Chirurgia generale e dei Trapianti Ospedale Pisa
Recensioni dei pazienti
Filtra per malattia, intervento, sintomo
Trapianto di rene da vivente
É difficile scrivere di sè stessi su argomenti delicati, ma credo che vada fatto per il bene di tutti.
Ad inizio del 2014 mi sono rivolto a Pisa per un trapianto di rene da vivente e, benché avessi chiesto un appuntamento privato, non ho mai visto il prof. Boggi. Avevo scelto Pisa perché operano in laparoscopia e questa mi sembrava la scelta meno invasiva per il donatore. Sin dall'inizio ho avuto seri dubbi sulla capacità organizzativa del reparto, che non é mai andato oltre la sufficienza. L'assistenza al malato sembra buona, ma poi col tempo ci si accorge che, a parte qualche eccezione, essere gentili é solo parte del loro lavoro.
Prima del trapianto ero stato tentato di andare presso altro centro, però poi ho deciso di rimanere perché a volte é difficile capire quale sia la scelta giusta.
Facciamo il trapianto e dopo veri screzi gratuiti con i medici, ai quali avevo osato chiedere perché non usassero la mascherina quando trattavano un paziente trapiantato, mi informano che va tutto bene e che la mia creatina era intorno a 2 (forse 1,8). Mi dicono che va bene così e ci credo, mi dicono anche che il mio GFR post trapianto, che é poco oltre 40, é buono. Mi informo e non mi pare che sia vero. Nei giorni e nelle settimane successive mi sento solo e poco curato da medici che si alternano di continuo, ognuno dei quali mi propone una cura farmacologica diversa. Per chi non lo sapesse, a Pisa esiste/va una guerra fredda tra Nefrologia (Prof. Egidi) e Chirurgia (Prof. Boggi) e quando la prima, alla quale esausto mi rivolgo, si accorge che mi stanno somministrando un farmaco a cui sono intollerante, in chirurgia fanno passare settimane prima di cambiare l'immunosoppressore, con probabili danni permanenti sull'organo donato. Mi promettono cambio di farmaco, mi prenotano biopsie, mi allertano per una infiltrazione via giugulare, ma poi alla fine non succede mai niente. L'equipe del prof. Boggi (sempre assente) continua a dire che va tutto bene. Quando chiedo come mai, se l'organo va bene e se l'operazione é andata bene, ho valori funzionali cosi mediocri, il prof. Vistoli mi dice che mia sorella é fisicamente più piccola di me e che se "avessero trovato quell'organo in un cadavere lo avrebbero usato". Non so se é chiaro: se "avessero trovato quell'organo in un cadavere lo avrebbero usato". Non sto a raccontare tutto quello che é successo ancora dopo, di fatto dopo tre anni di degradamento continuo del rene, adesso devo prepararmi per una nuova dialisi.
In base alla mia esperienza, sconsiglio di rivolgersi a Pisa.
Poca professionalità e rispetto per il malato
Mio padre è stato ricoverato più di un mese nel 2015 per la presenza di calcoli nei dotti biliari intraepatici.
Ci si interfaccia esclusivamente con lo specializzando di turno (e siamo in un centro di terzo livello..) che riferiva quello che gli era stato detto di riferire dai medici strutturati, assenti e quasi inavvicinabili; a partire dal primario, che in corsia non abbiamo visto neanche per sbaglio (forse per questo le tante carenze). Mi chiedo che senso ha la cura di un malato se il suo medico non conosce neanche il suo viso e la sua voce, se non forse solo cinque minuti prima dell'intervento.
Saranno anche bravi tecnicamente, ma non è solo questo che fa di un medico un bravo medico!
Recensione su esperienza
Sono stata a visitata nei mesi scorsi per una patologia grave che richiede intervento per resezione della malattia. Ero rimasta d'accordo con il prof. Ugo Boggi di risentirci verso la fine delle terapie da me effettuate tramite email. Ad oggi, dopo due mesi di sollecitazioni, non ho ricevuto nessuna risposta, pur chiamando la stessa segretaria del professore in questione, vedendomi costretta ad agire in altro modo. Secondo me il modo di fare adottato nei miei confronti e' discutibile, quindi non consiglierei di rivolgersi a questo centro solo per il tipo di approccio da loro adottato.
L'importante è esserne usciti vivi
Mi piacerebbe tanto aver potuto parlare con il professor Boggi dopo l'intervento, ma non si è riuscito a vedere nemmeno in sala operatoria.. e non è bello avere da 6 mesi dopo l'intervento ancora dei dubbi su chi mi abbia operato. Non posso dire nulla dei medici che ci seguono, ma ne avrei da dire tante su quelli che ci hanno seguito in ricovero e troppe sulle infermiere e i tirocinanti. Boggi si faccia vedere e si informi con i suoi pazienti di quello che hanno dovuto subire. Non ho forza e voglia di scrivere altro. Scriverò prima o dopo direttamente a lui.
Altri contenuti interessanti su QSalute