Clinica Oculistica Ospedale Udine
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Grazie Professore
A distanza di quasi un anno mi permetto di riprendere la parola per ringraziare il prof. Paolo Lanzetta, primario della Clinica Universitaria Oculistica presso l’Ospedale di Udine, per il suo intervento di cataratta (più complicanze) sul mio occhio destro reduce da altre disavventure lo scorso anno. Volevo ringraziare anche tutto lo Staff della sala operatoria e del reparto, senza dimenticare la dott.ssa Sarao Valentina, che mi segue e che avrebbe potuto eseguire l’intervento ma che, viste le complicanze dell’intervento, ha preferito lasciare il posto al Professore e che il giorno successivo, alla visita di controllo, non mi ha illuso con false promesse sul recupero totale dell’occhio ma mi ha semplicemente detto di aspettare il decorso e che tutto quello che si poteva fare è stato fatto e tutto quello che è stato fatto è stato fatto bene. Grazie di cuore a tutti, anche a mia moglie Franca che pazientemente mi accompagna nei miei pellegrinaggi ospedalieri.
Oltre ai ringraziamenti, ho preso la parola anche per un altro motivo che mi ha molto colpito e al quale sono stato involontariamente partecipe. Durante l’intervento ero coperto da un lenzuolo celeste, ma ero perfettamente vigile sentivo tutto ciò che si diceva, anche i rimproveri del professore nei confronti della giovane strumentista universitaria, sicuramente alle sue prime armi. Ebbene, per un attimo mi sono rimesso nei panni di quella giovane universitaria, perché anch’io, sebbene non abbia mai frequentato l’università, ho avuto tanti professori di vita, in primis mio padre, che con le loro osservazioni e anche altro, ben più pesanti, mi hanno insegnato molto, mi hanno aiutato a crescere e oggi se potessi li ringrazierei di cuore uno a uno come sto facendo con Voi. Pertanto grazie due volte Professore per essere, anche se non La conosco, ma La immagino un Prof. della vecchia guardia che ha il desiderio di trasmettere qualcosa ai propri studenti; e dico alla giovane strumentista di tralasciare l’amaro in bocca e di farne un buon uso di tali osservazioni, con l’augurio più caro di diventare la più brava strumentista di sala operatoria.
Ringraziamenti
Prima di giungere ai ringraziamenti, su QSalute desidero raccontarvi brevemente due mie storie personali, lasciando a Voi il compito di trarne le giuste conclusioni. La prima mi riguarda direttamente perché lo scorso mese di marzo ho avuto un inizio di distacco del vitreo nell’occhio destro, circoscritto poi col laser dal mio oculista di fiducia. Sembrava tutto risolto, invece all’inizio dello scorso mese ho iniziato a notare la perdita della vista nello stesso occhio. Inizialmente davo la colpa alla stanchezza e alle conseguenze del precedente intervento che non si erano mai rimarginate del tutto, fin quando circa a metà dello scorso mese, quando tutti gli oculisti erano in ferie, decisi su indicazione del mio medico di base di recarmi al pronto soccorso oculistico di Udine, dove mi visitarono senza notare nulla di che, rimandandomi da lì a un mese dal mio oculista e prescrivendomi un semplice integratore. Però le cose continuarono a peggiorare oltre alla perdita della vista iniziarono anche forti ed insopportabili emicranie fin quando sempre su indicazione e prescrizione del mio medico di base mi ripresentai in pronto soccorso oculistico a Udine. Stavolta mi trovai una giovane dottoressa accompagnata da un giovane dottore specializzando della Clinica Oculistica dell’Università di Udine, che a turno presidiano coi colleghi del reparto di oculistica dell’ospedale, il pronto soccorso. La giovane dottoressa ed il suo dottore specializzando hanno capito da subito che si trattava di un glaucoma acuto e da subito mi hanno somministrato le dovute cure e la sera a fine turno mi hanno praticato col laser un semplice forellino all’interno dell’occhio, preservandolo da danni ben più gravi. Al controllo dell’altro giorno la giovane dottoressa mi ha detto che mi posso ritener fortunato.
La seconda mia storia, che in questo contesto voglio raccontarvi, ancora oggi a distanza di tanto tempo dall’accaduto mi fa venire la pelle d’oca. Mio padre era affetto sin da giovane da problemi di ipertensione (pressione sanguigna) e dopo aver passato in rassegna diversi dottori e professori, non solo italiani, su indicazione di conoscenti, io mio padre e mia madre quarant’anni fa ci presentammo in ospedale a Udine ed in uno sgabuzzino (forse 4 x 4) dei tunnel sotterranei che non aveva nemmeno una finestra ci ricevette un giovane dottore dal camice bianco, che sicuramente aveva appena conseguito la sua specializzazione. Ebbene, quel giovane dottore dal camice bianco quel giorno prescrisse a mio padre la giusta cura a base di un cocktail di farmaci. Quella cura lo accompagnò fin alla morte - avvenuta prematuramente ma per altre patologie - e quel giovane dottore dal camice bianco di allora oggi è il prof. Alessandro Proclemer.
Ecco, come dicevo all’inizio, lascio a voi il compito di trovare il nesso che accomuna entrambi le storie, ringraziando vivamente la giovane dott.ssa Valentina Sarao e il suo assistente specializzando dott. Pier Luigi Guerin ed il mio medico di base dott.ssa Alessia Torcutti, con l’augurio che diventino i Proclemer di domani di cui noi tutti ne abbiamo un gran bisogno.
RINGRAZIAMENTO E RACCOMANDAZIONE
La mia scelta della clinica oculistica universitaria di Udine per un delicato intervento alla retina (pucker maculare) è stata determinata dalla riconosciuta eccellenza del reparto per interventi di microchirurgia oculare. L'operazione è stata eseguita con successo dal professor Paolo Lanzetta e dalla sua equipe, CHE VOGLIO RINGRAZIARE CON STIMA E RICONOSCENZA.
Durante la fase preparatoria all'intervento e nelle visite di controllo successive, ho avuto modo di osservare l'ottima organizzazione e l'efficiente funzionamento complessivo della struttura, sia per quanto riguarda l'attività chirurgica che per quella ambulatoriale ed assistenziale.
Ho molto apprezzato le capacità professionali di tutto il personale medico ed infermieristico e la cortesia ed il tratto umano tenuto verso i pazienti. Un ulteriore elemento che ho percepito molto positivamente è la costante presenza operativa di numerosi giovani medici in specializzazione nel reparto.
In conclusione, l'esperienza fatta mi consente di esprimere una valutazione della clinica oculistica universitaria di Udine col massimo dei voti e di raccomandarla fortemente ai pazienti con patologie oculistiche.
Dal primario alla accoglienza il Top dei Top
Dal primario, Prof. Lanzetta, all'accoglienza amministrativa, è un reparto di vera eccellenza.
Professionalità, competenza e adesione all'utenza sono il biglietto da visita di questa eccellenza.
TANTO DI CAPPELLO.
Efrem
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