Chirurgia Toracica Istituto Europeo di Oncologia
Recensioni dei pazienti
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Visita medica privata
Nulla da dire sull'operato medico, ma sull'umanità sì: non si può dire in faccia ad una paziente, dopo aver letto il suo referto, “questo è un paziente che muore”; e alla affermazione "a volte ci sono pazienti con questa patologia che possono durare 10-15 anni" non si può ridere in faccia al tuo paziente... Nessuno sta dicendo che non si deve dire la realtà dei fatti, ma ci sono modi e modi.
Lobectomia polmone
Mio marito é deceduto dopo un mese dall'intervento chirurgico.
Tumore benigno
L'esperienza, vissuta nel reparto di chirurgia toracica per una operazione fatta nel mese di dicembre, mi ha permesso di riscontrare ottima professionalità e disponibilità dell'equipe medica capitanata dal GRANDE Prof. SPAGGIARI. L'unico neo, qualche dipendente del personale infermieristico, che manca di umiltà e disponibilità verso il paziente che soffre...
Tatto e umanità sono essenziali
Sono appena tornata da Milano per un secondo parere sulla malattia che mi hanno riscontrato due mesi fa.
Ho avuto la sfortuna di incappare al cospetto di un luminare che avrà un alto livello professionale, ma che non è dotato di tatto e umanità (fondamentale quando si ha a che fare con chi deve convivere con la consapevolezza di essere in pericolo di vita).
Il professore ha utilizzato delle parole durissime non risparmiandomi nulla, prospettandomi una realtà totalmente diversa da quella presentatami dal Professore che mi segue dal principio (luminare dell'ospedale più famoso di Bologna). Alle parole: ho un bimbo di cinque anni... mi risponde con toni alterati e infastiditi dicendomi: E ALLORA? COSA C'ENTRA?
Gelata ribadisco: nulla, vorrei solo sapere se potrò vederlo crescere (ho 38 anni) ... LEI NON GUARIRÀ MAI replica lui, quasi infastidito dalle mie lacrime.
1- non volevo una bugia o un illusione... Solo una lieve speranza per poter combattere la mia battaglia (visto che le cure alternative, oltre a quella che sto facendo, sono almeno quattro e non sono proprio spacciata); bastava un: sarà difficile ma non morirà domani.
2- pretendevo un po' di rispetto per la mia sensibilità, fosse anche perché mezzo'ora mi è costata 300€.
3- infierire su chi è fragile e impaurito la trovo una forte violenza psicologica.
Uscita da quell'edificio non sapevo se uccidermi o mollare le cure... Poi, sfogandomi con i miei dottori, ho ritrovato la forza di affrontare le terapie future con la speranza e il desiderio di vedere le cose da un'altra prospettiva; le metastasi che con certezza mi ha affibbiato, potrebbero essere noduli propri dell'adenocarcinoma multifocale esercente... Questo non si può ancora sapere prima di avere i primi risultati.. Credo per ora possa saperlo solo DIO.
W chi questo lavoro lo fa attraverso il cuore.
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