Chirurgia toracica Ospedale Pescara

 
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1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Quale moralità?

Oggi mio padre Normanno, dopo oltre due mesi di indicibili sofferenze, ci ha lasciato e vogliamo ringraziare tutto lo staff infermieristico e parte di quello medico per la vicinanza, l'umanità e la gentilezza dimostrataci. Però non riusciamo a nascondere la rabbia per il fatto di non sapere, ad oggi, il perché e il per come nostro padre non ci sia più e che per sempre ci rimarrà il grosso dubbio che non tutto sia stato fatto a dovere, e per questo anche noi vogliamo dire la nostra sul dott. Lococo a seguito della sua assenza, del suo distacco, del suo uscire fischiettando dalla stanza di nostro padre dopo l'ennesima crisi...
Chiudiamo dicendo che, anche se siamo certi che presto dimenticherà nostro padre, le assicuro che noi non la dimenticheremo mai!
Dei figli pieni di rabbia e dolore.

Patologia trattata
Tumore al polmone.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Morte in reparto

Mi chiamo Piera e sono la moglie di Vincenzo, morto nel reparto di chirurgia toracica dell'ospedale di Pescara, diretto dal dott. Achille Lococo, il giorno 6 luglio 2012.

Io e i miei figli eravamo consapevoli della patologia respiratoria di mio marito (B.P.C.O.) e, dopo aver consultato altri tre ospedali italiani, che ci avevano messo in guardia dai rischi di un intervento, ci siamo fidati del vostro reparto.
Questo perchè il dott. Lococo ci aveva assicurati che dopo un breve periodo di riabilitazione respiratoria, tra l'altro molto ben riuscito, l'intervento poteva essere eseguito.
"Io intervengo affinchè i pazienti possano vivere, e non morire!" queste sono state le sue parole.

Per mio marito purtroppo non è stato così ed oggi, dopo settanta giorni, non siamo ancora riusciti a sapere cosa sia realmente successo. Nè un gesto o una parola di conforto, o di spiegazione da parte di nessuno dello staff.
Hanno solo anticipato la sua morte, e questo mi attanaglia lo stomaco.
E così sarà per il resto dei miei giorni.

Mio marito poche ore dopo l'intervento, con soli due mezzi polmoni, è stato lasciato solo in reparto nelle mani di due infermieri, invece di essere sottoposto a terapia intensiva. La prima notte ha rischiato seriamente la vita, la seconda è stata fatale!
In quel momento avremmo dovuto urlare per farci ascoltare di più.

Mi piacerebbe che questa mia lettera fosse esposta tra quei fogli di giornale ingialliti che parlano solo di successi, per spegnere in parte la mania di onnipotenza di questi medici.
Per quanto mi riguarda, spero che il dolore e il rimorso che stiamo vivendo io e i miei figli possano un giorno alleviarsi ed essere ascoltati da loro.

Patologia trattata
Nodulo di 1 cm. al polmone.
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