Chirurgia Vascolare Cardarelli
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Pessima esperienza
È stato ricoverato mio padre in questo reparto.
Dopo l’angioplastica eseguita, non riuscita, gli hanno detto che non restava che l'amputazione del piede. Allora noi familiari abbia deciso di portarlo in altro ospedale, dove lo hanno sottoposto ad una nuova angioplastica e i risultati sono stati ottimi, salvandogli così il piede (e anche la gamba). Non aggiungo altro.
Secondo i medici i due interventi erano riusciti
Dopo un primo intervento il prof. Ruotolo aveva affermato verbalmente che mio padre stava bene e che a breve sarebbe stato dimesso. Ma dopo una settimana e' stato sottoposto ad un altro intervento, non so per quale motivo, e ad una settimana dal secondo intervento, mio padre e' deceduto il giorno 12/02/2015. Del suo decesso non ci e' stata data alcuna spiegazione. E' doveroso raccontare che il sabato prima del secondo intervento, il medico di turno mi aveva riferito queste testuali parole : suo padre sta benissimo se vuole può giocare anche a calcio, e mercoledì verrà dimesso. Per dovere di cronaca devo precisare che il giorno del decesso avevo sentito mio padre telefonicamente, nel primo pomeriggio, ma in serata visto che non rispondeva al cellulare, io e mia moglie abbiamo pensato di telefonare al reparto, ricevendo la risposta di una infermiera che, con risposte molto evasive, ci diceva che dovevamo recarci presso il reparto al più presto. Personalmente impossibilitato, perché mi trovavo all'estero, avvertivo i miei Germani che giunti sul posto ricevevano dagli infermieri e dal sanitario di turno risposte evasive di dove si trovasse il mio papà, del tipo: non si è sentito bene e adesso si trova in rianimazione. Ma in effetti già da molte ore mio padre si trovava esanime nella sala mortuaria, avvolto in un lenzuolo con un nodo all'altezza del viso. Fuori dalla sala mortuaria gia' era puntualmente presente personale di una ditta di onoranze funebri che aspettava con ansia i miei fratelli. Personalmente avrei gradito qualche spiegazione dal dott. Ruotolo, come quando prima del ricovero aveva sottoposto mio padre a visita a pagamento presso il suo studio privato. Devo precisare che all'ospedale S.Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno, qualche settimana prima del ricovero al Cardarelli, i sanitari si erano rifiutati di operare mio padre, che era ricoverato in quella struttura, poichè aveva le piastrine molto basse, spiegandoci che un intervento in quella situazione era molto pericoloso. Solo oggi ho avuto la forza di raccontare questa storia che ha cambiato profondamente, sconvolgendola, la mia vita.
Grazie
Voglio ringraziare lo staff dei medici che mi hanno operata, sia quelli del reparto vascolare che l'equipe di chirurgia. Hanno dimostrato una eccellente professionalità ed una spiccata umanità. Specialmente nella gestione della emergenza creatasi in fase operatoria per la gestione della asportazione di una cisti ovarica avvenuta in secondo momento.
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