Chirurgia Ospedale Infermi
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Un calvario che dura da quasi un anno..
Nel novembre 2014 mi è stato diagnosticato dallo screening un tumore del sigma retto in fase iniziale. Operato in laparoscopia, diagnosi dell'oncologo di completa guarigione. Dimesso.
Successivamente mi sono comparsi dolori sul fianco sinistro con forte bruciore nella zona inguinale sinistra. Mi reco al reparto per un controllo, vengo liquidato in fretta e furia assicurandomi che fosse tutto nella norma, senza farmi l'ecografia perche' il macchinario non si accendeva.
Sopporto per dieci giorni questa forte infiammazione, così forte da fare insorgere anche una orchite. Il mio medico curante mi prescrive degli esami, la cui diagnosi è la seguente: stenosi dell'uretere per infiammazione e cicatrizzazione dovuta a intervento esterno e conseguente dilatazione uretere di tre cm. e idrofrenosi di secondo grado. Da allora mi sono sottoposto a una idrostomosi, due tentativi di inserimento di stent, un intervento di uroplastica che mi ha procurato grande sofferenza.
Una recente scintigrafia ha registrato il funzionamento del rene sinistro del 10%. Al momento non ho nessun sintomo, ma so già che mi dovro' sottoporre ad una nefrectomia.
Conclusioni: quello che succede nella sala non lo posso sapere e comunque errori capitano, ma quello di non essere visitato accuratamente e non capire che con quei sintomi avrei potuto avere seri problemi al rene, non lo posso accettare. Per inciso, il chirurgo che mi ha operato e' lo stesso che mi ha visitato.
Tanto per non farmi mancare niente, mi è comparso al taglio del secondo intervento anche un laparocele.
In definitiva, non basta un Primario umano e disponibile per fare un reparto eccellente, se poi nella sua equipe ci sono chirurghi superficiali, poco meticolosi e per giunta anche strafottenti.
Disorganizzazione
Dopo due tentativi e due giornate perse (oltre a quelle per i relativi esami pre-ricovero) ho nel mio caso constatato mancanza di professionalità, e cosi mi sono rivolto altrove.
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