Chirurgia Ospedale San Carlo di Nancy
Recensioni dei pazienti
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Figlio di paziente
Il giorno 8 luglio ho portato mio padre al pronto soccorso per una rettoragia. Visitato dal medico di turno che mi informa (senza alcun esame di routine) di aver riscontrato un tumore rettale. La stessa sera viene trasferito presso il reparto di Chirurgia. Il giorno dopo viene effettuata un Tac completa con esito negativo. Dopo circa 10 giorni viene sottoposto ad una colonscopia. Nel frattempo mio padre continua ad avere emorragia rettale. Il referto della colonscopia non evidenzia segni di malignità, ma evidenzia una diverticolite. Ho avuto difficoltà a parlare con i medici, mio padre in pratica non lo seguiva un solo medico, bensì il medico di turno. Sono presenti solo la mattina e qualcuno il pomeriggio negli ambulatori o presso il pronto soccorso. Nel reparto esiste una sala medici che dovrebbe servire per parlare con i familiari dei pazienti, mai utilizzata. Ho avuto notizie sulla salute di mio padre dal medico di turno, in piedi nel corridoio del reparto (o rincorrendo il primario negli ascensori). Gli infermieri sono abbastanza disponibili, tranne alcune caposala che rispondono spesso in modo poco garbato.
Ambiente pulito, la cura della persona eccellente.
Un sentito grazie
Ringrazio il Dottor Giordano Lai che mia ha liberato da un serio problema: rettocele (non operabile) e dolicocolon con formazioni di fecalomi. Per fortuna che ancora esistono seri professionisti, competenti e di grande coscienza.
GRAZIE DOTTORE.
Emanuela Narcisi
Peccato per il personale infermieristico
Consiglierei questo reparto ad altri pazienti per il personale medico che è di alta competenza, soprattutto l'equipe del dottor Carlo Farina.
ma per quanto riguarda il personale infermieristico, tranne qualche rara eccezione, è del tutto inesistente: quando i pazienti, anche appena operati, suonano il campanello, molti di loro lo spengono senza accorrere; a volte somministrano farmaci sbagliati, non seguono le indicazioni dei medici per quanto concerne l'alimentazione dei degenti, lasciandoli spesso senza pasto anche se questo è stato autorizzato dal medico. Per non parlare della scortesia con cui si rivolgono sia ai pazienti che ai parenti di questi.
Tutto ciò che affermo è stato vissuto personalmente da mia zia pochi giorni fa e in mia presenza.
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