Chirurgia d'urgenza Ospedale Palermo
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COLECISTECTOMIA
Sono stato operato il venerdì 17 novembre 2017 alle due della notte per asportazione della colecisti a seguito di colecistite acuta e sua dilatazione. Operato a cielo aperto per forza di cose in quanto la colecisti si era ridotta ad una grandezza quanto una melenzana, con il rischio di sversamento e danni al pancreas. Devo ringraziare in primis i due chirurghi che mi hanno operato, il dott. Giancarlo Giannone ed il dott. Mandalà, che sono stati molto professionali e mi hanno trasmesso tranquillità e sicurezza, nonchè gli anestesisti e infermieri.
Il post operatorio procede molto bene in attesa di togliere i punti e vengo monitorato dall'ospedale con controlli presso l'ambulatorio di chirurgia d'urgenza. Il reparto del 4° piano di chirurgia d'urgenza come degenza e monitoraggio è un ottimo reparto. Quello che bisogna migliorare a mio avviso è l'eccesso frenetico del suo funzionamento e l'inceppamento spesso di competenze tra le varie turnazioni del personale infermieristico. Inoltre, un ultimo dato che occorre menzionare, è che spesso malati gravi in degenza necessitano di una maggiore e celere assistenza.
Grazie ai medici della chirurgia d'urgenza
Devo la vita al Dottore Francesco Serraino che più volte è intervenuto risolvendo i miei gravi problemi di salute: un'occlusione causata dalle aderenze di un precedente e sbagliato intervento chirurgico.
Visitata da più medici che avevano sbagliato la diagnosi, dopo giorni di Pronto Soccorso, alle due di notte dopo un'attenta visita, il Dottore Serraino mi ha immediatamente operato, salvandomi la vita e dalla terribile possibilità di una colostomia, insieme al dottore Marcello Adelfio. A loro dico grazie per la grande professionalità e umanità dimostrate.
Grazie al Prof. Vincenzo FAZIO
In data 30/04 c.a. sono stato ricoverato c/o il reparto di Chirurgia Generale e d’Urgenza ed assistito con cura ed attenzione sia prima che dopo l’intervento di laparoalloplastica protesica, effettuato in data 05/05 u.s. dal Prof. Vincenzo FAZIO, sino al giorno delle dimissioni, avvenute in data 11/05.
A tal proposito, vorrei ringraziare tutto il personale del suddetto reparto, ma in particolare modo il suddetto Prof. Vincenzo FAZIO, Dottore di eccelse doti professionali e di infinita umanità verso il paziente, la persona a cui devo la vita.
Infatti, in data 06/04/2009, mentre mi trovavo al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo per un forte dolore al fianco sinistro, il Prof. Vincenzo FAZIO si è preso cura del sottoscritto e ha deciso di operarlo una prima volta in regime d’urgenza per quella che si è rivelata essere una peritonite da diverticolite perforativa!
In data 16/05 u.s, tuttavia, si è verificato uno spiacevole equivoco c/o l’ambulatorio di Chirurgia Generale, che ho deciso di raccontare nella speranza che non accadano più e, principalmente, per avvalorare ulteriormente il lavoro di quei medici che, in conseguenza di tali incresciosi episodi, rischiano di vedere compromesso il proprio lavoro svolto con passione e con spirito di abnegazione.
Alle ore 09:00 del 16/05/2011, come da appuntamento programmato al momento della dimissione dal reparto di Chirurgia Generale, mi sono recato c/o l’ambulatorio di Chirurgia Generale, situato al 2° piano del reparto di Urologia, accanto al reparto di Malattie Infettive, per la rimozione dei punti applicati dopo l’intervento.
Alle ore 09:15 circa, si è presentata un’infermiera che ha riferito ai pazienti in attesa di provvedere a preparare un foglio con il turno, in quanto le visite non potevano eseguirsi se non in presenza del medico di turno; dopodiché, è entrata nell’ambulatorio per uscirne poco dopo con un’agenda, sulla quale vi erano annotati i nominativi dei pazienti aventi un appuntamento programmato, tra i quali anche il mio (al nr. 9)
La stessa infermiera ha dato il via a quelle che lei stessa ha definito medicazioni.
Alle ore 10:40 (!) circa, dopo varie richieste avanzate all’infermiera sul motivo del ritardo del medico di turno, è arrivato un primo medico, il quale, dopo circa cinque minuti, è stato sostituito da un altro medico.
Quest’ultimo, sopraggiunto in maniera del tutto rilassata, quasi distaccata, indifferente, si è insediato nell’ambulatorio e, in collaborazione con la suddetta infermiera, ha iniziato a fare entrare alcuni pazienti, senza rispettare un preciso criterio, vale a dire, a volte chiamando egli stesso i pazienti oppure chiedendo ai pazienti a chi spettasse, con la conseguenza di creare ulteriore irrequietezza negli stessi pazienti in attesa, anche anziani, ognuno dei quali con un problema personale da risolvere, che nel frattempo erano aumentati di numero, ma che nella richiesta di chiarimenti in proposito non sono mai andati oltre i limiti della civiltà e della normalità.
Viceversa, questo medico, del quale non posso riferire il nome in quanto non aveva il consueto tesserino che solitamente i medici di servizio portano sul taschino del proprio camice, in quel preciso contesto ha assunto un atteggiamento decisamente contrario a quelli che sono i canoni della correttezza e della buona educazione, oltreché a quelli che gli derivano dall’esercizio della professione esercitata, replicando con toni assolutamente fuori luogo e con risposte esagerate ed inadeguate alle domande legittime dei pazienti (…..sedetevi, perché non potete stare in piedi dietro la porta …..se permettete, il turno lo decido io …..signora, non c’è bisogno di visitarla oggi perchè non ha niente, così come mi conferma l’infermiera …..lei non faccia strumentalismi e se ne vada …..provate a fare voi i sanitari..) e così anche l’infermiera (…..non si può lavorare così, ora chiamo la sicurezza).
A quel punto, alle ore 11:15, dopo oltre due ore trascorse in una inutile attesa, insieme a mia moglie che mi aveva accompagnato, ho ritenuto opportuno andar via, in quanto non vi erano più (anzi, non vi erano mai state) le condizioni favorevoli per un intervento ambulatoriale da effettuarsi secondo prassi medica.
P.S.
I punti mi sono stati tolti in maniera egregia dal caposala, il sig. Gaetano, in data 20/05 c.a.
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