Chirurgia toracica universitaria Policlinico Foggia
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Pneumotorace Spontaneo - Chirurgia Toracica
Mi presento al pronto soccorso con un pneumotorace massivo, subito vengo messo in drenaggio da un medico specializzando molto bravo - Dott. Fatone. Nulla da ridire sull'operazione, ma molto da ridire sulla gestione del reparto.
Il reparto è nuovo e a prima vista si presenta bene, ma le pulizie lasciano molto a desiderare. Nei 4 giorni di ricovero non hanno lavato per terra UNA, e dico UNA, volta. Il bagno della camera era qualcosa di indescrivibile. La signora delle pulizie (una maleducata senza pari) a stento passava una pezza asciutta per spolverare in camera (con scarsi risultati).
Nel corridoio ci sono vari cartelli con la scritta "Si prega di parlare a bassa voce", ma gli infermieri sono i primi a non rispettare la regola, parlando continuamente di ferie, permessi e fatti propri di notte e di giorno, ovviamente ad alta voce. I primi due giorni non sono riuscito a dormire talmente era il baccano.
Hanno affidato l'appalto per pranzo, colazione e cena ad una ditta che manco in "cucine da incubo"! La roba è di pessima qualità, penso si mangi meglio in un qualsiasi ristorante cinese. E pensare che mangiare bene è la prima regola per stare bene.
Durante la degenza un dottore mi dice che se dalla prossima TAC risultano bolle enfisematose, mi devono operare; poi una dottoressa dello stesso reparto, durante la visita di controllo in cui si evince la presenza di bolle enfisematose, mi dice che NON mi devono operare. Adesso che faccio?
P.S. alla visita di controllo non volevano visitarmi e togliermi i punti di sutura solo perché non avevo fatto l'impegnativa e pagato 21,00 €!! Cioè volevano rimandarmi indietro di 120 KM., senza visitarmi e coi punti. Ho dovuto insistere e mi hanno fatto sul momento un'impegnativa che ho pagato nell'ospedale stesso. Mah...fate voi.
OPINIONE DIVERSA
Vivo e lavoro Torino, i miei genitori vivono in provincia di Foggia. Siamo arrivati al reparto del Prof. Sollitto per chiarire meglio i risultati di una Tc al torace, effettuata da mia madre (età 74 anni) per una semplice ma persistente tosse. La Tc evidenziava la presenza di un nodulo polmonare e il pneumologo, per sua tranquillità, ha chiesto il supporto di un chirurgo toracico per la diagnosi conclusiva. In attesa che il Prof. Sollitto potesse riceverci, e spaventati dall’ipotesi di una neoplasia, mi rivolgo ad un caro amico, chirurgo toracico che opera in Liguria, per un consulto immediato. Lui, guardando la Tc e la diagnosi ad essa allegata, mi tranquillizza non ravvisando nessuna lesione di natura neoplastica e mi consiglia una Tc con liquido di contrasto dopo un anno, per monitorare eventuali aumenti di volume del nodulo, che in tal caso doveva essere rimosso chirurgicamente. In data 15 Novembre 2013 i miei genitori sono dal Prof. Sollitto, che dopo aver analizzato la medesima documentazione, consiglia con celerità la “RIMOZIONE DELLA LESIONE” prescrivendo con urgenza la Tc con mdc e tutti gli esami per affrontare l’intervento, che sarà effettuato prima di Natale. Mia madre (74enne), affronta la seconda Tc, che io puntualmente faccio vedere al mio amico che mi scrive: “COME AVRAI GIA’ LETTO, QUI PARLA DI MINUTA CALCIFICAZIONE FIBROSCLEROTICA SENZA SEGNI DI ENHANCEMENT E IN ASSENZA DI LINFOADENOPATIE ILOMEDIASTINICHE. NON VEDO ASSOLUTA INDICAZIONE CHIRURGICA, MA RIPETEREI LA TC TRA UN ANNO”. Il Prof. Sollitto nel frattempo prenota l’intervento, a cui mia madre rifiuta di sottoporsi per ulteriori verifiche in altre sedi, facendo così contrariare il Professore che li abbandona senza un saluto. In data 21 Gennaio 2014 gli esami di mia madre sono stati visionati nel reparto di Chirurgia Toracica dell’ospedale “Molinette” di Torino che concludono:” SI DIMOSTRA LA PRESENZA DI MINUTA STRIA FIBRO CALCIFICA PRIVA DI SIGNIFICATO, NON ATTUALI INDICAZIONI AD ULTERIORI ACCERTAMENTI. A SCOPO PRUDENZIALE TC DI CONTROLLO TRA 4 MESI”.
Lascio a chi legge le conclusioni in merito, sono molto contenta per mia madre e lascio alla coscienza personale dei protagonisti di questa storia le proprie responsabilità. Voglio solo dire a chi affronta momenti difficili per motivi di salute, di stare attento, non lasciarsi abbattere e verificare sempre quello che ci viene detto, professore o no che sia. Grazie al mio amico Francesco che ha saputo darmi con la sua professionalità quella tranquillità di cui avremmo tutti bisogno in questi casi.
Chirurgia toracica universitaria
Ci siamo presentati con mio fratello il 14 gennaio per una biopsia ad un linfoma al reparto di chirurgia toracica del prof. Sollitto. Dopo 20 giorni nessun risultato, abbiamo chiamato insistentemente e le risposte erano sempre vaghe. Chiamando direttamente in laboratorio, il tecnico ci dice che non ha strumenti per capire di quali cellule cancerogene si tratti. Intanto dalla chirurgia toracica ci dicono che secondo loro la diagnosi c'è. Insomma, il 4 febbraio ci presentiamo per ritirare la diagnosi e ci mandano in ematologia per definire la cura; in ematologia ci dicono che le analisi sono insufficienti! E ci consigliano di andare in un centro specializzato... In tutto ciò nessuno si è preso la responsabilità di allertarci e orientarci in un altro centro specializzato per tempo, abbiamo aspettato 20 giorni (nonostante le nostre insistenze) con relativo peggioramento delle condizioni di salute (si tratta di un tumore).
Il giudizio vero è "vergogna", non perchè non abbiano fornito la diagnosi (in mancanza di strumenti adatti a loro dire), ma perchè dovevano immediatamente allertarci vista la gravità della situazione e inviarci in un altro centro. Il paziente non deve "sbattersi" tra i vari reparti, deve essere il reparto che lo ha preso in carico ad orientare il paziente stesso...
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