Clinic Center di Napoli

Assurdo impedire l'accesso ai parenti accompagnatori, finanche nell'area che nelle loro brochure illustrano come luoghi di incontro. Al contrario, impediscono l'accesso e l'attesa all'interno della struttura, così come nell'ampio deserto terrazzo, malgrado vi sia ampio spazio esterno in cui si potrebbe sostare. Accompagnando la mia anziana mamma, sono costretta ad attendere fuori in qualsiasi condizione atmosferica. Vergogna!

La tanto decantata struttura è tutto tranne che riabilitativa, soprattutto per persone immobili e non autonome, che vengono abbandonate in un letto con pannolone e catetere facendo inevitabilmente aumentare piaghe e denutrizione.
Consigliatami dalla cardiologia riabilitativa del policlinico, vi ci mandano mio zio di anni 77 dopo che si era ridotto pelle ed ossa. E anche qui al Clinic Center peggiora; la scusa è "il paziente non è collaborativo".
Ogni cosa che chiedevo era accompagnata da un mio scusate, eppure ricevevo sempre mancanza di educazione e di gentilezza.
La sanità napoletana versa in un pessimo momento, sono in carenza d’organico, lo so, ma se non hanno umanità è meglio che non facciano i medici nè gli infermieri.
Purtroppo se non ti chiami Berlusconi puoi anche morire di dolore!

Sono la figlia di una paziente di anni 80 ricoverata in questa struttura per iniziare un percorso di riabilitazione motoria, in seguito ad un'operazione al femore e frattura all'omero (spalla). Pessima esperienza, abbandonata in un letto al piano 5°, mal nutrita (il cibo è immangiabile) e lasciata per ore con pannolone sporco. Ha effettuato solo 20 minuti al giorno di fisioterapia a letto ed una volta, è stata costretta a svolgere gli esercizi tutta sporca di escrementi. Dopo 5 giorni di lamentele e pianti, ho deciso di portarla via, con ambulanza privata, per iniziare un vero percorso riabilitativo e sanare le piaghe che le avevano causato. È vergognoso che, a causa di scarso personale, stressato e poco disponibile, una struttura, con personale medico competente, debba trattare in questo modo persone fragili, indifese e bisognose di cure.

Mio padre, uomo di mezza età, è stato ricoverato presso questa clinica per una riabilitazione respiratoria e motoria in seguito alle dimissioni arrecate dalla terapia intensiva siccome è stato curato per il COVID-19.
All’apparenza sembra un’ottima struttura: bella, colorata e accogliente. L’impatto esterno può arrecare un po’ di sicurezza, ma dentro i professionisti che ci sono, ovviamente non tutti per fortuna, non conoscono il vero significato della parola “EMPATIA”. Dovrebbero lasciare tale professione a chi davvero la pratica con il cuore e l’anima, immedesimandosi e capendo gli stati d’animo dei pazienti.
Al di là di questo, anche la pulizia igienica del paziente lasciava a bocca aperta. Era così spaventosa che mia mamma, una donna di 54 anni cardiopatica, un giorno si munì di bagnoschiuma e una spugna per poter lavare mio padre (ovviamente ciò avvenne di nascosto dal medico) perché aveva una puzza assurda, e ciò è davvero vergognoso, soprattutto se si tratta di una clinica.
Ha anche presentato sulla pelle l’insorgenza di piaghe da decubito, che prima non presentava assolutamente. Ovviamente ciò è successo perché non lo muovevano, nemmeno quando mio padre stesso lo chiedeva, quindi pensate voi che “CLINICA”.

Ho ricoverato il 21/01/2021 mia madre per un percorso riabilitativo post intervento protesi del ginocchio. Sarebbe dovuta rimanere circa 20- 30 giorni, ma dopo soli 2 giorni siamo andati a riprenderla. Assistenza zero. Mia madre si sentiva male, ha suonato il campanello alle ore 09.19 per richiedere la presenza di un infermiere, (so l'esatto orario perché stava a telefono con me per dirmi che si sentiva male). Alle successive ore 10.10 ancora non era andato nessuno. Quando siamo andati a prenderla (successive ore 12.20) c'era il figlio di un'altra degente per lamentarsi che dalle ore 07.00 sua madre aveva chiesto di farsi cambiare il pannolone perché aveva fatto i suoi bisogni e l'avevano lasciata sporca fino a quell'ora. Personalmente abbiamo deciso di denunciare l'accaduto.

Ricovero per mia madre post dimissioni da ospedale. La clinica ha accettato mia madre senza che io potessi esprimere alcun parere in merito al suddetto ricovero.
Premetto che mia madre ha un problema neurologico e che la clinica l'ha ricoverata per problema respiratorio. Dal secondo giorno post ricovero, quando chiamavo per avere informazioni mi dicevano solo di venirmi a riprendere mia madre che loro non la sapevano gestire.
Nonostante la prescrizione di terapia farmacologica calmante, la stessa le è stata somministrata solo sporadicamente. Mia madre è caduta più volte dal letto e loro si sono lamentati con me del comportamento di mia madre. Personale medico che ha chiesto a me se era il caso di dare calmanti a mia madre.
Hanno accettato mia madre perchè hanno letto che aveva solo un lieve problema respiratorio, mentre era stata ricoverata e trattata in ospedale per un problema neurologico.

Mio padre e' stato ricoverato alla Clinic Center dopo una settimana al Cardarelli dopo un leggero ictus ischemico. Nonostante i suoi 89 anni e nonostante il problema che ha avuto, il 1 maggio 2016 era ancora in grado di essere autonomo nelle sue attivita' quotidiane. Credevo che accettando il ricovero in questa struttura, mio padre avrebbe riacquistato anche in parte le sue funzionalita'. Premetto che nonostante i 700 euro al mese che la Clinic Center ottiene dal Sevizio Sanitario Nazionale, il sottoscritto era costretto a fare tutte le cose che di norma sono a carico degli infermieri e/o dei terapisti. Dovevo dargli da mangiare, scenderlo dal letto, portarlo personalmente in palestra per fargli fare il lettino statico, dove aspettava sulla sedia a rotelle la benevolenza degli infermieri che facevano il bello e il cattivo tempo. A fronte di 15 minuti di "terapia", i pazienti, soprattutto quelli allettati, erano costretti a rimanere nel loro letto immobili per tutto il resto della giornata. I medici sono degli incapaci che al minimo problema trasferiscono i degenti in ospedali pubblici. Mio padre a 1 giorno dalla dimissione, dopo che le loro terapie fisioterapiche non erano servite praticamente a niente, e' stato portato in codice rosso all'ospedale S.Paolo per una setticemia che ha contratto al Clinic Center, dovuta ad un batterio che ha aggredito le vie urinarie e quindi tramite il catetere che avevano messo alla Clinic Center, anche se mio padre poteva benissimo urinare anche senza. Ora mio padre e' un vegetale che sta in un letto, quando poteva superare nei migliori dei modi il problema ictus anche a casa. Sconsiglio vivamente il ricovero, specie delle persone anziane, in questa struttura.

Una enorme delusione gli infermieri. Sono solo negligenti e maleducati.
Non assistono gli ammalati, in cosa consiste il loro lavoro? Quello di timbrare il cartellino?
Come si dice a Napoli "hanno preso il posto".