STATO BISOGNO DI INTERVENIRE.
ABBIAMO INIZIATO QUINDI LA FISIOTERAPIA, MA CON ESITI NEGATIVI, IN QUANTO PERPETUAVA DOLORE FORTE.
LA STESSA RX VISTA ALL'OSPEDALE MAGGIORE DI PARMA E' STATA POI VISIONATA DA UN MEDICO DELL'ISTITUTO ORTOPEDICO RIZZOLI DI BOLOGNA ED ALTRI PRIMARI DI ALTRI OSPEDALI, I QUALI, SENZA DUBBI, HANNO SUBITO PRESCRITTO NUOVA OPERAZIONE IN QUANTO ERA EVIDENTE COME LE PLACCHE E VITI FISSATE A RIDUZIONE DELLA FRATTURA FOSSERO STATE INSUFFICIENTI E L'OSSO FOSSE CORICATO SULL'ULNA.
INTERVENTO PER RIDUZIONE DELLA FRATTURA E INSERIMENTO PLACCA E VITI + FILO DI KIRSCHNER.
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