Chirurgia Vascolare Ospedale Palermo
Recensioni dei pazienti
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Degenza prolungata
È inaccettabile come si possa tenere un paziente ricoverato per più di una settimana facendo slittare l'intervento giorno dopo giorno, sicuramente non è il modo di trattare i pazienti.
Nessuna umanità
Mani benedette da dio, trattamenti chirurgici eccellenti, ma cuore di ghiaccio.
Pulizia e igiene dell'ammalato scadenti.
Ringrazio tutta l'equipe, ma non posso dimenticare l'assenza di umanità.
amputazione dell'arto.
Aneurisma aorta addominale sottorenale - Parte II
Il mio primo commento qui è stato ottimo, e potete leggerlo qualche recensione prima. E ottimo rimane per la parte chirurgica. Ma la seconda parte, della gestione del post chirurgico, è altrettanto giusto descriverla e sento che lo devo a mia madre. Secondo i Drg questo tipo di intervento ha 4 o 5 giorni di degenza e poi il paziente va dimesso. L'iter nell'immediato post chirurgico procede bene, ma il giorno della presumibile dimissione viene la febbre. Una febbre con forti brividi. Si aggiunge un ulteriore antibiotico al solo Augmentin, ossia la levofloxacina. Sabato e domenica la tengono in reparto; nel frattempo si vanno togliendo gli accessi venosi e la terapia passa per o.s.
Mia madre non ha forze e non si sente bene, è sonnolente, pallida. IO E SOLO IO, penso che non sia affatto in grado di essere gestita a casa e chiedo di trasferirla al reparto di Medicina. Mi viene risposto, testuali parole, che loro non trasferiscono ma dimettono. Allora IO E SOLO IO mi dò da fare per trovarle un posto di lungodegenza. Se no sarebbe stata portata a casa. Vado in direzione Sanitaria, si accertano che il posto ci sia e che venga accettata, quindi viene dimessa, ambulanza e trasferimento in lungodegenza alla Maddalena. QUI la collega subito mette il saturimetro e le sembra sia guasto. Ne prende un altro ma la saturazione di ossigeno è ugualmente bassa. Applica subito ossigeno e migliora un po'. Riprende accessi venosi e fa emogasanalisi con brutti risultati. Mia madre è affannata.. Il giorno dopo fa Rx torace a letto, ed è un disastro. Il giorno successivo mi chiama in urgenza e trovo mia madre con un apparecchio cpap. Viene trasferita in rianimazione all'Ingrassia. Viene scoperto un acinetobacter - è in insufficienza respiratoria da polmonite e dopo pochi giorni muore. Io quello che non tollero è che non si sia applicato un banale saturimetro al dito nè fatta una lastra già in chirurgia vascolare. Che praticamente mia madre aveva la polmonite da acinetobacter quando è stata dimessa. Presa o in rianimazione o in reparto già al Civico. Si è voluto ignorare l'aspetto medico perché il loro compito chirurgico, ottimamente svolto, era finito.
Tutto bene, ma il paziente è morto lo stesso, visto in funzione del Drg.
Necrosi quinto dito piede
Medici maleducati, presuntuosi e forse un po' troppo arroganti; il paziente, specie se inviato da altro ospedale, è quasi trattato come pacco da rispedire al mittente.
Medici Negligenti
Assoluta negligenza nel reparto di chirurgia vascolare del Civico di Palermo, da parte di 4 dei 5 dei chirurghi interpellati, dei quali 2 cardiochirurghi e non chirurghi vascolari, con 5 diversi pareri diagnostici: inoperabile, amputazione minore, by-pass femoro-popliteo, amputazione alta, stazionarietà del quadro clinico; assoluta indifferenza al dolore acuto intenso del paziente, rimandato per l'applicazione di uno stimolatore midollare a 2 settimane dopo la prima richiesta di "aiuto"; mancata comunicazione professionale con i medici di altri reparti (pronto soccorso, medicina interna del Dott. M. e radiologia interventistica) importanti per l'approccio multidisciplinare della patologia vascolare sofferta. Codice verde in P.S., pur in presenza di una embolia arteriosa in atto, ed attese di ore; medici interni pavidi di fronte ad un arto ischemico andato sotto i loro occhi in necrosi e gangrena, senza una terapia medica fibrinolitica o di altro tipo (anticoagulanti, prostacicline); un radiologo, capace solo di lesionare una femorale nel corso di un'arteriografia richiesta dopo 7 giorni di ricovero. Potrei dire altro ancora, dopo 15 giorni di ricovero al Civico di Palermo, per un paziente che finalmente trasferito in un altro ospedale di un'altra città, ha ricevuto in tempi rapidissimi ben altre cure con farmaci innovativi ed interventi di rivascolarizzazione, non considerati utili a Palermo, e di riparazione delle lesioni procurate a Palermo. Giunti purtroppo troppo tardi per il tempo perso e l'ignavia dei medici negligenti del Civico di Palermo (reparti di Chirurgia Vascolare, Medicina Interna e Radiologia).
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