Chirurgia Melanomi Sarcomi Istituto Tumori Milano

Ho avuto una esperienza presso il vostro reparto non proprio delle migliori. Mia mamma, affetta da melanoma ungueale, si è sottoposta ad intervento per rimozione dell'alluce e, dopo analisi dei linfonodi sentinella, ha dovuto togliere i linfonodi inguinali. Dopo suddetto intervento è stata rimandata a casa dopo tre giorni con drenaggio. Subito mi sono accorta che dal drenaggio non fuoriusciva liquido, in compenso la ferita età sempre bagnata e dopo solo un paio di giorni mia mamma ha iniziato ad avere febbre e la ferita si è infettata. Ho fatto avanti e indietro dall'istituto con mia mamma febbricitante e claudicante. Dopo esito negativo dei linfonodi inguinali, ha invece avuto nell'immediato una recidiva curata con elettrochemioterapia, che le ha dato il colpo di grazia. La gamba si è riempita di piaghe molto dolorose, grandi quanto un melone e, poiché la malattia era ormai inguaribile, ci hanno abbandonati. Nemmeno quando ho chiesto aiuto per avere degli ausili indispensabili a mia mamma per camminare o sedersi in autonomia, siamo state aiutate. Questa è la mia esperienza, purtroppo molto negativa.

Nel luglio 2014 è stata da voi operata mia sorella per pacchetto linfodonale ascellare sinistro. L'esame istologico parló di melanoma, senza aver mai trovato la lesione primitiva.
Non fu proposta nessuna terapia in quanto il direttore responsabile ritenne, con l'avvenuta asportazione, completata la procedura terapeutica.
Un altro oncologo consultato, propose di sottoporla a terapia medica, informandone via e-mail il direttore, che rifiutò e, rassicurandola, prescrisse invece una PET per novembre.
Mia sorella, essendo medico, decise di anticipare autonomamente l'esame a settembre, ove si evidenziarono metastasi diffuse a vari organi.
Fu un errore non procedere immediatamente con la terapia visto che il pacchetto linfodonale era già espressione metastatica?
Purtroppo l'iter successivo è stato fatale.