Chirurgia Generale Ospedale Monaldi
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Carcinoma gastrico
Il Dott. Felice Pirozzi ha effettuato un intervento completamente inutile senza fare indagini, nonostante una degenza "parcheggio" di 15 giorni nel suo reparto. Pessimo.
Morte per emorragia post-operatoria.
Non ci sono parole per raccontare un dramma due anni dopo un decesso. Intervento ben riuscito, ma emorragia interna (mal gestita) il giorno dopo. Mio padre è morto.
Una fimosi disastrosa
Non sono solito fare commenti negativi sulle esperienze in ospedale, tantomeno riguardo ai colleghi, ma questa volta devo davvero esprimermi. Dopo esser stato operato da Cuccurullo per una fimosi, operazione risaputamente molto semplice, riportavo un'emorragia per una non corretta chiusura delle vene durante l'operazione. Ciò che è ancora più grave è che, nonostante io avessi fatto presente la situazione, essendomi accorto che qualcosa non andava, sono stato dimesso col personale sanitario che diceva che era tutto normale. Dopo una settimana mi sono ripresentato all'ospedale Monaldi facendo presente la situazione. Cuccurullo non avendo capito che si trattava di emorragia, a causa di una vena ancora aperta, pensava bene di aspirare il sangue con una siringa, cosa assolutamente inutile. Venivo quindi ricoverato in urgenza all'ospedale San Leonardo di Salerno, dove colleghi riconoscevano l'imperizia del chirurgo precedente. Rioperato in urgenza e dopo una degenza di circa 7-8 giorni, finalmente si risolveva la situazione...
Si favorisce solo l'intramoenia?
Sembra chiaro, almeno per ciò che ho potuto constatare in 2 reparti differenti - chirurgia ed urologia - che la tavola è apparecchiata per far compiere visite intramoenia con primari, chirurghi, ecc. Ho accompagnato mio padre, operato di gastrectomia e, qualche mese prima, in urgenza di ulcera in un altro ospedale diverso dal Monaldi e nel quale non potei portarlo (malgrado l'alta specializzazione) perchè privo del pronto soccorso (perchè è vicino al Cardarelli, ma forse non solo per questo) per una visita chirurgica presso l'ambulatorio per la valutazione di un laparocele.
Arrivati alle 9.00 di mattina (ovvero l'orario in cui ci era stato detto di venire), oltre 1 ora ci è voluta solo per l'accettazione, nonostante la visita prenotata, con una fila spaventosa interminabile di persone, tante anziane distrutte dall'attesa come il mio papà, solo per pagare, non degna di un paese civile. Come se non esistessero le macchine per il pagamento automatico, o non si possano aumentare i cassieri impiegati e sveltire le procedure.
Dopo l'accettazione un'altra attesa di circa un'ora nella sala di attesa dell'ambulatorio. Anche questa poco degna di un paese civile.
Visita di 10 minuti (la dott.ssa ci invita ad andarcene alla fine come se ci avesse fatto un grosso favore a farci stare 10 minuti) in cui viene semplicemente dichiarata la diagnosi di laparocele (ma va?), che già sapevamo e ci viene detto solamente testualmente "operare è una scelta vostra ci possono essere complicazioni in entrambi i casi". Tutte cose che ovviamente sapevamo già, è che a dircelo non è stato il primario o qualcuno dell'equipe che eventualmente dovrebbe operare mio padre, ma una dottoressa che prendeva semplicemente le prenotazione per gli interventi. Per parlare, infatti, con chi opera , per ricevere valutazioni in merito al caso clinico specifico, consigli eccetera, bisogna andare SOLO in intramoenia, e questo per un intervento cosi complicato ed invasivo è pazzesco... Questo mi è sembrato l'iter al Monaldi in generale, intramoenia, intramoenia, intramoenia. Urologia idem. Se questa è la buona sanità in Campania e a Napoli, siamo fritti. Forse è per chi ha tanti soldi e la salute e il tempo a disposizione per fare interminabili attese solo per l'accettazione.
Personalmente ho imparato su cosa si sarebbe potuto fare o non si è fatto magari bene, di mio padre, molto più da internet che da visite tipo questa.
Carcinoma papilla di Vater
Mia madre è stata operata a Febbraio 2014 con DCP per ampulloma (papilla di vater). L'operazione è andata bene ma ha avuto diverse complicanze post-operatorie mentre era in terapia intensiva: due emorragie, sanguinamento anastomosi, pancreatite, fistola ed infine problemi di respirazione. Non so se si è trattato solo di sfortuna o di incompetenza o di imperizia dei medici. Parlando invece di umanità, purtroppo siamo molto, molto, molto delusi da quasi tutti gli operatori della terapia intensiva, su tutti la dott.ssa MURINO, insensibile, a differenza del dott. CAPASSO (insieme con la dott.ssa MIRANDA e dott.ssa SETTEMBRE), i quali sono stati per noi esempi di alta umanità ospedaliera, in quanto, pur non dandoci tante speranze, ci hanno sempre sostenuto moralmente. Mia madre adesso non c'è più.
Chi ha più santi va in PARADISO!!!
A parte l'esperienza negativa nel caso di mia madre, che non discuto perchè voglio esprimere un giudizio oggettivo, vorrei segnalare che, se arrivi in questo reparto attraverso una visita ambulatoriale (ammesso che tu ci riesca), ti tratteranno come un alieno caduto sulla terra. In 50 giorni ho avuto modo di capire che si tratta di una clinica privata all'interno di un ospedale pubblico: all'esterno e privatamente ti visitano e solo in tal caso sarai trattato con i guanti e tutte le attenzioni del caso.
Suggerisco di inserire nelle recensioni come ci si arriva a tale reparto, sono sicura che la povera gente senza possibilità economiche ancora sta a casa ad aspettare di essere chiamata.
Potrebbero anche essere bravi, e nel nostro caso non lo sono stati, ma l'umanità è qualcosa che proprio non conoscono. Ho visto occupare sale pubbliche per l'intramoenia e questo è davvero vergognoso.
Umanità?
Secondo me prima di tagli e cuci, sulla cui cosa non discuto, ci vuole umanità. In questo reparto essa manca completamente, eppure è dote fondamentale nella cura di un paziente assieme alla competenza.
Altri contenuti interessanti su QSalute